Star Trek: Enterprise – S01E26, Onda d’urto (prima parte)

Shockwave Part I (Onda d’urto (prima parte)) è il classico finale di stagione in cui si erano specializzati i creatori dello Star Trek anni Novanta e primi Duemila: intrigo, tanta azione, e un cliffhanger da paura per lasciare i fan col fiato sospeso per i mesi precedenti all’arrivo della seconda stagione.

L’episodio ha uno sviluppo praticamente perfetto in quanto a colpi di scena. Troviamo l’Enterprise NX-01 in procinto di visitare una colonia mineraria Paraagan con più di tremila abitanti. Il protocollo per scendere in superficie è molto stretto per la pericolosità dell’atmosfera. Reed lo segue alla perfezione, ma qualcosa va storto e la colonia viene disintegrata, nessun superstite.

Archer è distrutto, e poco dopo l’ammiraglio Forrest (Vaughn Armstrong) comunica la notizia: d’accordo coi vulcaniani, la missione è annullata, e ai terrestri non sarà permesso di esplorare lo spazio a velocità warp per almeno altri venti o trent’anni… E già qui ho apprezzato come si portassero avanti due trame orizzontali: quella della Guerra fredda temporale, e quella delle relazioni tra terrestri e vulcaniani. 

Primo colpo di scena (ovvio): c’è stato un sabotaggio. Daniels (Matt Winston), apparentemente ucciso qualche tempo prima (Guerra temporale), porta indietro nel tempo Archer (in un modo inspiegabile) e gli spiega come trovare la nave Suliban occultata che ha creato l’incidente. Con un’azione di guerriglia, Archer, T’Pol e Trip recuperano delle prove della loro innocenza. Qui mi sento di criticare una soluzione che sa di deus ex machina: i nostri eroi non trovano una soluzione, ma gliene viene fornita una da un intervento praticamente divino. Si poteva far meglio. 

Mentre vanno verso i vulcaniani per dare la lieta novella, però, i Suliban circondano l’Enterprise, e il loro comandante (il solito Silik, John Fleck) esige che Archer si lasci prendere prigioniero promettendo di risparmiare la nave terrestre. Archer va a consegnarsi, ma viene portato via da Daniels prima di poterlo fare. Questo fa infuriare Silik, che ordina si distruggere l’Enterprise, e… Daniels si è sbagliato: la sua azione porta ad un futuro con la Terra distrutta (la scena vuole evocare chiaramente Ground Zero, d’altronde 9/11 era successo solo pochi mesi prima), e sembra che lui non possa far più niente per cambiare le cose!

E questi colpi di scena erano difficili da prevedere! Certo, si tratta di una storia che usa i viaggi nel tempo, quindi sappiamo sin da subito che alla fine si riuscirà a restaurare la linea temporale giusta, e che Archer e compagni riusciranno a visitare la colonia mineraria senza causare migliaia di vittime. Però, anche così, è molto intrigante tentare di capire come ci riusciranno, visto che la situazione sembra davvero disperata. Gli sceneggiatori Brannon Braga e Rick Berman non si sono lasciati dei facili appigli per risolvere la cosa!

E quante scene ben fatte! Scott Bakula dà il meglio di sé nell’interpretazione del capitano affranto per il suo fallimento dopo una vita passata a sognare di guidare l’esplorazione spaziale terrestre. Splendidi i suoi botta e risposta con T’Pol, e risultano ben scritti anche i dialoghi con Trip (e quelli di quest’ultimo con Phlox, che come al solito vede il lato positivo in ogni occasione). Bravissimo Allan Kroeker alla direzione degli attori e alla regia, quindi! 

Tantissime sono le scene d’azione, sia nello spazio che negli angusti corridoi della nave Suliban, e tutte sono ben pensate e ben girate. Gli effetti digitali del 2002 permettevano grande libertà ai realizzatori, e anche se la qualità ad oggi è quella che è, secondo me portano ancora a casa il risultato.

Insomma, Shockwave Part I secondo me è un successo, anche se ci sono varie domande che non so se troveranno mai risposta. Daniels non era morto? E come fa a far viaggiare nel tempo Archer facendogli occupare il suo stesso corpo dieci mesi prima ma con tutte le informazioni del futuro che ha già vissuto? E poi vabbè, in due ore gli spiega delle robe tecniche avanti di centinaia di anni che poi Trip non ha problemi a costruire in meno di 24 ore, ma questi sono dettagli… La verità è che voglio vedere come va a finire! Il prima possibile! Ciao! 


Episodio precedente: Due giorni e due notti

Episodio successivo: Onda d’urto (seconda parte)

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10 risposte a "Star Trek: Enterprise – S01E26, Onda d’urto (prima parte)"

  1. Non vorrei farti spoiler perché non ricordo quando vengono date certe rivelazioni, ma il fatto che possano risolvere questa situazione solo con Daniels ha, per me, assolutamente senso, non lo definirei un Deus Ex Machina. Non dico altro perché non ricordo quando vengano effettivamente date certe informazioni.
    In questo episodio ricordo che mi era piaciuto molto come avevano reso il senso di colpa per aver distrutto la colonia, quando in ToS situazioni simili venivano dimenticate dopo poco.

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    1. Meglio ancora se rivelazioni future distruggono le cose che mi sono piaciute meno, ciò rende l’episodio (e la serie) più solido di quanto non mi sembri già! :–)

      Si, qui la fase di rimpianti e mourning è trattata decisamente bene, a TOS era tutto tarallucci e vino! X–D

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      1. Io ti dico questo, poi magari per te la cosa non è comunque giustificata 🤣.
        In ogni caso sì, a me era parsa abbastanza solida, sapevamo in linea generale cosa volevano fare. Poi non dico che avessero scritto tutto dal principio, ma linee guida le avevano.

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  2. Dell’episodio mi rimase impressa la scena in biblioteca, segno che gli autori Trekkie pensano sempre che il libro cartaceo funzioni anche in ambienti fanta-futuri, come capiterà spesso in tutto questo universo ma anche altri. (Tipo “Stargate”). Pare che il libro digitale esuli da qualsiasi concezione, come i romanzi di fantascienza di metà Novecento che usavano le caffettiere sulle astronavi, perché non era concepibile altro modo di fare il caffè.
    Per fortuna gli autori di DS9 mi daranno molta più soddisfazione 😛

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  3. Forse che un agente temporale come Daniels può morire così facilmente, con tutti i suoi futuri impegni? 😉
    Altro valido episodio (a partire dal duro e tragico inizio) dove tra le altre cose si dimostra quanto anche ai vulcaniani, così sicuri e severi nel loro dispensare punizioni, rimanga ancora della strada da fare, in particolar modo riguardo alla comprensione della realtà dei viaggi temporali considerati (fino a quel momento) impossibili dai loro scienziati…

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