Star Trek: Enterprise – S02E17, Canamar

Canamar è il diciassettesimo episodio della seconda stagione di Star Trek: Enterprise, e ha come protagonisti Archer e Trip che si ritrovano loro malgrado prigionieri di una nave da trasporto dell’esercito Enolian diretta ad una colonia penale (chiamata Canamar, per l’appunto). T’Pol riesce a far capire agli Enolian che c’è stato un malinteso, ma prima che quelli possano rettificarlo, due prigionieri riescono a prendere il controllo del vascello. Si tratta di un possente Nausicaan (Michael McGrady) e del temibile Kuroda, interpretato dal sempre ottimo Mark Rolston, che colleziona un secondo gettone di presenza in Star Trek dopo la sua apparizione in Eye of the Beholder (Echi mentali), in The Next Generation. Che succederà?

Beh, diciamo la verità, non è così difficile prevederlo! Però, come mi capita spesso di dire, nonostante la storia non brilli per originalità, è sviluppata in modo competente ed intrattiene in tutti i suoi atti. In un episodio così, tutto azione e poco cervello, si può chiedere poco di più.

E poi io sono una persona semplice: mi date Drake di Aliens (Aliens: Scontro finale, 1985) e sono contento, tutto qui. Certo, una storia così (scritta da John Shiban) soffre un po’ l’essere calata in un prodotto per famiglie: da due criminali efferati ci si aspetterebbe un po’ di violenza, invece tutti i prigionieri e pure tutte le guardie alla fine si salvano senza grossi problemi.

C’è anche un prigioniero particolarmente loquace ed insopportabile, Zoumas (Sean Whalen), che suppongo debba fungere da comic relief e che fallisce sotto ogni punto di vista. Mi ha ricordato un po’ Rob Schneider nel Dredd del 1995, forse anche perché pure lì c’erano varie scene in un trasporto diretto ad una prigione…

E come non notare la partecipazione di Rolston ad uno dei più famosi film ambientati in una prigione come The Shawshank Redemption (Le ali della libertà, 1994)? Certo, qui la prigione chiamata Canamar nemmeno arriviamo a vederla…

E concludo qui, direi: pochi spunti di riflessione, una storia già vista ma raccontata in modo sicuramente competente, e alla fine la mia attenzione è stata destata specialmente dalla presenza di una guest star a me gradita. Ciao! 


Episodio precedente: Il mistero della navetta

Episodio successivo: Lo scambio


15 risposte a "Star Trek: Enterprise – S02E17, Canamar"

  1. Infatti i due elementi di cui ho preso nota in questo episodio sono Drake, che ovunque appare porta oro – e ormai si sta facendo tutti gli universi! – e il ritorno delle armi per i membri dell’Enterprise, che sono bruttarelle ma almeno condiscono un po’ gli episodi 😉

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          1. E’ la versione a basso budget di “Deep Space Nine”, la struttura è la stessa solo che devi un attimo farci l’abitudine al fatto che non ci sono soldi ed è tutto più ruvido, ma io l’ho adorata. E le puntate dove arriva il cattivissimo Walter “Chekov” Koenig sono le migliori ^_^

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              1. Ha un ruolo ricorrente splendido e cattivissimo, ma in generale è pieno di facce note, dalla rossa stuntwoman Patricia Tallman (apparsa più volte in Star Trek e qui in uno dei suoi rari ruoli fissi) a Brad Dourif monaco spaziale a vari altri volti noti apprezzabili. Tutte storie ambientate sulla stazione come in DS9: vedrai che ti piacerà ^_^

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              2. E le tue aspettative a riguardo saranno soddisfatte, te lo garantisco da fan di vecchia data di questa serie del geniale J. Michael Straczynski!
                Riguardo all’episodio in questione, anche qui il tema trattato soffre senz’altro dei limiti imposti dal pubblico di riferimento ma, essendoci Mark Rolston, chiunque abbia un cuore Alieno può essere disposto a passarci tranquillamente sopra 😉
                P.S. A proposito di cuore Alieno, occhio al refuso: Aliens è del 1986… 😉

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                1. Nota di colore: Straczynski è l’unico che in trent’anni di fumetti di Terminator sia riuscito a scriverne uno buono, sollevandosi di parecchio dalla melma degli altri autori. Straczynski ha tecnicamente messo fine alla guerra contro Skynet, con una storia talmente perfetta che infatti ha messo fine alla narrativa a fumetti del franchise, a parte un caso ridicolo legato all’uscita del sesto film, che tanto è durato pochissimo.

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  2. Quella di Straczynski era una più che degna battaglia finale, sì… Ma, com’è ovvio, essendo un lavoro di alto livello in grado, tra l’altro, di portare ordine in un franchise dove ormai da anni ciascuno si faceva esclusivamente i cazzi propri (senza badare al prima e al dopo), NON poteva in nessun modo venir preso in considerazione da quel cinema che invece ha continuato ad accanirsi su di un (cyborg) cadavere… 🤕

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