
In Civilization (in italiano tradotto in libertà come Una questione di civiltà) l’Enterprise NX-01 arriva ad un pianeta di classe M abitato da 500 milioni di umanoidi in età pre-industriale. Archer e compagni (con l’eccezione di T’Pol) sono esaltati dall’idea di poter conoscere una nuova civilizzazione e si preparano per scendere in superficie con qualche accorgimento per farsi passare da nativi, gli Akaali. La missione però diventa più complicata del previsto quando T’Pol nota la presenza di qualcosa di incompatibile con una società come quella degli Akaali…
Archer, Trip, T’Pol e Hoshi scoprono quindi che Garos (Wade Andrew Williams), il proprietario di un negozio di curiosità, è di un altro pianeta e nasconde qualcosa di losco che sta avvelenando gli abitanti del villaggio. Pure la farmacista Riaan (Diane DiLascio) ha capito che qualcosa non va, e aiuterà Archer a risolvere la situazione.
Per farla breve, come ne Il caso andoriano, sotto una superficie di apparente arretratezza si nasconde un laboratorio sotterraneo che, in questo, caso, è una miniera di veridium isotope, probabilmente usato per fabbricare esplosivi da dei Malurian (che secondo l’episodio di TOS La sfida saranno tutti spazzati via dalla sonda senziente Nomad che si misurerà con Kirk nel 2267).
Naturalmente Archer risolve tutto, sconfiggendo i cattivi, salvando gli innocenti nativi, e conquistando pure la bella Riaan. C’è pure spazio per una scazzottata, una sparatoria, e una battaglia spaziale! E a proposito di Riaan, è forse un po’ troppo veloce ad accettare una realtà così diversa da quella a cui è abituata, però sinceramente ho apprezzato questa scelta narrativa perché ho già visto più e più volte reazioni di incredulità di nativi arretrati di fronte alle dimostrazioni del potere della tecnologia dei nostri eroi della Federazione (i primi due esempi che mi vengono in mente sono Who Watches the Watchers di TNG e Blink of an Eye, In un batter d’occhio, di VOY).
Divertente anche il riferimento ad una specie di Prima Direttiva vulcaniana da parte di T’Pol, che suggerisce coma possa essere utile anche per i terrestri… in effetti la Federazione poi la adotterà, anche se poi i capitani più famosi della Flotta Stellare faranno di tutto per violarla ad ogni occasione.
Invece non mi ha convinto del tutto la performance di Wade Andrew Williams, un po’ troppo monotono per i miei gusti, e dire che ha una voce notevole (non a caso usata in Batman: Under the Red Hood per dare vita al protagonista dell’intera storia). In ogni caso, Una questione di civiltà è un episodio abbastanza innocuo, niente per cui gridare al miracolo, anche perché di civiltà preindustriali in Star Trek ne abbiamo già viste fin troppe… ciao!
Episodio precedente: Rompere il ghiaccio
Episodio successivo: I figli dello spazio
Questo è il primo che non ricordo minimamente 😛
"Mi piace"Piace a 1 persona
È un set up visto, rivisto e stravisto in Star Trek, quindi ci sta che non ti sia rimasto impresso nella memoria…
"Mi piace"Piace a 1 persona
Effettivamente questo è uno dei punti relativamente deboli di “Enterprise”: cercare di sorprendere un pubblico che, essendo per la maggior parte già a conoscenza delle altre serie, difficilmente può evitare di avere sensazioni di “già visto” riguardo a determinate tematiche (i primi contatti, le società preindustriali, gli incidenti col teletrasporto e altro ancora) fatti salvi i casi in cui la storia venga scritta in maniera impeccabile… e, da questo punto di vista, proprio così impeccabile “Una questione di civiltà” non sembra che lo sia fino in fondo (pur se facendo reagire così il personaggio di Riaan si è perlomeno tentato di introdurre un fattore di novità rispetto a esempi precedenti).
"Mi piace"Piace a 1 persona
Si, l’overdose di Star Trek si faceva sentire alla quarta serie consecutiva e a volte sovrapposta dopo TNG, DS9 e VOY…
Che poi è quello a cui arriverà presto questa nuova generazione di trekkies, visto che già ci sono, quante, 5, 6 serie in onda allo stesso tempo?
"Mi piace""Mi piace"
Effettivamente la reazione di Riaan la trovo anche io benvenuta. Mi pare di ricordare come lei fosse brillante, la cosa che nel livello tecnologico del suo mondo era più vicina ad una scienziata, quindi mi viene da chiedermi: se Leonardo da Vinci (uno dei miei eroi personali) si fosse trovato di fronte ad una situazione simile, con la sua mente brillante avrebbe reagito con incredulità oppure con curiosità e voglia di comprendere? Io punto sulla seconda, quindi la reazione di Riaan non è nemmeno così inverosimile, visti i presupposti.
"Mi piace"Piace a 1 persona
In effetti no, se una persona è intelligente ed aperta di mente può reagire in modo ragionevole (secondo il nostro punto di vista di osservatori esterni) invece di perdere la testa e agire in modo irrazionale. Secondo Non ci resta che piangere, Da Vinci non avrebbe avuto problemi a capire il funzionamento del treno a vapore se gli fosse stato spiegato (ma la briscola no, quella è troppo complicata!)! :–D
"Mi piace""Mi piace"