
Mi sono avvicinato titubante al quinto capitolo della saga di Scream, perché non sapevo cosa aspettarmi da un film orfano di Wes Craven, che ci ha purtroppo abbandonato nel 2015, sicuramente troppo presto. Scream, il film del 2022 che si intitola come il film del 1996, è diretto da Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett ed è stato scritto da Guy Busick e James Vanderbilt, e… mi è piaciuto da matti!
Ricapitolando, anche se ho già brevemente parlato dei quattro film di Scream firmati da Wes Craven, il primo definiva il genere slasher, il secondo dettava le regole per i sequel, il terzo per chiudere le triologie, e il quarto era il perfetto reboot, e allo stesso tempo ne era la perfetta parodia. Scusate se è poco. Uno dei maestri del genere horror ci aveva regalato una nuova saga negli anni Novanta che allo stesso tempo faceva parte del genere, lo definiva, e ci scherzava su, ma si sa che a zio Wes le cose metacinematografiche piacevano assai.
E cosa fa Scream (2022)? Se mi posso permettere, è il perfetto requel, ne stabilisce le regole, le segue, ma prende pure in giro tutte le recenti operazioni di requel senz’anima che sono state fatte: Ghostbusters del 2021, Terminator e Child’s Play del 2019, Halloween del 2018, e tutti i vari Star Wars di J.J. Abrams. E non lo dico io, questi sono i film che vengono espressamente menzionati in Scream! Mi sono fatto un sacco di risate durante la visione… Anche se va detto che delle tre regole elencate da Dewey (David Arquette), gli altri requel rispettano solo la seconda, cioè quella del richiamare parte del cast dei film originali (e una regola non detta è il recuperare scene ed inquadrature già viste, magari dando un twist differente). La prima e la terza regola sembrano applicarsi solamente al franchise Scream (e quindi al film nel film: Stab, in italiano Squartati): attenzione al partner, e uno del nuovo gruppo di personaggi è l’assassino.
Ma se è vero que questo dà un respiro meno ampio degli originali Scream a questo quinto film della saga, è anche vero che il film riewce comunque a spaventare e allo stesso tempo a giocare coi cliché slasher senza nessuna paura. Per esempio, c’è una scena splendida in cui la cinepresa segue Wes (!) Hicks (Dylan Minnette) per casa mentre apre porte e porticine facendoci attendere l’apparizione di Ghostface alla chiusura delle stesse, e Ghostface sembra non arrivare mai. È una scena che diverte e che allo stesso tempo spaventa, perché comunque quando l’assassino si fa vivo non ce n’è per nessuno, e il sangue scorre a fiumi!
Quindi, come da buon requel che si rispetti, c’è tanta carne fresca, a partire dalle protagoniste Sam e Tara Carpenter (!) (Melissa Barrera e Jenna Ortega), e tornano volti noti della saga come il già citato David Arquette, Marley Shelton, Skeet Ulrich (ringiovanito in CGI?), ma anche la bellissima Neve Campbell e la mostruosa Courteney Cox (sul serio: come è possibile che nessuno le abbia detto che tutta quella chirurgia plastica ha devastato il suo volto irreparabilmente? Sembra uscita dall’ospedale di Bruce Campbell in Escape from Los Angeles, Fuga da Los Angeles, 1995). Ah, è tornato pure Roger L. Jackson a fare la voce di Ghostface al telefono!
Tutti i personaggi sono lì per uno scopo: rilanciare la saga, far passare il testimone dagli antichi protagonisti a quelli nuovi e giovani che attraggano nuove generazioni di spettatori, e spaventare come ogni film slasher che si rispetti. Missione compiuta, se lo chiedete a me!
Courteney Cox a parte, che ha una faccia che fa più paura di Ghostface, mi ha stupito positivamente David Arquette che non sapevo quanto fosse perduto dopo le sue recenti incursioni nel mondo della World Wrestling Federation, e provo solo amore per Neve Campbell, che non aveva intenzione di tornare alla saga ma si è fatta convincere dai due registi che le hanno confessato la loro passione reale per il cinema di Wes Craven.
Ho anche apprezzato l’ironia con cui Gale e Sidney dichiarano di essere tornate a Woodsboro per giustiziare chiunque si sia messo la maschera di Ghostface stavolta: se ci pensiamo, è assurdo che accada una cosa del genere, dovrebbe essere la polizia ad assicurare i delinquenti alla giustizia, ma naturalmente in un requel slasher l’unica cosa che ha senso è quella che vediamo accadere, per quanto irreale. La annovero tra le scene più riuscite del film, c’ho riso non poco.
Un’altra cosa che ho apprezzato parecchio è come gli strumenti odierni siano stati incorporati bene nella storia: Tara non vuole rispondere all’inutile telefono fisso e usa Google per rispondere alle domande di Ghostface nella scena iniziale (che rimanda a quella della morte di Drew Barrymore in Scream del 1996), chiude le porte di casa con una app, e a parlare dei film di Stab ci sono i veri Youtuber James e Chelsea Janisse del canale Dead Meat, dedicato ai film horror.
E sono belle anche le riflessioni su come sia cambiato il genere horror, evoluto nell’elevated horror: gli sceneggiatori di Scream dicono attraverso i loro personaggi che Jordan Peele è un maestro, e riservano menzioni d’onore per i vari Hereditary (2018), The Witch (2015), The Babadook (2014), It Follows (2014), ma anche per classici come Psycho (1960) di cui si ricorda la scena della doccia, e Vertigo (La donna che visse due volte, 1958) o The Blob (1960) di cui appaiono poster in qua e là.
Insomma, questo quinto capitolo della saga di Scream mi ha più che soddisfatto, anche se sono perplesso di fronte alla notizia dell’imminente uscita, nel 2023, si un seguito. I registi hanno dichiarato di avere mille idee da sviluppare… Staremo a vedere! Ciao!
PS: io non avrei sbagliato le risposte al gioco telefonico della scena iniziale…
Link esterni:
- Trailer del film su Youtube
- La pagina del film su Internet Movie DataBase
- Recensione del film su Sentieri selvaggi
- Recensione del film su Nerdream
- Recensione del film su Quinlan
- Recensione del film su La bara volante
- Recensione del film di Federico Frusciante su YouTube
Film molto bello, lo vidi al cinema e feve parte del mio articolo sulla saga.
Courteney ha smesso di rifarsi perché non si riconosceva più, ma ha detto lei stessa che ormai il danno era fatto.
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Concordo sul film! Hai ragione, dopo averti letto ho cercato interviste della Cox e si è pentita amaramente di essersi disintegrata il volto…
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Passo giusto per un saluto, perché conto a breve di farmi la maratona Scream: non ricordo più quali e quanti episodi ho visto, così in occasione del nuovo titolo ne approfitto per spararmi tutto e farmi male. Tornerò a commentare 😉
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La maratona Scream ci sta tutta, meglio evitare spoiler! :–)
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Non mi ha esaltato, visto con piacere, ma non ha lasciato traccia nella memoria. E’ un bel gioco metacinematografico, ma fine a se stesso. Come si dice…se la canta e se la balla.
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Ho letto varie recensioni tiepide, la tua reazione ci sta tutta, ma con me ha funzionato (forse perché le mie aspettative erano bassissime)! :–)
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Fino al mese scorso sembrava un dato ormai assodato che al cinema gli unici film capaci di incassare erano i cinecomics: negli ultimi anni praticamente tutti i film senza supereroi non sono riusciti a raggiungere neanche quota 15 milioni (e parlo di incassi a livello mondiale). Poi, appunto il mese scorso, ben 2 film hanno raggiunto questo traguardo: uno è Creed III, l’altro è il sesto capitolo di Scream.
Per quanto riguarda Creed III, se ha avuto così tanto successo nonostante l’assenza di un supereroe è per il motivo più banale, ovvero perché si tratta di un ottimo film.
Per quanto riguarda il sesto capitolo di Scream, a mio giudizio il suo successo è stato un puro colpo di fortuna, nel senso che pochi mesi prima della sua uscita una delle sue attrici (Jenna Ortega) è diventata l’attrice più popolare del mondo grazie a Mercoledì, e quindi il film ha beneficiato di questa ondata di popolarità. A me la cosa fa piacere, perché in Scream VI (e anche nel film precedente) recita anche un’altra attrice che adoro, Melissa Barrera, e questo successo le ha dato un bel po’ di visibilità. Tra tutti i film che ha fatto quest’ultima, ti consiglio di vedere in particolare Sognando a New York – In the Heights: è di una bellezza indimenticabile.
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Non saranno cinefumetti, ma sia Creed III che Scream VI sono parte di saghe enormi…
Hai ragionissima sul traino di Jenna Ortega, Wednesday è una serie molto chiacchierata. Grazie per il consiglio cinematografico! :–)
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Grazie a te per la risposta! 🙂
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Ci mancherebbe altro! :–)
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Ho adorato questo “requel” che mi ha esaltata e commossa (Gesù…) come non mi succedeva da tempo per un horror e sappi che anche Scream VI è molto carino anche se la Cox fa sempre più paura. E pensare che era bellissima, mannaggia a lei.
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Era proprio bellissima, ma non si è comportata in modo intelligente col suo corpo, purtroppo.
Questo quinto Scream è proprio divertente, in effetti, tanto che vorrei andare a vedere pure il sesto, vediamo se riesco in questi giorni…
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