
The Little Things (Fino all’ultimo indizio) è un film thriller del 2021 scritto e diretto (e prodotto!) da John Lee Hancock. Narra del giovane ispettore di polizia Jimmy Baxter (Rami Malek) alle prese con un serial killer di ragazze a Los Angeles e dintorni. Viene aiutato dal vecchio poliziotto Joe Deacon (Denzel Washington), ritiratosi in campagna dopo aver perso la salute e la famiglia per un caso irrisolto che risulta legato agli omicidi con cui è alle prese Baxter.
Il film dura più di due ore ed è insostenibile nella sua noiosità e nella mancanza totale di ritmo e di tensione. La regia e il montaggio sono pessimi, con stacchi incomprensibili dappertutto. La sceneggiatura è piena di dialoghi e scene che vorrebbero sembrare profondi ma che falliscono miseramente (penso ai dialoghi di Deacon coi cadaveri, o al suo incontro con l’ex-moglie).
Eppure l’idea di fondo potrebbe anche avere un senso: usare tutti gli elementi del classico film investigativo col serial killer (su tutti, Seven, 1995), e sovvertirli. Quindi i due poliziotti protagonisti non litigano mai come accade in ogni buddy cop movie che si rispetti, e soprattutto il serial killer non lo vediamo mai e non (sappiamo se) viene punito nel finale, finale che è anticlimatico e che chiude nella mestizia l’intera vicenda (che infatti rimane aperta).
Purtroppo secondo me quest’idea potenzialmente brillante non funziona perché il personaggio di Jared Leto, cioè l’unico vero sospetto che hanno in mente Deacon e Baxter, non è assolutamente credibile. Leto ha infatti portato l’overacting a 11, è sempre sopra le righe in ogni momento, e le sue scene sono difficilmente digeribili. Non gliene faccio una colpa, qui il problema è la sceneggiatura che ha deciso di dar vita ad un personaggio ridicolo ma che dovrebbe far paura, o almeno trasmettere inquietudine, invece fa solo ridere. Dalla camminata alla parlata, dalle espressioni alle frasi che dice, risulta sempre costruito, artefatto. È fuori luogo in un mondo in cui i poliziotti prendono tutti serissimamente il loro lavoro e alcuni hanno anche discreti scheletri nell’armadio.
Se l’ambiguità del personaggio di Leto fosse stata più sottile, meno sguaiata, credo che saremmo di fronte ad un film quantomeno da vedere (passando sopra al resto dei difetti che ho menzionato sopra). E in quel senso ne sarebbero usciti meglio anche i poliziotti del film, apparentemente senza macchia e senza paura ma in realtà pronti a coprirsi le spalle l’un l’altro per coprire indicibili verità. Ma così…
Praticamente per un’ora e quaranta sbadigliamo guardando due poliziotti che perseguitano un chiaro psicopatico che probabilmente non può aver commesso nessuno degli omicidi di cui stiamo parlando, e nel finale c’è questo twist che non si sa da dove arrivi e soprattutto che non porta a niente. Certo, ci fa scoprire il passato oscuro di Deacon, anch’egli responsabile della morte di una persona innocente, e allora?
Poi, vediamo che l’FBI ha preso le redini del caso data l’inconcludenza di Baxter e Deacon: troveranno il colpevole? O almeno la vittima che risulta scomparsa? Perché se anche solo trovassero quest’ultima, magari con una spilla per capelli rossa, la cosa toglierebbe ogni forza alla scena finale del film (se succedesse, Baxter capirebbe che la spilla che gli ha mandato Deacon non l’aveva trovata negli oggetti del loro sospetto, evidentemente)! E visto che potrebbe accadere, almeno per quanto ne sappiamo noi spettatori, si può davvero dire che il finale funzioni?
Se lo chiedete a me, no, non emoziona e non dà da pensare, soprattutto perché viene dopo due ore di vuoto pneumatico in cui anche le scene basi di un thriller come inseguimenti, pedinamenti, appostamenti e interrogatori sono tutte girate in modo stanco e poco dinamico. Anche la fotografia è da dimenticare. La cosa più bella è la Chevy Nova guidata da Leto! Ciao!
PS: e comunque il 67enne Washington, con tutto il bene che gli voglio, è troppo vecchio e bolso per essere credibile come poliziotto. Può essere credibile come pensionato, magari…
Link esterni:
- Trailer del film su Youtube
- La pagina del film su Internet Movie DataBase
- Recensione del film su Movie blog
- Recensione del film su Sentieri selvaggi
- Recensione del film su Cinemando
- Recensione del film su Il biondino della Spider rossa
- Recensione del film su I 400 calci
- Recensione del film su Cultura e culture
- Recensione del film su Dean horizons
- Recensione del film su Dr. Commodore
- Recensione del film su In central perk
- Recensione del film su Stanze di cinema
Concordo pienamente, il film è stata una lunga dormita, ma per fortuna il fastidio per aver sbagliato tutti gli attori principali mi ha tenuto sveglio. Non so cosa sia successo, se il direttore del casting aveva delle foto sconce del regista con cui ricattarlo, ma è chiaro che abbia sbagliato completamente ad assegnare i tre ruoli principali, eppure sono andati avanti lo stesso.
Forse se avessero assunto anche uno sceneggiatore si sarebbe potuto salvare qualcosa, ma è chiaro che qui gli attori improvvisano: non esistono dialoghi, non esiste trama credibile, non esistono personaggi, non esiste niente. Grandissima occasione mancata di brutto.
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È davvero una roba tremenda, non c’è niente da salvare. E pensare che si leggono anche recensioni positive, gente che esalta Jared Leto… non ho parole, proprio!
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Leto è adorato perché è Leto, non per quello che fa 😀
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Mi sa di sì!
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Il fatto che per una parte annoi è già di per sé un difetto mortale per un film. L’ho visto e non posso far altro che concordare con te. Aveva delle idee carine ma sono state distrutte da una pessima realizzazione e da una pessima intesa tra i personaggi.
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Zero chimica e la noia in un thriller è veramente imperdonabile, invece di tensione arriva sonnolenza!
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