Star Trek: Enterprise – S02E11, Un carico prezioso

Ed ecco Precious Cargo, Un carico prezioso, apparentemente un episodio odiato da tutti, incluso Brannon Braga (stando ad una sua dichiarazione del 2013). Scritto da David A. Goodman (autore dell’episodio di Futurama Where No Fan Has Gone Before, che altro non è se non un enorme omaggio a Star Trek) e diretto da David Livingston, non è in effetti tra gli episodi più brillanti di Enterprise visti fino ad ora. Nemmeno così atroce, secondo me, ma sicuramente non spettacolare.

Perché? Perché tutto sa di già visto, e lo sviluppo della trama è quanto di più prevedibile a cui si possa pensare. Prima di tutto è l’ennesima versione di un episodio della serie classica, stavolta Elena di Troia, della terza stagione, che già era stato ripreso da The Next Generation con The Perfect Mate (La donna perfetta). E poi è pieno zeppo di cliché, tanto da sembrare una parodia, ma assolutamente priva di senso dell’umorismo. Ouch.

La trama è la seguente: l’Enterprise aiuta una nave in difficoltà dove una bellissima ragazza (Padma Lakshmi) si trova in una camera di stasi malfunzionante. Trip prova a ripararla, ma quella si sveglia e si scopre che era prigioniera. I due vengono portati via da un alieno malvagio (sono due in tutto, interpretati da Leland Crooke e Scott Klace) e riescono a fuggire insieme nonostante non si sopportino l’uno con l’altra.

Lei è altezzosa, è una nobile, e non accetta di doversi sporcare le mani e passare del tempo con un poveraggio come Trip. Lui non la sopporta. Naturalmente si innamorano, un po’ in stile Romancing the Stone (All’inseguimento della pietra verde, 1984), che però non si prendeva affatto sul serio. Ci sono delle scene che sembrano prese pari pari da quel film, come quando la monarca cammina nella giungla con le scarpe in mano o si strappa la lunga gonna per essere più agile.

Livingston fa quello che può col materiale che ha tra le mani, ed è divertente vedere tutti i grandangoli che ha voluto usare nella nave aliena per tenere nello stesso frame Trip e Kaitaama (così si chiama la nobile), ma qui non si salva quasi niente. Il bluff di Archer e T’Pol per far paura ad uno dei due alieni è talmente sopra le righe da sembrare ridicolo. L’amore tra Trip e Kaitaama scatta all’improvviso dopo alcune scene slegate tra di loro in cui prima non si sopportano, poi litigano, poi sembrano andare d’accordo, poi litigano di nuovo, e poi BUM!, si baciano. Olé.

Non aiuta che la Lakshmi ci regali un’interpretazione atroce di una principessa insopportabile. Va bene che sia insopportabile, ma sembra fatta di legno per tutto l’episodio. E le uniche scene che potevano risultare divertenti sono anch’esse mal pensate e mal eseguite: Trip tira cinque cazzotti in faccia al cattivo, quello ride e lo butta per terra. Poi la regina gli tira una debole botta con un bastone e il cattivo è KO? Ma perché? Un minimo di consistenza, per favore!

Insomma, non è l’episodio che mi ricorderò di più di questa seconda stagione, di questo sono abbastanza sicuro. Carina l’idea di centrare la storia su Trip, inguaribile rubacuori (si veda anche Inatteso), ma se al minuto cinque già si capisce tutto ciò che succederà fino al minuto quarantadue c’è qualcosa che non va… Ciao!


Episodio precedente: Punto di non ritorno

Episodio successivo: La passerella


11 risposte a "Star Trek: Enterprise – S02E11, Un carico prezioso"

  1. Io ti ho già preceduto, nel dimenticare completamente questo episodio 😀
    Già Trip non lo sopportavo prima, ora che l’attore in Shuttlepod dà prova di essere un tonno totale – ha scoperto nel 2023 che da decenni giravano dizionari Klingon! – non lo posso neanche più guardare in faccia! 😀
    Connor ha avuto uno splendido personaggio cattivo ricorrente in “Stargate: Atlantis”, mille volte superiore al Trip di “Enterprise”, però poi nel podcast invitano Nicole de Boer, che è apparsa nella stessa serie anche se era fra i buoni, e la cosa non viene fuori, perché il 99,9% del podcast è occupato da Keating che parla da solo. Che rabbia…

    Comunque la tua recensione mi ha fatto notare una cosa davvero curiosa. Un anno dopo “Romancing the Stone” la Cannon presenta “American Ninja”, dove la storia prende il via quando un giovane soldato (che nessuno sa essere un ninja) salva la figlia viziata del potente di turno e i due fuggono attraverso la giungla, con lui tutto avventuroso e lei che strilla e si agita, tanto più che ha gonna e tacchi alti, non proprio adatti per la giungla. Chissà se la Cannon ha voluto strizzare l’occhio alla coppia Douglas-Turner 😛

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    1. Chiamiamolo strizzare l’occhio, invece di provare a cavalcare il successo di un altro film… X–D

      Comunque ora che è tornato Keating la qualità del podcast, pur rimanendo di livello alto, è peggiorata, Mark era migliore. Keating con tutti i suoi God bless e aneddoti personali fa danno agli ospiti così interessanti che hanno in studio!

      Invece Connor lascia parlare, è più rispettoso.

      Di Star Trek continuano a non sapere niente e mai sapranno niente, che tristezza! :–D

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      1. Ero così contento avessero invitato Worf, invece niente, Keating non gli lascia pronunciare una sola parola, così dopo una decina di minuti ho messo stop, mi fa troppo rabbia. Davvero un peccato, perché Mark e Connor lasciano spazio all’ospite che è l’unico motivo per cui uno sente il podcast.

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  2. C’è poco altro da aggiungere, se non che è davvero un episodio buttato via (forse non intendeva prendersi sul serio ma, nel caso, l’ha comunque fatto in modo molto poco convincente)…

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