Star Trek: Enterprise – S02E26, Attacco alla Terra

The Expanse (La distesa), oltre ad essere una serie di fantascienza di cui mi si parla sempre un gran bene, è il titolo del finale della seconda stagione di Star Trek: Enterprise. Il meno immaginativo titolo italiano è (spoiler alert): Attacco alla Terra. Mi è sembrato un modo perfetto per chiudere alcuni fili narrativi e sviluppare in direzioni inaspettate la trama orizzontale della Guerra Fredda temporale.

Prima della sigla, una sonda appare presso la Terra e la bersaglia con un micidiale raggio che porta distruzione lungo 4mila kilometri, dalla California al Venezuela, uccidendo milioni di persone. Wow.

L’Enterprise viene richiamata per far fronte all’ignota minaccia (nei resti della sonda, poi precipitata sulla Terra, viene ritrovato il cadavere di un umanoide non meglio identificato). Durante il rientro, però, prima viene attaccata dal Klingon Bird of Prey di Duras (Daniel Riordan), alla ricerca dell’onore perduto (Il processo), e poi viene anche affiancata da varie navi Suliban che rapiscono Archer per farlo parlare col misterioso personaggio (credo interpretato da James Horan) che da parecchio tempo dà ordini a Silik (John Fleck), apparentemente dal futuro.

Archer arriva così al comando della Flotta Stellare con molte informazioni, anche se non sappiamo quanto siano affidabili. Pare che gli Xindi abbiano attaccato i terrestri perché qualcuno ha detto loro che tra 400 anni la Federazione li annienterà. Per evitarlo, gli Xindi hanno deciso di lanciare un attacco immediatamente, e stanno costruendo un’arma ancora più potente per distruggere la Terra. Vivono all’interno del Delphic Expanse, una zona della galassia pericolosissima evitata dai Klingon e dai vulcaniani, che hanno perso ogni nave che si è avventurata all’interno: l’ambasciatore Soval (Gary Graham) mostra un video dell’equipaggio vulcaniano della Vaankara, perduta nell’Expanse dopo che tutti i suoi membri persero il controllo delle loro emozioni. Di fatto, i vulcaniani pensano che mandare l’Enterprise NX-01 nel Delphic Expanse non possa portare a niente, ma Archer riesce a convincere l’Ammiraglio Forrest (Vaughn Armstrong) ad autorizzare la missione.

Dopo ben poco tempo speso a preparare questa stessa missione, con vari miglioramenti all’arsenale della nave (ecco i photonic torpedo!), nel finale dell’episodio si parte. È prevista una sosta su Vulcan per lasciare T’Pol, ma quella è pronta a dare le dimissioni pur di accompagnare Archer nell’Expanse, e anche tutti gli altri non vanno certo pregati. Particolarmente motivato è Trip, che ha perso la sorella nell’attacco degli Xindi, e che vuole andare a massacrarli senza pietà (lo dice chiaramente ad Archer). In un paio di scene tagliate contenute nel Bluray in mio possesso, Archer incontra Hoshi che prepara le sue cose per la missione (mentre lui teme che non voglia andare) e pure una misteriosa ragazza (Serena Scott-Thomas) di cui sembra innamorato.

Il viaggio verso l’Expanse è disturbato da Duras che attacca di nuovo l’Enterprise durante l’attraversamento della barriera (thermobarric clouds: nubi termobariche, in italiano?) che separa l’Expanse dal resto dello spazio a cui siamo abituati (qualcosa di simile l’avevamo visto in Star Trek: Insurrection, Star Trek – L’insurrezione, 1998). Con un’astuta manovra, Mayweather e Reed fanno fuori la nave di Duras senza tanti complimenti (interessanti le riprese con la shutter speed – velocità dell’otturatore – più alta che rendono il combattimento molto dinamico, bravo Allan Kroeker alla regia), e finalmente la stagione termina con la nave comandata da Archer che entra in questa specie di triangolo delle Bermuda che promette di nascondere pericoli inimmaginabili. La terza stagione promette fuochi artificiali!

E credo che questa sia una buona mossa, perché dopo una solida prima stagione, penso che la seconda stagione avesse perso un po’ della spinta necessaria a fare di Star Trek: Enterprise un successo. Ho apprezzato parecchio le trame orizzontali dei Suliban (pur se dopo due anni di episodi ancora non ci si è capito una mazza, per essere onesti), della guerra tra vulcaniani e Andorian, e dell’interesse dei Klingon per Archer. Però, allo stesso tempo, gli episodi singoli li ho trovati per lo più derivativi, o sviluppati in modi non del tutto soddisfacente. Serviva una scossa, e anche se so che non ha portato ai risultati sperati (è noto che la serie sia stata cancellata alla fine della quarta stagione), sono decisamente curioso di sapere cosa si fossero inventati Rick Berman e Brannon Braga. Se fosse vero che gli Xindi vogliono distruggere la Terra, che può fare una singola nave contro di loro? E possiamo fidarci dei Suliban, non avranno mentito? E in ogni caso quali sono le loro motivazioni? Ciao!

PS: gli effetti speciali di Star Trek: Enterprise sono per lo più digitali, e quindi non dei miei preferiti, ma ci sono delle immagini impressionanti in questo The Expanse, specialmente dell’attacco Xindi e dei suoi risultati!

PPS: c’è un problema di fondo, credo, che sarà difficile superare: possibile che un attacco del genere non sia rimasto nei libri di storia, tanto che non ne abbiamo mai sentito parlare da nessuno da Kirk in avanti? Ah, i problemi di scrivere prequel… forse legati al voler riproporre in chiave fantascientifica la storia degli Stati Uniti del tempo! L’episodio andò in onda all’inizio del 2003, solo due anni dopo l’attacco terroristico dell’11 settembre 2001 e la reazione guerrafondaia di George W. Bush.


Episodio precedente: La taglia

Episodio successivo: Gli Xindi

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8 risposte a "Star Trek: Enterprise – S02E26, Attacco alla Terra"

  1. Quei primi anni del Duemila avevano cancellato decenni di pacifismo al cinema, ormai era anzi vietato rievocare le celebri canzoni antibelliche e da quel momento ogni prodotto americano deve veicolare il messaggio che chi muore per la patria vissuto è assai: Star Trek non poteva esimersi, anche se teoricamente è un universo narrativo che non propende alla belligeranza. Davanti alla chiamata alle armi, la continuity è andata a farsi benedire 😛
    Ho provato a leggere il romanzo di “The Expanse” e a vedere la serie, mollando subito entrambi: non sono fra quelli che te lo consigliano, a meno che non ti piacciano le telenovelas ambientate nello spazio, dove devi ricordarti cento nomi e per sapere cosa succede nella prima puntata devi aspettare la centesima, scoprendo che tutta quella fatica non valeva minimamente la pena 😛

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  2. Anche se purtroppo, alla fine, nemmeno tramite loro si è riusciti a fare in modo che la serie non chiudesse così presto, gli Xindi rimangono comunque una delle cose migliori mai viste in “Enterprise” (e, come da prassi, penalizzate dalla mancanza di tempo)…
    P.S. Ho tutte e sei le stagioni di “The Expanse” lì, che aspettano solo di essere guardate e chissà, forse un giorno riuscirò pure nell’intento 😉

    Piace a 1 persona

    1. Presto scoprirò pure io questi Xindi!

      E riguardo a The Expanse, se stai cercando un blog dove scrivere recensioni degli episodi una volta che comincerai a vederli, sappi che queste fottute pareti sono pronte ad accoglierti! ;–)

      "Mi piace"

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