Highlander: recensione del film

Highlander (con aggiunto: L’ultimo immortale, per l’Italia) è un film del 1986 diretto da Russell Mulcahy, che nei dieci anni precedenti si era fatto conoscere per aver diretto moltissimi video musicali di artisti come Duran Duran, Elton John e Spandau Ballet, tra gli altri. Qui è alle prese con un film fantasy ambientato in varie epoche storiche, ma principalmente nella Scozia del XVI secolo e l’odierna New York.

Highlander fu un successo quando uscì, trainato anche dalla colonna sonora dei popolarissimi Queen, e attualmente mi sembra di poter dire che abbia assunto lo status di cult movie. Chi non conosce la storia degli immortali che possono essere uccisi solamente se decapitati?

La storia, in effetti, è tutta qui. Connor McLeod (Christopher Lambert) scopre di essere un immortale dopo essersi recuperato da una ferita mortale subita in battaglia. Un altro immortale, Ramirez (Sean Connery) lo prende sotto la sua ala protettiva e gli insegna molte cose prima di essere ucciso dal malvagio Kurgan (un minacciosissimo Clancy Brown). Già, perché leggenda vuole che quando rimarranno in pochi, gli immortali si ritroveranno in una terra lontana e l’ultimo di loro con la testa sulle spalle riceverà un premio misterioso.

Il film è quindi in parte un’avventura piena di duelli di spade, in parte una riflessione sull’immortalità e le sue conseguenze, e in parte una storia d’amore tragica (Connor ama alla follia Heather, Beatie Edney, ma non può avere figli con lei e può solo vederla invecchiare e morire accanto a lui rimanendo solo nel mondo). Lambert interpreta un personaggio molto malinconico, quindi, anche se a volte non è facile distinguere l’interpretazione dallo spaesamento del dover lavorare in inglese parlandolo a malapena!

In ogni caso, Mulcahy predilige l’azione al resto, e le riflessioni e i temi potenzialmente profondi del film restano solo sullo sfondo (anche il ruolo di salvatore dell’umanità dell’ultimo immortale è buttato lì senza alcuna intenzione di svilupparlo). Le motivazioni dei personaggi sono vaghe, questi immortali vivono senza alcuna organizzazione, non comunicano tra di loro… Non si capisce bene come si siano adattati alle loro vite stranamente lunghissime. E la storia d’amore tra Connor e Brenda, la medica forense con una passione guarda caso per le spade antiche (Roxanne Hart), è un po’ buttata lì (l’associazione medicina e spade antiche mi ricorda un po’ il Platone e motori di 610 di Lillo e Greg), arriva dal nulla e finisce nel nulla.

L’antagonista poi è una specie di Terminator ma russo, e viene detto che dalle sue parti uccidevano i neonati per divertimento. D’altronde era il 1986, c’era la Guerra Fredda e i russi erano per forza cattivissimi nei film statunitensi. Che poi il russo lo interpreta uno statunitense. Lo scozzese lo interpreta un francese. E lo spagnolo (egiziano?) lo interpreta uno scozzese. Cosa aveva bevuto il direttore del casting

Ma lasciamo perdere. Dal punto di vista tecnico il film è tuttora impressionante, con le scene girate con la Skycam che sembrano realizzate con un odierno drone, e coi duelli che fanno letteralmente scintille. Ma, a trentacinque anni dall’uscita nelle sale, il film risulta invecchiato abbastanza male se devo essere onesto. I frenetici tagli da videoclip non fanno capire quasi mai cosa stia succedendo nei duelli con le spade o nelle battaglie della Scozia medievale (siamo lontani dalla qualità di quelle di Braveheart, di quasi dieci anni dopo – i due film hanno in comune la presenza di James Cosmo), ed è un peccato perché in quanto a costumi e scenografie c’è della qualità, e va apprezzato anche l’impegno dei vari Lambert e Brown che fecero loro stessi molti degli stunt dopo mesi di allenamenti con maestri di scherma.

Ci sono altri cliché stucchevoli oltre ai russi cattivissimi, come i poliziotti che abusano della loro posizione in maniera fin troppo teatrale e, ma questa è una cosa mia, un mondo dove tutti ascoltano soltanto canzoni dei Queen non mi può piacere più di tanto. Insomma, temo di trovarmi in minoranza nel giudizio di Highlander, che ho riguardato volentieri nella sua bellissima versione da Bluray (contenente anche un’interessante intervista di mezz’ora a Lambert), ma che non mi ha convinto del tutto. Difficile però per me scindere il giudizio a freddo dai ricordi di vedere questo film negli anni Novanta… Ciao! 



29 risposte a "Highlander: recensione del film"

  1. Difetti a profusione, un montaggio pazzo che fa saltare i personaggi da una parte all’altra della storia (e non per via dei loro flashback da immortali) eppure cosa gli vuoi dire? Quella colonna sonora, le scintille, uno dei cattivi più memorabili mai visti al cinema, le scintille, Sir Sean Connery scozzese che interpreta uno spagnolo ma buca lo schermo lo stesso, le scintille, le spadate, qualche altra scintilla, questo film si ama e basta, gran post come al solito 😉 Cheers

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    1. Lo abbiamo detto delle scintille? X–D

      Ha tante cose che lo fanno ricordare con affetto a tanti, ma ha anche una caterva di difetti innegabili… Gli si vuole bene? Si, dai! :–)

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  2. Contento di sapere che stavolta non sono da solo nel mio non amare questo film, sin dall’epoca della sua uscita: pensa che l’ho visto in VHS pirata, tanta era la voglia di gustarmi il filmone del momento, ma niente, non è scattata nessuna scintilla.

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  3. Cult movie e come tale non è che sia necessariamente bellissimo, ma per chi come il sottoscritto lo ha visto da bambino, ha divertito moltissimo all’epoca e negli anni seguenti. Concordo con te sul fatto che è invecchiato veramente maluccio

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      1. L’amico che me lo fece vedere era super-gasato,in effetti! A me però parve debole sotto molti aspetti, che hai analizzato bene nella recensione. E dire che a me il tema dell’immortalità piace, offre spunti interessanti.

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          1. E io ti posso dire, avendo visto tutti i capitoli della poco coerente saga (alcuni dei quali -il secondo nella versione cinematografica e il terzo in particolare- ti farebbero preferire di gran lunga pure i difetti del capostipite) e la serie tv per intero, che i tentativi di sviluppo, pur essendoci, non andranno comunque mai molto più in là.
            Tornando al film: un cult (musiche dei Queen comprese 😉 ) anche per il sottoscritto, “Highlander”, pur mostrando inevitabilmente gli annetti sul groppone, in special modo se rivisto oggi…

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              1. Anche nella saga in questione, dove il migliore in assoluto non è nemmeno un live-action visto che si parla di “Highlander: Vendetta immortale”, ottimo anime di Yoshiaki Kawajiri…

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  4. Non sei solo, nemmeno io mi sono innamorata d questo film, l’ho visto con grandi aspettative visto quanto era famoso e osannato ma l’ho trovato semmai involontariamente comico, vuoi per la monoespressivià di Lambert, vuoi per la mancanza di trama e motivazioni dei personaggi. Nemmeno Sean Connery riesce a salvare questo film.

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