Star Trek: Enterprise – S01E14, Una nave alla deriva

Ho l’impressione che le storie coi Klingon nel 2002 ormai si scrivessero da sole, tanta era l’esperienza accumulata sin dai tempi di TOS (anche se i Klingon come li conosciamo arrivano dal terzo film con Kirk). E col veterano Les Landau alla regia, mi sa che Sleeping Dogs (Una nave alla deriva) si girò pure in automatico! Ecco quindi un episodio competente che usa bene la razza guerriera già alla sua terza apparizione in Enterprise (dopo Prima missione ed Inatteso), e in più ci regala una Hoshi Sato in grande spolvero in combinazione con T’Pol e Reed.

La trama è semplicissima: Archer non resiste a provare a salvare una nave Klingon in difficoltà alla deriva in un gigante gassoso. T’Pol, Reed e Sato la abbordano e ne rimangono prigionieri quando l’ingegnere capo Bu’KaH (Michelle C. Bonilla) ruba loro lo shuttle. Quindi da una parte i tre devono provare ad usare il vascello Klingon per salvarsi, però nel frattempo si sta distruggendo a causa della pressione atmosferica. Dall’altra, Archer deve provare a farsi aiutare dalla testarda Bu’KaH.

Come sempre, l’ostinazione e il senso dell’onore tipici dei Klingon la fanno da padrone a scapito del buon senso. Con un qualsiasi altro popolo, questa operazione di salvataggio sarebbe filata liscia come l’olio, ma non coi Klingon, tanto che la puntata si conclude con la minaccia di attacco del capitano della Somraw (Vaughn Armstrong, notissimo attore di varie serie di Star Trek, e che in Enterprise di solito interpreta l’Ammiraglio Forrest).

E poi ci sono i targ (che teneri!), il gagh, e qualcuno dice Qapla’! E la scena finale è una decontaminazione con T’Pol e Hoshi, si può chiedere di meglio?

Per quanto mi riguarda, Sleeping Dogs è un’altra solidissima avventura dell’Enterprise NX-01, dove ancora una volta quasi tutti hanno qualcosa da fare (specialmente il dottor Phlox, stavolta sono più in ombra Trip e Mayweather), si continua a costruire questo mondo pre-TOS in modo convincente, e Archer apprende un’altra lezione cruciale. Anzi, no, ma almeno ci fa una battuta sopra con Trip: “Remind me to stop trying to help people“, cioè “Ricordami di smettere di provare ad aiutare la gente“!

Se ho una critica da fare è che la storia non ha niente da dire, nessun messaggio da supportare, è un’avventura che gioca tutto sulla tensione, ma è difficile temere davvero per la vita dei nostri ufficiali (anche perché tutti sembrano rilassatissimi nonostante la corsa contro il tempo a cui staremmo assistendo). Inoltre, ciò che Archer e compagni scoprono sui Klingon noi spettatori lo sappiamo già da anni. 

C’è però un momento di comicità involontaria che non posso essere l’unico ad aver notato: secondo T’Pol i Klingon non chiedono aiuto e non usano escape pods, sarebbe considerato disonorevole. Ma Bu’KaH ruba uno shuttle per scappare e chiede aiuto su tutte le frequenze! Non una vera Klingon, evidentemente… Ciao!

PS: vedremo mai questi fantomatici Xarantine che i Klingon si divertono a massacrare? 


Episodio precedente: Caro dottore

Episodio successivo: Le ombre di P’Jem


9 risposte a "Star Trek: Enterprise – S01E14, Una nave alla deriva"

  1. Anche le storie senza un messaggio particolare possono servire allo scopo (tipo quello di raggiungere il regolare numero di episodi per stagione), l’importante è che almeno siano ben realizzate 😉
    E che noi spettatori sui Klingon ne sapessimo più di Archer e equipaggio era inevitabile… per fortuna, però, hanno poi inserito l’elemento comico della Klingon non proprio così fiera e orgogliosa di esserlo 😀

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