
The Communicator (Il comunicatore) è l’ottavo episodio della seconda stagione di Star Trek: Enterprise. Scritto da André Bormanis, consulente scientifico di lunga data di varie serie di Star Trek, parte dalla premessa che fa da idea base di almeno la metà degli episodi del brand: una bella violazione della Prima Direttiva (che in questo caso non è ancora stata creata, ma ci siamo capiti).
Archer, Reed e Sato sono su un pianeta con tecnologia pre-warp travestiti come dei nativi coi soliti abiti color pastello per fare un po’ di ricerche antropologiche. Visto che il posto che stanno visitando sta vivendo una specie di Guerra Fredda, Reed è particolarmente entusiasta. Purtroppo, una volta tornati a bordo, si rendono conto di aver perso un comunicatore. Per tentare di recuperarlo, Archer e Reed tornano sul pianeta (e ciao ciao Hoshi, speravo tu avessi un ruolo più serio, ma anche stavolta sei relegata alla panchina) ma vengono catturati, smascherati e perdono oltre a vari altri strumenti, pure una pistola phaser.
Qui siamo proprio davanti ad un episodio che segue le orme di tantissimi esempi precedenti. Anzi, in Chicago anni Venti, della serie classica, McCoy parla esplicitamente della contaminazione che potrebbe causare un comunicatore perduto. Eppure ancora una volta Enterprise riesce a dargli un tocco di originalità. Prima di tutto si nota una certa attenzione ai particolari che può far solo piacere: durante l’episodio si scopre che il ferro è pericoloso per i nativi del pianeta, e infatti tutte le costruzioni (inclusa la prigione militare) sono di legno!
E poi la risoluzione è quanto di più lontano ci si sarebbe potuto aspettare da, che so io, Picard o Janeway. Come salvare il capitano e l’ufficiale tattico condannati a morte e pronti a sacrificare le proprie vite pur di non rivelare la loro origine aliena? Attaccando frontalmente i nativi (capitanati da quelle facce cattive di Tim Kelleher e Francis Guinan) con una nave Suliban provvista di dispositivo di occultamento (negli hangar dell’Enterprise NX-01 sin dal primo episodio) e quindi facendo loro credere che i nemici dispongono di una tecnologia militare infinitamente superiore! Voilà, se un singolo comunicatore poteva danneggiare l’evoluzione naturale di questa civiltà, uno scontro a fuoco con armi mirabolanti e navi volanti mai viste prima faranno danni ben maggiori. E pensare che è T’Pol ad ordinare l’attacco!
Da una parte, quindi, Archer e Reed sono pronti a seguire il loro istinto per difendere questa civiltà retrogada e militarista dal sapere di non essere soli nell’universo. Dall’altra, la vulcaniana ha ormai completato la sua transizione verso l’irrazionalità terrestre ed è pronta a calpestare i principi e la logica vulcaniani per adeguarsi alle azioni del suo capitano.
Invece Trip continua ad essere usato come comic relief: stavolta gli sparisce mezzo braccio per un incidente col dispositivo di occultamento Suliban, e Phlox è troppo tranquillo per rassicurarlo davvero. Divertente, ci vuole un lato più leggero per un episodio che tratta dibguerra, torture e condanne a morte!
Concludo aggiungendo che Archer fa un po’ la figura del fesso in questo episodio, temo. Prima di tutto porta strumenti avanzatissimi in una missione di osservazione di una civiltà pre-warp (tra l’altro cosa ci sarà di così interessante da vedere?). Poi nelle sue improvvisazioni sotto interrogatorio ho il sospetto che faccia più danni che altro, come minimo fa cominciare lui la guerra dicendonche il nemico sta sviluppando prototipi avanzatissimi di armi e super-soldati! E poi nel dialogo finale con T’Pol lei deve spiegargli che anche se hanno recuperato gli oggetti ipertecnologici, la contaminazione culturale c’è stata, altroché! Forse tutte le botte in testa che ha preso durante le torture hanno avuto degli effetti negativi sull’intelletto del capitano…. Ciao!
PS: ma perché i pezzi di gomma attaccati da Phlox sulle fronti di Archer, Reed e Sato vengono definiti impianti chirurgici?
PPS: ma quindi ora la Flotta Stellare sa come far funzionare l’occultamento? A che punto della storia tra qui e l’arrivo di Kirk se lo dimenticheranno?
Episodio precedente: lI settimo
Episodio successivo: La singolarità
ahaha è vero, le civiltà arretrate vestono sempre in color pastello 😀
L’episodio è finiti in ben due miei archivi tematici:
1) i fanta-fucili utilizzati hanno l’aspetto ben poco futuristico del Tommy Gun di Al Capone, un retro-futuro che spero sia stato fatto apposta
2) al bar i nostri eroi sotto copertura bevono «malto di Allakas». fanta-bevanda consigliata dall’oste.
Almeno l’episodio mi ha regalato qualcosa ^_^
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Sicuramente l’hanno fatto apposta, non vorrai pensare che nel reparto props si siano impegnati poco in Enterprise, no? :–D
Mi ero perso l’Allakas malt, sennò te lo avrei segnalato! :–)
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Direi che anche quest’episodio si inserisce a pieno titolo nel filone “errore più o meno grandi -ma, in genere, grandi abbastanza- della nascente Federazione dei Pianeti per il momento non ancora Uniti” 😉
P.S. Perché vengono definiti impianti chirurgici? Semplice, con la quantità di colla impiegata per attaccarli ormai possono venire via solo con un intervento chirurgico 😀
P.P.S. Pazienta ancora, un ruolo un po’ più serio per Hoshi Sato sta per arrivare…
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Sono contento per Hoshi, secondo me è (bella e) brava!
Effettivamente mi sa che hai ragione sugli interventi chirurgici, tutti gli attori di Trek si lamentano sempre delle lunghissime sedute di make up! :–D
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