Star Trek: Enterprise – S03E01, Gli Xindi

Ed eccoci quindi all’inizio della terza stagione di Enterprise, che così entra ufficialmente nella sua seconda metà, anche se questo al tempo i creatori della serie non potevano saperlo, naturalmente. Il primo episodio si intitola The Xindi (Gli Xindi) e comincia con un riassunto degli eventi del finale della seconda stagione. Sappiamo che l’Enterprise è entrata in un pericoloso Expanse, da cui si tengono alla larga vulcaniani e Klingon.

Eppure dopo sei settimane, così dice Archer, la nave è ancora lì, intatta, anche se non ha trovato alcun indizio che la porti più vicina agli Xindi che sta cercando. Che poi non si capisce benissimo cosa pensi di fare Archer con una sola nave, pur se con un equipaggiamento migliorato rispetto a quando cominciò la sua missione di esplorazione due anni prima (c’è pure un nuovo centro di comando), e con a bordo un contingente militare comandato dal Maggiore Hayes (Steven Culp) – sono i MACOs: Military Assault Command Operations. In ogni caso, gli Xindi ci vengono mostrati subito dopo la sigla orrendamente cambiata per renderla più… ritmata? Tentativo fallito, era meglio prima, anche se non era un granché. Sono interpretati da Randy Oglesby, Rick Worthy, Scott MacDonald e un paio sono personaggi fatti interamente in CGI.

E qui ecco la prima trovata brillante: gli Xindi, per una volta, non sono un unico popolo unito, ma sono formati da cinque fazioni di diverse fattezze, alcuni umanoidi, alcuni rettiloidi, e addirittura una insettoide e una sottomarina. E non sono del tutto uniti, tanto che si dividono su cosa fare rispetto all’Enterprise: seguirne le mosse senza interferire, o distruggerla?

Archer nel frattempo segue un flebile indizio che lo porta ad un pianeta minerario dove pagando il responsabile di un insediamento (Stephen McHattie) riesce ad avere tra le mani uno Xindi chiamato Kessick (Richard Lineback). Il capitano gli chiede le coordinate del suo mondo, ma quello in cambio di una risposta vuole che lo facciano evadere da quello che, a tutti gli effetti, è un campo di lavori forzati. E dopo poco anche l’Enterprise in orbita deve fare i conti con delle navi in arrivo che hanno intenzione di attaccarla per mandare in miniera tutto l’equipaggio!

Se non si fosse capito, siamo di fronte ad un episodio tutto azione e poco cervello. Però l’azione è fatta bene, diretta meglio (da Allan Kroeker), e per le scenografie non si è badato a spese, con risultati incredibili sullo schermo. Prevedibilmente, Kessick muore nel tentativo di fuga, ma non prima di rivelare delle coordinate a Phlox. Ma… sorpresa delle sorprese: quando l’Enterprise-NX01 arriva a quelle coordinate, ci trova soltanto i resti di un pianeta esploso più di cento anni prima!

Che sta succedendo? Gli Xindi hanno attaccato la Terra per paura che i terrestri distruggano il loro pianeta che, però, è già distrutto? E dove si trovano i loschi Xindi che vediamo riuniti a dibattere del destino dell’Enterprise?

Questa parte misteriosa dell’episodio mi è piaciuta parecchio, con misteri a cui non vengono date risposte immediate. Naturalmente lo scopo è invogliare a continuare a guardare la stagione per saperne di più, ed effettivamente è ciò che voglio fare!

Però allo stesso tempo ci sono cose che mi sono piaciute meno. Per esempio, questo Delphic Expanse che prometteva di essere pericolosissimo per adesso non ha niente di diverso dallo Spazio a cui siamo abituati. Nel finale dell’episodio pare che Archer e compagni si stiano dirigendo verso un’anomalia pericolosa (a detta degli Xindi), quindi sono pronto a rimangiarmi quanto ho appena detto. E certo, c’è un’anomalia gravitazionale in un magazzino, ma non mi è ben chiaro perché dovrebbe seguire la nave e perché rimane confinata in quella stanza. Misteri della fantascienza…

C’è anche una storia B con Trip che non riesce a dormire perché ripensa alla triste sorte toccata alla sorella deceduta nell’attacco Xindi. Phlox crede che la neuropressione vulcaniana sia la via, e allora fa sì che Trip vada di notte da T’Pol che, sensualissima nel suo pigiama (che poi si toglie pure!) gli chiede di farle un massaggio, e poi si offre di fare la stessa cosa a Trip. Anche la nuova divisa di T’Pol non è affatto male. Ma questi tentativi di sessualizzare Star Trek continuano a non funzionare, per quanto mi riguarda, anche se T’Pol è sempre un gran bel vedere (naturalmente si copre i seni quando si toglie la parte di sopra del pigiama, altrimenti noi spettatori potremmo vedere qualcosa – Trip no, perché è seduto dietro di lei). Non è che con questa scusa della neuropressione gli sceneggiatori vogliono costruire qualcosa tra T’Pol e Trip, dopo che avevano probabilmente provato a farlo con Archer senza riuscirci?

Vedremo! Spero presto, perché ho parecchia voglia di vedere come finirà questa avventura nel Delphic Expanse. Sembra quasi una serie nuova, coi militari a bordo, alieni tutti nuovi, e una missione chiara (almeno fino al punto di trovare gli Xindi, se non con cosa fare una volta stabilito il contatto). Ciao!


Episodio precedente: Attacco alla Terra

Episodio successivo: L’anomalia


16 risposte a "Star Trek: Enterprise – S03E01, Gli Xindi"

  1. Dico la verità: ho visto due volte la serie, e non ho mai capito una mazza della Guerra Fredda Temporale. Quando poi hanno chiuso quel capitolo e sono partiti con gli Xindi, sì, la storia mi pare sia diventata più lineare, ma comunque rimangono parti che non ho capito (ma sarà colpa mia) 😀

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    1. Guarda, per ora non c’ho capito assolutamente niente nemmeno io, e ho pure provato ad andare a fondo e a segnarmi gli eventi! X–D

      Proveremo a tirare le somme quando arriverà ad una conclusione questa trama orizzontale della guerra fredda temporale, se mai ci arriverà! :–)

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      1. Come altre cose nella serie, pure La Guerra Fredda Temporale aveva solo bisogno di più tempo (che, detta così, sembra un paradosso, ma si sa che col tempo i paradossi ci stanno)… Comunque, occhio, con gli Xindi di mezzo quella guerra non è esattamente un capitolo chiuso, anzi 😉

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        1. Io invece ho avuto la sensazione che alla fine della seconda stagione, causa bassi ascolti, gli autori abbiano resettato un po’ tutto e siano ripartiti con altro, mollando di proposito la guerra temporale. Quindi nuova sigla, nuova storia, nuova divisa per T’Pol… purtroppo pare che non siano riusciti nel loro scopo, vista la prematura chiusura della serie. Sul riallacciare (bene o male?) alcuni fili non ho voluto fare anticipazioni, ma continuo a non averci capito una mazza 😀

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          1. Il tentativo di rilanciare ha funzionato solo per un anno, perché purtroppo la quarta fu la stagione che chiuse il classic Trek… aprendo le porte al reboot di J.J. Abrams! :–(

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                1. Siamo fortunati, visto che da anni è pure la versione ufficiale dell’universo Trek: qualcuno dev’essersi ricordato dei vantaggi del multiverso (che era già presente nella TOS, peraltro), dove si possono creare più realtà coesistenti senxa dover ricorrere a idee “brillanti” come quella di azzerare decenni di avventure per ripartire… 😉

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          2. Mollarla completamente sarebbe stato un problema dato che, comunque, anche gli spettatori meno entusiasti volevano almeno vedere dove si andava a parare. Qualcosa di interessante ci sarà ancora, ma la mancanza delle sette stagioni standard che avrebbero permesso di svilupparla in modo coerente e, nel caso, effettuare le correzioni di rotta necessarie ha senz’altro pesato parecchio (la sola conclusione avrebbe richiesto ben più di un doppio episodio)…

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