Cars 2: recensione del film

Cars 2 uscì nel 2011, cinque anni dopo il primo film, e contrariamente ai normali seguiti di film di questo genere, fece la coraggiosa scelta di stravolgerne completamente la formula. È una scelta che ha pagato? La mia risposta è no, ma non è che abbia apprezzato particolarmente il primo titolo, quindi non posso dichiararmi tra i più grandi fan di questa saga…

La trama di Cars 2 è la seguente: Lightning Mcqueen (Owen Wilson) partecipa ad una speciale gara con partecipanti di vari paesi del mondo fatta per celebrare il lancio dell’Allinol, un carburante pulito creato dall’ex magnate del petrolio Miles Axlerod (Eddie Izzard). C’è qualcuno che però prova a sabotare questa benzina rivoluzionaria, un misterioso criminale che ha alle sue dipendenze il brillante professor Zündapp (Thomas Kretschmann) e moltissimi lemon, ovvero limoni, termine che in inglese si utilizza per identificare delle macchine poco affidabili: dei catorci.

A salvare la situazione ecco gli agenti segreti britannici Finn McMissile (Michael Caine) e Holley Shiftwell (Emily Mortimer), aiutati da… Mater (Larry the Cable Guy)! Per una serie di equivoci, il nostro carro attrezzi preferito (ma quando mai?) viene scambiato per un agente segreto statunitense, e quasi senza rendersene conto salverà tutto e tutti, e smaschererà il colpevole.

Se non si fosse capito, qui le corse che erano le protagoniste indiscusse del primo film restano sullo sfondo. Cars 2 è una commedia di spionaggio che rispetta tutti i cliché dei film di James Bond e Mission Impossible, ma inserisce l’eroe (suo malgrado) Mater al centro della vicenda. E per me qui nascono due dei tanti problemi principali del film.

Il primo è che l’universo di Cars mi risulta incomprensibile, quindi non ne capisco la logica al di fuori delle corse che fanno. Queste auto nascono da corsa? O escono da delle fabbriche? O crescono e decidono che fare della vita? Finn McMissile nasce agente segreto o lo fa per lavoro? E i catorci non si possono aggiustare? C’è il denaro in questo mondo? In altre parole: mentre seguo questa trama che a grandi linee potrebbe funzionare con esseri umani, non ne capisco gran parte perché i protagonisti sono macchine, jeep, navi, ed elicotteri che parlano senza che sia stabilito come funzionano le cose. La conseguenza più grande è che è difficile leggere le scene: per dire, si sa che la cospirazione è organizzata dai catorci. Ma allora che ci vuole a fermarli? Si riconoscono subito! E come fanno i nostri eroi a non scoprire subito che il cattivo va a gasolio e non con un motore elettrico? C’è una bella differenza in termini di rumore e gas di scarico!

Ma ponendomi queste domande mi rendo conto di suonare ridicolo, perché stiamo parlando di un mondo dove le macchine parlano… Quando esplodono le gomme è come se stessero esplodendo dei piedi o delle scarpe? E il motore che fonde è quanto di più simile ad un infarto? Insomma, non capisco.

Ma arriviamo al secondo problema del film: Mater. Secondo me come protagonista è insopportabile. Funziona come spalla comica di McQueen nel primo film, ma non si regge per quasi due ore a non rendersi conto di niente di ciò che gli succede intorno. Per quanto tempo si può ridere o sorridere allo sketch del bifolco che non sa comportarsi in luoghi diversi da casa sua?

Poi, e passo agli altri numerosi problemi di Cars 2, la trama è inutilmente arzigogolata, con le telecamere speciali, la gara mondiale di cui non frega niente a nessuno, i buoni che vengono intrappolati e legati nel Big Ben di Londra affinché scappino, perché fa parte del piano dei cattivi… E tutto viene anticipato sin dai primi minuti, con un match cut che più chiaro di così si muore: “Chi ci potrà aiutare?“, stacco e scena dopo ecco Mater che parla da solo e dice “Mater, Tow-Mater, that’s who, he’s here to help you!” (Mater, Tow-Mater, ecco chi, è qui per aiutarti). Grazie. Sottilissimo, direi. 

E che dire dell’abusatissimo cliché in cui i due grandi amici litigano per una incomprensione, si separano, e poi tornano insieme più amici di prima? Grazie Pixar, questo non l’avevo mai visto in uno dei tuoi film. Tra l’altro la scusa per il litigio è stupidissima: va bene portarsi dietro Mater per fargli vedere il mondo, ma mica gli devi dare delle cuffie per farti fare da caposquadra, mettilo lì e fagli godere la corsa in prima fila! E invece no, McQueen gli dà delle cuffie per comunicare con lui durante la gara e ovviamente Mater gli dà indicazioni sbagliate.

Che poi l’animazione è come sempre spettacolare, le scene d’azione sono ben congeniate e ben girate da John Lasseter e Bradford Lewis… Insomma, non voglio suonare troppo negativo. La colonna sonora di Michael Giacchino per esempio è bella. E Francesco Bernoulli è simpatico, anche se essendo italiano il cognome sarebbe dovuto essere Bernulli, e il doppiatore è John Turturro che non è italiano, e Montecarlo non è in Italia

Insomma, ogni volta che rivedo questo film (non chiedetemi quante volte l’ho fatto, vi prego: ho un figlio di 4 anni in fissa per Cars) sono più le cose che mi innervosiscono che quelle che riesco ad apprezzare. Apprezzo il tentativo di inserire un messaggio ambientalista e di allargare il respiro di una saga che era partita con un film 100% USA e motori e musica country rock, ma temo che con me non abbia funzionato. Ciao! 

PS: In realtà ho anche un altro dubbio riguardo a Cars 2: chi è il pubblico obiettivo? Il primo film era chiaramente fatto per i più piccoli, con scene lunghe e macchina da presa statica per far capire anche a loro cosa stava succedendo (eccetto che nelle scene delle corse, ben fatte e molto dinamiche). Questo sequel invece è girato come un film di spie, e per i più piccoli non è sicuramente facile capire cosa succede sullo schermo, anche senza contare la trama inutilmente complicata!


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5 risposte a "Cars 2: recensione del film"

  1. ma sai che anche io ho problemi con ‘sto world-building? il primo lo rivedo sempre con piacere, ma mi lascia perplesso e non ho molta intenzione di guardare i seguiti

    ma è lo stesso problema che ho con film come Toy Story, Sausage party, Planes ecc ecc
    perke solo alcune categorie sono animate?

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    1. Diciamo che se le storie sono limitate possono avere un senso (tipo nel primo Cars, che più o meno ci sono macchine da corsa che corrono: OK…), ma se si allargano un po’ non funzionano, ai miei occhi. La tua domanda è del tutto legittima. :–)

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  2. Non posso che darti ragione, mentre il primo Cars era bellino (non il mio preferito) questo è davvero dimenticabile, nemmeno ai miei bambini è mai piaciuto. E sono d’accordo con te, Cricchetto è insopportabile! Non sarò mai grande fan di questa saga, e sono molto lieta che nemmeno i miei bambini lo siano (fiuuu).

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