
Detained (Prigionieri) è un episodio a sé stante che si collega però alla trama orizzontale della Guerra Fredda temporale. Vengono infatti ricordati gli eventi di Broken Bow (Prima missione) e anche quelli di Guerra temporale, in cui il Suliban chiamato Silik si infiltrò a bordo dell’Enterprise. Ma in che modo?
All’inizio dell’episodio troviamo Archer e Mayweather rinchiusi in un campo di concentramento Tandaran insieme a svariate decine di Suliban. Inizialmente, come è naturale, i due sono circospetti, soprattutto perché il comandante del campo, il colonnello Grat (Dean Stockwell!), sembra molto amichevole e spiega che i detenuti fanno parte della Cabal, contro cui pure Archer si è scontrato già almeno due volte. Ben presto, però, viene a galla la verità: i Suliban nel campo non hanno niente a che fare con la Cabal (e non sono geneticamente modificati), e la situazione è simile a quella dell’internamento dei giapponesi residenti negli Stati Uniti durante la Seconda Guerra Mondiale (curiosità: questo destino toccò pure ad un giovanissimo George Takei, il Sulu della Serie classica!).
Grat, una volta pressato su questo, sostiene che i Suliban sono prigionieri per il loro bene, per evitare che diventino vittime di violenza da parte dei Tandaran a causa della guerra contro la Cabal. Naturalmente è una baggianata, e qui si tratta molto semplicemente di razzismo (e possibilmente di genocidio, visto che pare che altri campi di concentramento siano molto meno comodi di quello che vediamo nell’episodio). A proposito di razzismo, c’è un bel dialogo di Mayweather che assume un significato ancora più alto dato che Anthony Montgomery è afroamericano.
Per farla breve, Archer si appassiona alla vicenda, prende in antipatia Grat (e si rifiuta di collaborare con lui anche se hanno come nemico comune la Cabal, almeno per quanto c’ho capito io), e invece diventa amico di Danik (Dennis Christopher), prigioniero insieme a sua figlia Narra (Jessica D. Stone). Con l’aiuto di T’Pol (che almeno prova a ribellarsi a questa interferenza in una cultura aliena, citando la lezione appresa in Caro dottore), Trip e Reed (qui Dominic Keating si diverte pure ad apparire nella pelle di un Suliban), verrà organizzata un’evasione di massa con un finale agrodolce. Certo, i Suliban scappano dallo spazio Tandaran, ma non sanno dove andare (sono una specie nomade), e la Cabal probabilmente cercherà di arruolarli come soldati per la loro guerra.
Ma oltre agli ottimi riferimenti alla trama orizzontale e al tema alto trattato dall’episodio con la chiarissima metafora dell’internamento dei giapponesi negli Stati Uniti un’ottantina di anni fa, come non parlare del divertimento nel vedere insieme Scott Bakula e Dean Stockwell, che già avevano lavorato insieme in ben cinque stagioni di Quantum Leap (In viaggio nel tempo)? Nonostante i due personaggi dell’episodio siano tutt’altro che amici tra di loro, si nota come gli attori si siano divertiti a girare le loro scene. Stockwell gioca pure con un aggeggio che ricorda quello che aveva in Quantum Leap!
E naturalmente ci sono pure dei difetti… prima di tutto, il destino dei due Suliban principali, cioè Danik e il suo amico Sajen (Christopher Shea) rimane misterioso: li lasciamo in uno scontro a fuoco, e non sappiamo se riescano a salvarsi o meno. Poi è possibile che Danik si dimentichi così di sua moglie, prigioniera in un altro campo?
In ogni caso, il mio giudizio di Prigionieri è senz’altro positivo, anche fosse solo per il fatto che ancora una volta una specie viene caratterizzata in modo un po’ più profondo del solito: non tutti i Suliban sono nemici, e non tutti i nemici dei nostri nemici sono nostri amici. Ciao!
PS: ma quindi ora la Terra è in guerra contro i Tandaran? Perché sono sicuro che se, che so, l’esercito brasiliano avesse liberato i prigionieri giapponesi attaccando i campi di internamento sul suolo statunitense, gli Stati Uniti non lo avrebbero accettato come nulla fosse! Diciamo che la risoluzione dell’episodio è un po’ troppo interventista per i miei gusti (d’altronde gli Stati Uniti del 2002 erano decisamente interventisti)…
Episodio precedente: Oasi
Episodio successivo: Vox Sola
Non ricordo molto dell’episodio se non il divertimento di rivedere i due protagonisti di Quantum Leap di nuovo insieme ^_^
"Mi piace"Piace a 1 persona
Già quello vale la visione! Io ho apprezzato anche la continuazione della trama orizzontale coi misteriosi Suliban che impariamo essere non tutti uguali e cattivi, ma più sfaccettati.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Era destino che Scott Bakula e Dean Stockwell si incontrassero in un episodio che, a latere del doloroso tema trattato, si collega comunque alla trama orizzontale. In fin dei conti, parliamo di una coppia già esperta di viaggi nel tempo in TV: forse qui Braga e Berman hanno voluto omaggiare consapevolmente proprio “Quantum Leap”? La cosa non mi stupirebbe affatto… 😉
"Mi piace"Piace a 1 persona
Beh, direi che è quasi sicuro che questo episodio sia nato come omaggio a Quantum Leap! I due hanno chimica, è indubbio, anche se in questo caso hanno dovuto interpretare due nemici! :–)
"Mi piace""Mi piace"