The X-Files – S05E08, L’ideogramma

In Kitsunegari (L’ideogramma) torna uno dei mostri settimanali più temibili mai affrontati da Mulder e Scully: quel Robert Patrick Modell (Robert Wisden) che aveva costretto Mulder a giocare alla roulette russa con la sua pistola portandolo pericolosamente vicino alla morte ne Il persuasore (Pusher, lo spingitore – di cavalieri, come direbbe Corrado Guzzanti). Modell si è risvegliato qualche mese fa dal coma in cui lo avevamo visto l’ultima volta, e all’inizio dell’episodio lo vediamo fuggire dal carcere risparmiando la vita della guardia che ha persuaso a liberarlo. Strano, per uno che aveva ucciso quasi venti persone…

Poi però ecco una vittima: si tratta del giudice che condannò Modell, che muore perché ingerisce volontariamente litri di vernice blu (ed ecco un altro riferimento a Il persuasore). Poi Modell sembra voler perseguire la moglie del morto, Linda Bowman (Diana Scarwid), che viene messa sotto protezione dall’FBI (si vede un sacco Skinner, Mitch Pileggi, in questo episodio!).. Ma qualcosa non torna a Mulder

The X-Files torna a fare ciò che aveva già fatto con Eugene Victor Tooms e il tentativo riesce, anche se lascia meno il segno a causa di una trama un po’ macchinosa e ad un villain che è comunque meno memorabile del succitato Tooms.

Perché macchinosa? Perché sorelle e fratelli mai sentite/i o viste/i prima mi sembrano sempre espedienti da telenovelas latinoamericane… E che coincidenza che la Bowman, sorella separata alla nascita di Modell, sia sposata col giudice che condannò quest’ultimo!

Anche alcuni passaggi di trama sono un po’ oscuri. Come sempre Mulder capisce tutto un po’ come per magia, ma a questo siamo abituati. Però perché nel finale Scully si trova pure lei nel luogo dove Mulder è arrivato decifrando un indizio in cui solo lui credeva? E perché la sorella di Modell ha pure lei il potere di imporre la propria volontà sugli altri? Ha un tumore al cervello anche lei?

Insomma, diciamola tutta, Kitsunegari non si regge su basi solidissime nonostante alla sceneggiatura ci siano i bravi Vince Gilligan e Tim Minear. Si fa guardare, ma non credo che mi resterà impresso, e ammetto che all’inizio dell’episodio ho dovuto rinfrescarmi un po’ la memoria sul primo episodio con Modell… Ciao! 


Episodio precedente: Emily II

Episodio successivo: Schizofrenia

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13 risposte a "The X-Files – S05E08, L’ideogramma"

  1. Nonostante non tutto quadri, in quest’episodio, a me ha divertito sin dalla prima visione: la morte assurda con la vernice (blu ceruleo), la caccia alla volpe, il foglietto con su scritto “infermiera”… carino proprio 😊 E comunque “sempre meglio così che blu” 😛

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    1. L’uomo verniciato di blu è probabilmente l’immagine che più rimane di questo episodio! Divertente, sì, ma non tra i migliori, diciamo. Comunque stiamo parlando di una serie che ci ha abituato a degli standard parecchio alti! :–)

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  2. Diciamo che sulle spalle del bravo Robert Wisden hanno voluto caricare un peso non indifferente: quello di essere un villain altrettanto iconico del predecessore Eugene Victor Tooms ma, senza ovviamente nulla togliere al carisma di Modell, l’impresa era piuttosto difficile 😉 Comunque, fatta salva questa premessa e sorvolando sugli scricchiolii della trama, abbiamo lo stesso di fronte un episodio senz’altro godibile pure se, ad essere del tutto obiettivi, è vero che si lascia più guardare che ricordare…

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  3. Essendo fra i titoli che mi ha consigliato Vasquez, l’ho studiato grazie ai libri in cui vanno ad intervistare gli autori:
    «La sceneggiatura era pronta e stavo per metterla in lavorazione quando ci trovammo in un periodo di crisi, cioè in quel momento dell’anno in cui si aveva disperatamente bisogno di un copione al volo. È stato [il produttore] Frank Spotnitz a suggerire che il protagonista della mia sceneggiatura dovesse essere Modell, di ritorno dall’episodio Pusher.» (Tim Minear)
    Nel mio pezzo (in cui ti ho linkato) racconto i casini produttivi che hanno portato ad una trama che definire zoppicante è poco. Ma alla fin fine l’episodio mi ha divertito, visto poi che la “sorella” è la mitica novizia dagli occhi tristi che finisce vittima di Norman Bates di “Psycho III” 😛

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    1. Ah sì! Per l’ideogramma. Perché girava voce che non esistesse il modo di scrivere “caccia alla volpe” in giapponese, e che avessero creato l’ideogramma appositamente per la serie…

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