
Never Again (cioè Mai più, ma il titolo italiano è Il tatuaggio) è un altro episodio che mi ha preso in contropiede ma che ho apprezzato parecchio. C’è un mostro della settimana, certo, ma il focus è sullo sviluppo del personaggio di Dana Scully. E Gillian Anderson fa un gran lavoro, aiutata da un ottimo copione della solita coppia Morgan e Wong (purtroppo il titolo originale si applica perfettamente alla loro avventura in The X-Files: questo fu il loro ultimo lavoro nella serie).
Mentre Mulder è forzato ad andare in vacanza, Scully non ha di meglio da fare se non seguire un caso che non le interessa per nulla ma che invece ha colpito molto il suo partner: ottenere informazioni su un UFO da alcuni russi attualmente residenti a Philadelphia.
Questo la porta a pensare su cosa stia facendo della sua vita, visto che gli X-Files tanto cari a Mulder sono diventati anche la sua ossessione, suo malgrado, e che comunque dopo anni i progressi fatti sono stati davvero pochi (due passi avanti e tre indietro, come dice lei stessa).
Una volta a Philadelphia, si imbatte casualmente nel bel Ed Jerse (Rodney Rowland) e si lascia andare ad un’avventura di una notte, pur se priva di sesso (o almeno così sembra). Si lascia convincere pure a farsi un tatuaggio, cosa molto pericolosa perché sappiamo che Ed dopo essersi fatto un tatuaggio lui stesso ha cominciato ad avere allucinazioni uditive e a compiere atti di violenza scellerati, tra cui un omicidio.
Ed è impossibile non riconoscere la voce di donna che risuona nella sua testa: è quella di Jodie Foster! Ed ecco così l’ennesimo collegamento tra The X-Files e The Silence of the Lambs (Il silenzio degli innocenti, 1990)!
Ma più che il caso in sé, che trova pure una spiegazione scientifica ben precisa grazie all’intuito di Scully, qui è interessante il contorno. L’atmosfera creata da Rob Bowman è quella di un film noir, tra bar fumosi e oscuri e appartamenti altrettanto privi di luce, e la colonna sonora di Mark Snow ha un che di jazz per accompagnare perfettamente questa scelta.
Così escono naturali i pensieri di Scully sulla sua vita e sul fatto che si senta di muoversi in circolo, di tornare sempre sui suoi passi. Passi dettati da distinte figure di autorità: suo padre prima (Contatti), poi l’istruttore dell’Accademia Jack Willis (Ritorno dall’aldilà), ed ora Mulder.
L’abbondanza di pensieri profondi e tristi accompagnati da oscurità, fumo e ambienti claustrofobici potrebbero far pensare che Never Again sia un episodio molto triste e malinconico, e in parte lo è, ma è anche molto di più. È un momento di crescita per Scully che capisce cosa le succede e lo riconosce, ed è impossibile per una persona come me, con 40 anni sulle spalle, non riconoscersi in ragionamenti simili. Molte volte mi chiedo come sia arrivato a questo punto della vita, quali siano state le decisioni chiave, cosa mi abbia influenzato… Quindi il fatto che Scully si ponga gli stessi dubbi mi ha fatto sentire molto vicino al personaggio, me lo ha fatto sentire reale. Le magie del talento di Morgan e Wong, rendere credibili personaggi di una serie sul paranormale!
L’unico rammarico è che alla Fox abbiano deciso di invertire l’ordine degli episodi facendo precedere a questo Leonard Betts, con la rivelazione del cancro di Scully. Per tutta la durata dell’episodio ho pensato che questi pensieri di Scully avessero preso spunto proprio dalla scoperta della sua malattia ma… non è così! L’episodio fu pensato e realizzato prima dell’altro, ed in effetti sta in piedi anche senza pensare alle conseguenze di sapere di avere una malattia gravissima.
Questa piccola confusione a parte, Il tatuaggio resta un solidissima episodio di crescita per Scully a cui tocca seguire i casi di Mulder anche quando lui non c’è per di più stando in un ufficio dove non ha nemmeno una scrivania tutta sua e sulla porta c’è il solo nome del collega maschio. La vita per la nostra bella Dana è davvero ingiusta… Ciao!
PS: Non sarebbe un episodio di Morgan e Wong se non ci fosse un riferimento a Elvis (vedasi La casa dei mostri per quello più recente), e quindi ecco che Mulder in vacanza va a Memphis a visitare la sua casa (e ci fa delle strane mosse di karate dentro)!
PPS: Questo episodio è pieno di chicche che Lucius de Non quel Marlowe si è divertito a scovare qui.
Episodio precedente: Rigenerazione
Episodio successivo: Il male oscuro
Ti ho appena linkato nella mia recensione di questo episodio, in cui racconto alcune chicche sparse, da curiose scelte di doppiaggio italiano che non corrispondono ai sottotitoli italiani fino alle riviste usate per le gabbiette degli uccelli, senza dimenticare il torbido innamoramento della Anderson per l’attore che Scully doveva portarsi a letto 😛
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episodio molto famoso
devo averne già letto in qualche blog di WP perke leggendoti ho avuto una terribile sensazione di dejavu
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C’è Jodie Foster, che con il suo personaggio di The Silence of the Lambs ispirò non poco quello di Scully, ci sta! :–)
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Un mostro della settimana c’è e pure spiegato razionalmente, alla fine. Ma quello che in un altro episodio avrebbe potuto essere considerato limitante e poco ispirato (togliere ogni alone di ambiguità e mistero in favore di prove certe e razionali, appunto) qui ha un’importanza relativa, in quanto il malefico tatuaggio è poco più che un alibi per poter parlare di un ulteriore, importante momento di crescita riguardante la nostra agente FBI prediletta… e in questo l’episodio centra perfettamente il bersaglio 😉
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Anche a me piacciono tantissimo le storie autoconclusive ma che sono occasione di crescita dei personaggi, e che quindi entrano nella continuità della serie. Se in più c’è un ospite d’onore come Jodie Foster, che gli vuoi dire? :–D
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