Bullet Train: recensione del film

Qualche giorno fa ho avuto un’occasione più unica che rara di andare al cinema e l’ho sfruttata con Bullet Train, film del 2022 diretto da David Leitch e scritto da Zak Olkewicz, ma basato su un libro di Kôtarô Isaka. Il variegato cast internazionale include Brad Pitt, Aaron Taylor-Johnson, Brian Tyree HenryHiroyuki Sanada, Bad BunnyMichael Shannon… e vanta cameo importanti di gente tipo Channing Tatum, Ryan Raynolds e Sandra Bullock. Il budget è infatti importante, sui 90 milioni di dollari senza contare il marketing, in parte messi dalla Columbia Pictures.

Il film è divertente e si nota come quelli che lo hanno fatto si siano divertiti pure loro, anche perché molti sono praticamente amici e hanno lavorato insieme in parecchi progetti. Per esempio, Leitch era lo stuntman di Brad Pitt in Fight Club (1999), Ryan Reynolds fa un cameo per ripagare quello di Brad Pitt in Deadpool 2 (2018), e via così.

Inutile infatti parlare della trama, che è arzigogolata per il solo scopo di dare a tutti delle scuse per trovarsi su un treno ad alta velocità tra Tokyo e Kyoto e darsele di santa ragione. I personaggi vengono introdotti coi loro nomi che campeggiano su dei fermi immagine (un saluto a Guy Ritchie) seguiti da dei brevi flashback che ne spiegano origini e/o motivazioni,  e poi via a menarsi o spararsi o avvelenarsi. Il tutto è accompagnato da lunghissimi dialoghi che spaziano dai consigli del terapeuta ad analisi delle personalità dei personaggi di Thomas the Tank Engine, passando per considerazioni sulla fortuna, la sfortuna e il destino.

Già questi dialoghi tra criminali rimandano ad un cinema tarantiniano (Reservoir Dogs, Le iene, 1992), ma se aggiungiamo katane e ambientazione giapponese con tema di vendetta (Kill Bill, 2002-03) e due affiatati sicari uno bianco (Aaron Taylor-Johnson) e uno afroamericano (Brian Tyree Henry) uguali a quelli di Pulp Fiction (1995) credo che andiamo oltre l’omaggio e la citazione per sconfinare nella scopiazzatura (di un regista che a sua volta viene continuamente accusato di copiare a sua volta!).

Dalla sua Bullet Train ha un Brad Pitt in formissima (ma come detto tutto il cast è incredibile) e un tono leggero che nonostante ammazzamenti e fiotti di sangue si mantiene siempre sui giusti livelli (fantastico il corpo a corpo nel vagone del silenzio). I tanti combattimenti non durano mai troppo, e forse la cosa che ho apprezzato meno (insieme agli effetti speciali inevitabilmente tutti digitali) è il livello di realismo che anche nelle piccole cosa si abbassa sempre di più fino ad un finale in cui una persona sfonda a cazzotti il vetro di un treno ad alta velocità e ci entra tuffandosi di testa e varia gente sopravvive a ferite fin troppo devastanti (non entro nei particolari per evitare spoiler). Piacevole invece la colonna sonora del giovane Dominic Lewis, molto ritmata e arricchita da canzoni pop per lo più statunitensi ma anche con qualcosa di giapponese e spagnolo. 

In conclusione,  se cercate due ore di intrattenimento leggero condite da violenza per lo più cartoonosa e senso dell’umorismo nero, Bullet Train fa per voi. Niente di più, niente di meno, non ci sono più livelli di lettura e il film è abbastanza intelligente da non tentare di apparire come qualcosa di più profondo: va veloce come uno Shinkansen sapendo che ha da offrire solo energia cinetica (più che cinematografica). Ciao! 



26 risposte a "Bullet Train: recensione del film"

  1. Il film ha tutti gli elementi per scatenarmi l’odio profondo, non so neanche se lo vedrò, ma ho già caricato sul mio lettore il romanzo di Isaka che sono curiosissimo. Potrei fare un confronto fra libro e film ma sarebbe come sparare a un morto: il libro sicuramente lo leggerò, il film non so, appena riesco a calmarmi e a dimenticare i tuoi richiami a Tarantino… 😀

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      1. Il problema è che questi prodotti pre-confezionati mi scatenano così tanto dolore che sono come due ore sotto i ferri del dentista non sono “solo” due ore, sono “ben” due ore!
        Come roba del tipo “The Grey Man”, paccottiglia senz’anima che non intrattiene: ti ruba due ore di vita! 😀
        Comunque se il romanzo mi piace sicuramente vedrò anche il film, ovviamente per parlarne male 😛

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      1. Ho appena iniziato e già trovo due “killer gemelli” dal nome di due agrumi, Lemon e Mikan, che mi puzza proprio di taratinata (poteva chiamarli Mr. Lemon e Mr. Mikan) ma comunque mi sembra scritto bene, anche se sono solo alle prime pagine 😛

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              1. Sono a pagina 100 e sto adorando ‘sto romanzo, con uno stile particolarissimo che non mi aspettavo, e che dubito altamente sarà reso bene su schermo. Qualcosa mi dice che dovrò trattare malissimo il film nel confronto col romanzo 😀

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  2. A leggerti avrebbe tutti gli ingredienti per piacermi: sarà che amo Tarantino, sarà che sono in vena di un po’ di sana violenza ignorante, penso che ci andrò volentieri.
    Ma è vero che sarà l’ultimo film di Brad Pitt? Ho letto così a causa del peggioramento della sua prosopagnosia.

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    1. Divertente è divertente, non si può dire di no!

      Su Brad Pitt, secondo ABC News:
      Brad Pitt insists he isn’t retiring from acting: ‘I really have to work on my phrasing’ The actor previously said he was on the “last leg” of his career. Happy birthday, Brad! Brad Pitt let it be known that he’s not ready to retire at the Los Angeles premiere of his new action comedy, “Bullet Train.”

      "Mi piace"

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