10 Cloverfield Lane: recensione del film

10 Cloverfield Lane è un film del 2016 di Dan Trachtenberg, con la sceneggiatura firmata da Josh Campbell, Matt Stuecken e Damien Chazelle. Prodotto dalla Bad Robot di J.J. Abrams, è un film che praticamente per caso fa parte della saga di Cloverfield (di cui, premetto, non ho visto nient’altro). Tutto nacque da una sceneggiatura intitolata The Cellar (Lo scantinato) e furono i produttori a decidere di inserire nel finale il collegamento a Cloverfield, film del 2008 diretto da Matt Reeves. Per questo il film di Trachtenberg lo si può vedere indipendentemente senza alcun tipo di problema. Di fatto, io l’ho visto più vicino ad uno splendido film indipendente come Take Shelter (2011) di Jeff Nichols che non ad una produzione firmata J.J. Abrams! E pare che la storia sia simile ad una di Daniel R. Wickline e Mark Vigouroux in un numero del comic Metal Hurlant uscito nel 2003.

La trama si può riassumere brevemente. Michelle (Mary Elizabeth Winstead) se ne va di casa dopo aver discusso col fidanzato (Bradley Cooper, di cui sentiamo solo la voce). Fa un incidente in macchina e si ritrova prigioniera in un rifugio sotterraneo insieme al proprietario Howard (John Goodman) e al giovane Emmett (John Gallagher Jr.). I due sostengono che gli Stati Uniti siano stati attaccati da un nemico ignoti e che l’aria fuori sia tossica, ma Michelle non ci crede e soprattutto ha dei dubbi sulla natura di Howard

Il film è girato quasi interamente al chiuso del rifugio sotterraneo che con tutti i suoi limiti offre i vantaggi di cibo apparentemente illimitato, e una riserva di aria e di acqua potabile infinita. Diciamo che sarebbe il posto ideale dove stare se ci fosse stato davvero un attacco chimico o nucleare come quello descritto da Howard. Ma c’è stato?

Howard non è quella che si potrebbe definire una persona equilibrata. Ha frequenti scatti d’ira, è violento, ed è un paranoico che, convinto praticamente di tutte le teorie cospirazioniste possibili ha passato gli ultimi anni della sua vita a costruire il rifugio isolato dal resto dell’umanità. La sua famiglia l’ha lasciato, parla di una figlia chiamata Megan che gli è stata portata via, ed è per questo che mi ha ricordato tanto Take Shelter, in cui il personaggio di Michael Shannon entrava in conflitto coi suoi cari per la sua decisione di costruire un rifugio come se fosse l’unica cosa che avesse importanza nella sua vita.

10 Cloverfield Lane è comunque un film profondamente diverso, essendo un thriller psioclogico in cui due prigionieri provano a fuggire dalle grinfie di una persona squilibrata (un esempio tipico del genere è Misery, Misery non deve morire, 1990). Non c’è molta violenza, ci sono dei momenti che sorprendono, e in generale gli eventi risultano abbastsnza credibili, in linea con quello che sappiamo dei personaggi e con come forse potrebbero comportarsi delle persone simili in tali circostanze.

E poi ho trovato ben fatti anche gli ultimi venti minuti, che sorprendono per più motivi. Mi è piaciuto il design degli alieni, per esempio, e la decisione finale di Michelle prova anche a farci vedere una crescita del personaggio, visto che fino ad allora lei era sempre fuggita dai conflitti che aveva avuto nella sua vita, mentre alla fine coraggiosamente si unisce alla resistenza degli umani.

Certo, se il film non si fosse chiamato 10 Cloverfield Lane magari avrebbe potuto sorprendere di più (prima di cominciare a vederlo già si sa che ci sarà un’invasione aliena) ma è inutile lamentarsene: il collegamento con Cloverfield è ciò che ha permesso al film di essere realizzato!

Film consigliato quindi, con tutti e tre gli attori molto in parte, e col personaggio di Goodman particolarmente interessante (si intuisce, per esempio, che la ragazza che rapì doveva, nella sua mente, sostituire la figlia portatale via dalla madre). Ciao! 



17 risposte a "10 Cloverfield Lane: recensione del film"

    1. Qui il cast è insuperabile, e pure la sceneggiatura l’ho trovata buona. Si, i 20 minuti finali potrebbero non esserci, ma non rovinano niente. Semplicemente non sono la parte più memorabile del film, ecco! :–)

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  1. Questo è uno di quei film che dovrei riguardare, perché non mi era piaciuto quasi per nulla alla prima visione: lo avevo trovato banale, noioso, con personaggi insopportabili. Sono passati quasi 10 anni da allora, magari con un occhio un po’ più adulto riuscirei a rivalutarlo!

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  2. La saga di “Cloverfield” è un tantino discontinua, diciamo così. E questo “10 Cloverfield Lane” si difende senz’altro meglio rispetto agli altri due titoli…

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