Space: 1999: Le recensioni di tutti gli episodi della prima stagione

Space: 1999 (Spazio: 1999) è una serie televisiva italo-britannica di fantascienza del 1975-1977, creata da Gerry e Sylvia Anderson (che divorziarono poco dopo: questa fu la loro ultima collaborazione), che segue l’odissea della base lunare Alpha alla deriva nello spazio dopo che la Luna si è staccata dall’orbita terrestre a causa di una catastrofica esplosione. La prima stagione, è stata la più costosa prodotta per la televisione britannica fino ad allora, mentre la seconda stagione è stata realizzata con il produttore americano Fred Freiberger.

Qualche Natale fa il mio fratellone mi ha donato il cofanetto dei DVD della prima stagione e finalmente ho potuto vedere tutti e ventiquattro gli episodi in esso contenuti. Della seconda stagione mi curo poco perché è unanimemente considerata inferiore alla prima: il cambio di produttore e la fine della collaborazione con la RAI segnarono un drastico calo di qualità e una brusca serie di cambi del cast sottolineò la mancanza di continuità con quanto di buono era stato costruito il primo anno.

Il bel cofanetto di DVD

Ricordo che vidi distrattamente qualcosa di Space: 1999 in TV da giovanissimo, su un qualche canale RAI che ne replicava gli episodi originariamente messi in onda nella seconda metà degli anni Settanta. Mi colpivano gli splendidi modellini delle astronavi, così come la storia della Luna che si allontanava dalla Terra, e, per qualche ragione, il nome di Martin Landau come protagonista (non so se avesse attirato la mia attenzione solo per il nome così poco comune, a dir la verità al tempo non credo che ne apprezzassi le doti attoriali o la carriera cinematografica).

Finalmente sono riuscito a colmare un lacunoso ricordo di infanzia, e ho scoperto una serie davvero ben fatta, con un budget impressionante per il tempo e ben utilizzato, e con tante idee che andavano oltre la semplice azione in salsa fantascientifica e buttavano sul piatto molte riflessioni metafisiche e filosofiche (il nome della serie ricorda il cerebrale 2001: A Space Odyssey, 2001: Odissea nello spazio, 1968).

Per una volta, comincio la serie di recensioni episodio per episodio con il post riassuntivo coi link alle stesse, post che aggiornerò mano a mano che le pubblicherò. Se tutto va come deve andare, tutti i giovedì, come ho fatto negli ultimi due anni con Star Trek: Enterprise. E dato che Space: 1999 costruì su un immaginario fantascientifico segnato dalla serie classica di Star Trek uscita qualche anno prima (basta pensare ai ruoli dei vari membri dell’equipaggio segnalati dal colore delle divise), mi sembra di essere abbastanza coerente. 

Se lo chiedete a me, è un prodotto perfetto per placare la mia sete di Star Trek dopo aver terminato tutte le serie classiche del brand (quelle pre-reboot targato J.J. Abrams, per capirci): ci sono una base spaziale con un equipaggio in tutine aderenti, piccole navicelle (le Eagle) rappresentate da modellini deliziosi, comunicatori, pistole laser/phaser stordenti, porte che si aprono senza essere toccate… Insomma, siamo in territorio familiare, già ad un primo sguardo superficiale. 

E qui presento anche brevemente il cast della serie, che in varie occasioni ha potuto vantare ospiti d’eccezione in singoli episodi, spesso nostri compatrioti (frutto della coproduzione RAI). Il protagonista indiscusso è il Comandante John Koenig (Martin Landau), un uomo deciso e fermo, che non esita a prendere decisioni difficili quando è necessario. L’accompagnano la dottoressa Helena Russell (Barbara Bain, sposa di Landau dal 1957 al 1993), il dottor Victor Bergman (Barry Morse), sempre il più gioviale di tutto l’equipaggio della base, e il pilota Alan Carter (Nick Tate, che divenne il personaggio preferito dei fan). Questi sono indiscutibilmente gli attori che più si notano nella prima stagione, ed è curioso come i due principali (Landau e Bain) fossero statunitensi, scelta fatta per provare a vendere meglio la serie nel loro paese.

Ci sono molti altri personaggi ricorrenti nella Main Mission (la sala di comando), che a volte si notano di più, a volte di meno, ma comunque sono di contorno: Sandra (Zienia Merton), Bob (Anton Phillips), Paul (Prentis Hancock), David Kano (Clifton Jones) e Tanya (Suzanne Roquette).

Chiudo con una considerazione sull’ordine degli episodi. Nel 1975 la continuità in una serie valeva quello che valeva (zero), e le emittenti televisive ricevettero Space: 1999 con la sola istruzione di mandare in onda il primo episodio prodotto (Breakaway, Separazione), e poi il resto nell’ordine che preferivano. Così ognuno fece a modo suo, e il risultato è che se cercate un ordine degli episodi ne troverete svariati. La scelta fatta dai curatori dell’edizione in DVD è stata di ordinarli cronologicamente secondo la data di produzione, ed è così che li ho guardati io. Ed ecco la lista degli episodi. Come detto, metterò i link alle recensioni quando le pubblicherò, una alla volta con cadenza settimanale. Ciao! 

Space: 1999 (Spazio: 1999), prima stagione (1975-1976)

01. Breakaway (Separazione)

02. Matter of Life and Death (Questione di vita o di morte) 

03. Black Sun (Sole nero)

04. Ring Aroud the Moon (Gli occhi di Tritone)

05. Earthbound (Destinazione obbligata: Terra)

06. Another Time, Another Place (Un altro tempo, un altro luogo)

07. Missing Link (Gli amanti dello spazio) 

08. Guardian of Piri (Il pianeta incantato) 

09. Force of Life (Forza vitale)

10. Alpha Child (Fiocco azzurro su Alpha)

11. The Last Sunset (L’ultimo tramonto)

12. Voyager’s Return (Il ritorno del Voyager)

13. Collision Course (Rotta di collisione)

14. Death’s Other Dominion (Il pianeta di ghiaccio)

15. The Full Circle (Circolo chiuso)

16. End of Eternity (Fine dell’immortalità)

17. War Games (Mondo proibito)

18. The Last Enemy (Nemici invisibili)

19. The Troubled Spirit (Fantasma su Alpha)

20. Space Brain (Il cervello spaziale)

21. The Infernal Machine (La macchina infernale)

22. Mission of the Darians (La missione dei Dariani)

23. Dragon’s Domain (Il dominio del drago)

24. The Testament of Arcadia (Il testamento degli Arcadi)


47 risposte a "Space: 1999: Le recensioni di tutti gli episodi della prima stagione"

  1. Inizia un viaggio spettacolare! ^_^

    Ero piccolissimo quando in casa c’erano due appuntamenti che per nulla al mondo si potevano mancare: “Star Trek” e “Spazio 1999”, da guardarsi in religiosa ammirazione. Stando ai ricordi dovevano essere i primissimi Ottanta, e sai che invece io all’epoca ricordo esclusivamente la seconda stagione? Solo vent’anni dopo, grazie a un recupero della RAI, ho potuto rivedere la prima stagione (non so in che ordine) mentre la seconda rimane materia per i miei ricordi d’infanzia.

    Ah, e ovviamente l’unica sigla che io abbia mai conosciuto di “Spazio 1999” è quella cantata dagli Oliver Onions! Solo appunto vent’anni dopo ho scoperto l’originale strumentale 😛

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    1. Direi che erano i due appuntamenti giusti!!!!

      Ma che spettacolo la sigla degli Oliver Onions, io invece la scopro oggi… Negli anni Novanta la Rai mandava la serie con la sigla originale (una schitarrata bellissima, tra l’altro). :–)

      Sarà un viaggio di più o meno sei mesi, ma esploreremo un sacco di spazio! :–D

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      1. Sono pronto anch’io (inizio a sentire delle interferenze nei campi magnetici, staranno mica aumentando d’intensità?) 😉

        Gli episodi migliori della seconda e certo meno brillante stagione sono scritti da gente come Johnny Byrne e Donald James, professionisti che lavoravano già da anni con successo per i coniugi Anderson, o da veterani della tv britannica (fantastica e non solo) come Terrance Dicks, impegnato appena l’anno prima (nel 1975) in una storia robotica commissionatagli per “Doctor Who”… Nemmeno un arido affarista come Fred Freiberger è riuscito a soffocare il loro talento 👍

        PS. L’effettista Brian Johnson aveva lavorato (non accreditato, da giovane tecnico apprendista) in “2001”: hai notato quanto la base lunare Clavius e Alpha abbiano esteriormente una forma quasi identica? 😉

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        1. Già abbiamo problemi coi campi magnetici? Andiamo bene… X–D

          Gli eeffetti speciali sono veramente belli, con dei modellini dettagliatissimi e che trasmettono molte vibrazione da 2001: A Space Odyssey, complimenti a Brian Johnson per il suo curriculum…. spaziale! :–)

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    2. Questa degli Oliver Onions non l’ho mai sentita! Io ricordo solo quella strumentale (che forse erano due? Una iniziale e una finale? Non saprei…è tutto molto vago…).
      Seguivo Spazio 1999, ma il mio primo amore era Star Trek, e quindi questi qui che dovevano ritrovare la Terra ma manco sapevano dove si trovavano, mettevano nervoso alla me bambinetta. Io ricordo solo la stagione con Maya, ho provato a recuperare la prima in tempi recenti ma l’ho mollata subito, mi è sembrata “pesa” e lenta da morire… al pari di un’altra serie di fantascienza quasi coeva, di cui forse (ma molto forse!) un giorno riuscirò a parlare sul Zinefilo.

      Comunque il viaggio si prospetta interessante, lo seguirò molto volentieri 😉

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      1. Visto che la stagione con Maya è l’unica che io ricordi da bambino, concordo con te. Di sicuro quando sul finire dei Novanta ho visto la prima stagione il ritmo non era certo spumeggiante come Kirk e i suoi, però era qualcosa di talmente diverso che all’Etrusco adulto piaceva.
        Ora però sono curiosissimo di sapere della serie coeva che potrebbe finire sul Zinefilo 😛

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        1. Per il momento posso dire solo che è “la serie di Schrödinger”: il post non esiste, e non esisterà ancora (forse!) per parecchio tempo, ma se mai dovessi scriverlo saprei già come impostare il tutto, anche perché ho già raccolto pressoché tutto il materiale 😛

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      2. La prima serie LENTA e “PESA”? EH? MA IO… IO… Ecco, io forse un giorno riuscirò a perdonarti per questo, Vasquez, ma ci devo pensare bene su 😜

        PS. A proposito, Brian Johnson ha lavorato pure in “Aliens”, giusto per rimanere nella grande famiglia dei Marines Coloniali 😉

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        1. Mentre tu ci pensi, io cerco di non infierire più di tanto, perché pure la serie con Maya non è che brilli per tutta questa frizzantezza 😅
          Comunque aspetto i post di Sam Simon, così nel frattempo decido se vale la pena di darle una seconda (in realtà terza) possibilità 😉

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              1. Intendevo il contrario, sono molto tentato di proporre io a te un guest post a tema Indiana Jones: da ragazzo ho molto amato la serie a fumetti (per quel poco che è durata) e ci sono altre serie a fumetti moderni, non so quanto edite in Italia. Magari sarebbero integrazioni al tuo ciclo filmico 😉

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                1. Si, effettivamente ti avevo risposto fraintendendo, poi avevo cambiato il commento! X–D

                  Mi piacerebbe, ma i fumetti dovrei (ri)trovarli per poterne parlare. Tra l’altro un annetto fa me ne è capitato uno tra le mani che penso fosse nuovo (come hai scritto pure te), non ho investigato ma sospetto che ne siano stati prodotti a tonnellate… O.o

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  2. Come per Lucio Spazio 1999 è per me un tuffo nel passato, che mi scalda il cuore non tanto per effetto della nostalgianostalgiacanaglia, ma perché guardavo la serie insieme al mio papà che non c’è più da tanti anni. Ricordo che mi faceva un po’ paura e quindi la guardavo con mio papà che mi rassicurava. Per me è stato il mio prodotto televisivo di fantascienza che abbia mai visto (in precedenza sulla RAI era stato trasmessa la serie UFO, ma ero troppo piccolo per appassionarmi o seguirla). Peraltro mio papà non era affatto un amante della fantascienza, tuttavia sarà la novità sarà per farmi compagnia, la guardavamo insieme. Talmente mi piacque che mi feci regalare anche il gioco da tavolo (che ho ancora e ha degli stupendi modellini delle Aquile che fungono da segnalini). Al di là dei ricordi, la prima serie comunque è da vedere. Ho visto la seconda all’epoca solo occasionalmente e conservo come ricordo solo uno dei nuovi personaggi: Maya. Su RaiPlay sono disponibili entrambe le stagioni; la seconda restaurata di recente (a dicembre scorso) in HD e fedele all’ordine italiano della messa in onda degli episodi. Ho visto i primi due episodi della prima stagione ed è stato fatto davvero un gran lavoro di restauro.

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    1. Fu una co-produzione RAI e mi fa piacere che non se la siano dimenticata, io me la sto guardando coi DVD ragalati da mio fratello ed è stato fatto davvero un gran lavoro in quanto a menu, contenuti e rispetto al lavoro dell’epoca. Sull’ordine della messa in onda della seconda stagione pare ci sia più consenso, perché molti degli episodi cominciavano con la data, quindi avevano già in sé un ordine cronologico.

      In ogni caso, mi fa piacere sbloccarti un ricordo positivo, sarà un viaggio di qualche mese nei ricordi per te e per altri, a quanto pare (vedo che siamo stati in parecchi ad apprezzarla da giovanissimi!). :–)

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  3. tramite quelle serie i miei mi infondevano i sacri valori della fantascienza, accendendo un fuoco sacro mai sopito, quindi anche per me principalmente Spazio 1999 è un caro ricordo d’infanzia. Temo che UFO e Doctor Who (per quel poco che è durato sulla RAi) non fossero noti ai miei, perché sono prodotti di cui non ho avuto alcuna percezione durante la mia infanzia e ho scoperto solo tramite riviste straniere nei Novanta.

    Mentre Sam Simon inizia il suo viaggio, io dovrei fare lo stesso xon UFO, che festeggia i 50 anni nelle sale italiane (in forma di film antologici), vedremo se ci riuscirò.

    Ah, se tu hai il gioco da tavolo io avevo il gioco per Commodore64 e consevo ancora uno dei libri illustrati di grande formato dell’epoca, che novellizzavano alcuni episodi.

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    1. Ciao! Mi fa piacere riattivare ricordi di programmi televisivi ben fatti visti tempo fa. Ritrovi l’intera serie su RaiPlay, e la puoi guardare col doppiaggio italiano, naturalmente! :–)

      Grazie per il tuo commento!

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