
Se con la prima parte di Dreamland (Area 51 I) avevo avuto l’impressione di guardare un episodio appartenente alla mythology, e specificatamente a quella riguardante i militari statunitensi che sperimentano con tecnologia aliena per creare nuovi velivoli, questa seconda parte ha chiarito che in realtà Dreamland è un modo ironico per porre fine a quella trama orizzontale.
Perché dico questo? Perché gli sceneggiatori dell’episodio sono le persone chiave della serie, cioè Vince Gilligan, John Shiban e Frank Spotnitz, e sono loro a portarci dentro l’Area 51 e a mostrarcela senza il filtro di Mulder e Scully. E cosa ci troviamo davanti? Uomini in nero che tengono nascosti esperimenti militari, certo, ma anche un generale che si chiede se esistano davvero gli alieni e che rivela che i prototipi che stanno usando vengono costruiti in Utah!
Sembra davvero un modo per tirare le somme e fare un po’ d’ordine nell’intricata mythology mettendo una pietra sopra le storie che avevano indicato i militari come persone coinvolte nella cospirazione per mettere a tacere l’arrivo sulla Terra di creature aliene (contraddicendo, forse, quanto visto in Ospiti interplanetari, incluse le rivelazioni di Deep Throat).
Più nello specifico, Dreamland II (Area 51 II) chiude a cuor leggero (per lo più) una storia che avrebbe potuto tranquillamente prendere una piega ben più drammatica. Quindi l’arresto di Mulder finisce in un nulla di fatto, Scully capisce finalmente che è Morris Fletcher colui che sta usando il corpo del compagno (le sue avances sul letto col materasso a acqua in una camera da letto nuova di zecca l’hanno tradito!), e vengono cancellati gli effetti dell’anomalia spazio-temporale (causata, si scopre, da un sabotaggio del generale Wegman, John Mahon), e con essi ogni memoria di quanto sia accaduto nel frattempo. Tutto tranne l’appartamento di Mulder, che misteriosamente rimane come l’ha lasciato Fletcher: pulito e pronto per attirare innocenti pulzelle (presumibilmente avrà anche buttato via tutte quelle scatole di porno che occupavano ciò che sarebbe dovuta essere la camera da letto)!
Vale la pena menzionare l’inizio dell’episodio che vede Fletcher narrare la vita di Mulder e decidere di raddrizzarla, non essendo affatto interessato a seguire con la sua crociata per scoprire la verità su sua sorella, e sugli alieni in generale. E poi è a dir poco splendido l’incontro tra Fletcher e i Lone Gunmen (Bruce Harwood, Tom Braidwood e Dean Haglund), con lui che ride di tutte le notizie stampate nella loro rivista, e dichiarandosi responsabile della creazione di molte di esse. Dice pure che Saddam Hussein era in realtà un tale chiamato John Gillnitz (un mix dei nomi dei tre sceneggiatori) usato per distrarre l’opinione pubblica statunitense dai reali problemi del paese.
C’è anche un ovvio riferimento a Planet of the Apes (Il pianeta delle scimmie, 1968), quando Scully dice che bacerebbe Mulder se non fosse così brutto (perché nel corpo di Fletcher: I’d kiss you if you weren’t so damn ugly), come nel dialogo tra Taylor e Zira nel film. E ci sono ben due riferimenti a Star Trek, con un uomo in nero che dice Beam me up, Scotty, e con Mulder da piccolo che gioca vestito da Spock! Volendo, il 42 sulla porta dell’appartamento di Mulder riporta a Douglas Adams, ma forse sto esagerando…
Insomma, concludo confermando che Dreamland non appartiene alla mythology, e che quindi segna un precedente essendo probabilmente l’unico episodio doppio autoconclusivo e con nessuna ripercussione sulla continuity della serie (la memoria cancellata è il reset button definitivo!). E aggiungo che mi ci sono divertito come un matto, ciao!
Episodio precedente: Area 51 I
Episodio successivo: Fantasmi
Vale la pena rivederlo già solo per quelle citazioni altissime ^_^
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La tua analisi dell’episodio Dreamland II (Area 51 II) è molto dettagliata e interessante. Sembra che gli sceneggiatori abbiano usato l’episodio per chiudere la trama della mythology che coinvolgeva i militari e la tecnologia aliena in modo ironico e leggero. È interessante notare come gli sceneggiatori abbiano giocato con i cliché della fantascienza, come i riferimenti a Star Trek e il dialogo simile a quello di Planet of the Apes. Inoltre, l’incontro tra Fletcher e i Lone Gunmen è molto divertente e offre uno sguardo interessante sul modo in cui le cospirazioni vengono create e perpetuate. In generale, sembra che l’episodio sia stato un successo, anche se non ha avuto ripercussioni sulla continuity della serie.
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Grazie mille! Sì, direi che possiamo considerare chiusa la seriosa trama orizzontale coi militari, e in questo l’episodio funziona, così come nella sua parte comica. Sono più “preoccupato” per la direzione generale che sta prendendo la serie (ironico/sperimentale), ma per adesso non ho niente di concredo di cui lamentarmi!
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Certo che sì! :–D
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Quando gli stessi autori si mettono lì di buona lena a prendere in giro la cosiddetta “mythology” torta e contorta fino a non poterne più, è il momento in cui si capisce davvero che la “mythology” non serve a niente, tranne a far tirare fuori episodi così gustosi 😛
La cosa che più ha divertito è che Mulder sperava di trovare risposte dagli uomini dell’Area 51, e il generale dell’Area 51 sperava di avere risposte da Mulder. Se non è geniale questo 🤣
Non vorrei fare spoiler, ma secondo me meriti di sapere che Morris Fletcher (che ha le stesse iniziali di Fox Mulder, però invertite) tornerà in futuro, e qui mi fermo…
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Ahahah! Non avevo notato il giochino FM – MF…
Tornerà? Mi devo preparare a ridere? X–D
Mi sembra che la sesta stagione stia mettendo una pietra tombale sugli X-Files così come li conoscevamo, vedremo come continua, ma per adesso è tutta risate e esperimenti strani. Mi sta piacendo, eh, ma è un cambio di rotta notevole!
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Sì, Morris Fletcher tornerà, ma quando lo farà ad altri toccherà uscire di scena in modo eroico (il tutto accompagnato da qualche lacrimuccia) e qui mi fermo pure io…
Quanto alla seconda parte di “Area 51”, vediamo in quale egregio modo mantiene lo stile a doppio registro della prima con una conclusione del tutto degna delle premesse, tanto che per un attimo si potrebbe quasi credere a una svolta nei capisaldi della mythology ma, ovviamente, con Chris Carter di mezzo nulla è mai come appare 😉
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🤐
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Ottimo, ottimo, no spoiler. :–D
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Questa cosa di Carter per cui niente era mai definitivo secondo me è un po’ un punto debole di The X-Files…
Comunque basta spoiler! :–P
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