Lucius e la letteratura Star Trek: Un’introduzione

Queste sono le recensioni dell’Etrusco, nella missione di esplorare strani nuovi romanzi alla ricerca di strane storie e nuove avventure, fino ad arrivare là dove nessun fan è mai stato prima…

Uno scorcio di collezione Etrusca

Quando il fantastico cine-televisivo riempiva le librerie

di Lucius Etruscus

Nelle ultime pagine dei fumetti IDW Publishing di questo 2024 lo staff della casa editrice americana presenta il proprio “curriculum Trekie”: malgrado la giovane età, sono tutti cresciuti guardando “Star Trek” in TV con un genitore o un nonno, a partire da Heather Antos, responsabile della testata che per la prima volta ha riscosso l’attenzione dei premi importanti nel mondo dei fumetti.

Heather Antos, capitana!

Al di là della serie (TOS, TNG, VOY o DS9 – o ENT, aggiunge SamSimon!), il ricordo di Star Trek è sempre legato al calore familiare e innesca l’Effetto Nostalgia. Io non faccio eccezione.

Cresciuto sin da tenera età a “Star Trek” e “Spazio: 1999“, il fantastico era di casa e più gli episodi di TOS erano “pittoreschi” più piacevano: da spettatori, io e i miei genitori non cercavamo la perfezione stilistica o anche solo la plausibilità scientifica, volevamo ritrovare i nostri amici impegnati in qualche strana e variopinta avventura, e se Kirk faceva il provolone con le belle aliene e McCoy litigava con Spock era un valore aggiunto. Questo offrono i romanzi originali di Star Trek: un modo per incontrare di nuovo vecchi amici e divertirsi insieme a loro con nuove storie.

Dal 1970 ad oggi sono centinaia e centinaia i romanzi dell’universo Trek presentati da varie case, comprese le novelization di episodi e film che però sono decisamente minoritarie: uno sterminato universo che in Italia ha avuto qualche sparuta apparizione che non sembra aver funzionato, visto che ogni tentativo di portare in libreria l’Enterprise è durato poco. Il mio timore è che il grande pubblico, quello cioè che con i propri acquisti sancisce la vita o la morte di una iniziativa editoriale, ama per compartimenti stagni: se ama un medium, non vorrà saperne nulla di qualsiasi altra cosa legata a quel medium che però sia veicolata da un altro medium.

L’esplosione del cinema fantastico di serie A negli anni Settanta ha convinto i nostri editori che il pubblico era maturo per prodotti cartacei legati a quei titoli di grande successo, così oltre ai consueti romanzi-novelization o romanzi da cui erano stati tratti film e serie TV, ecco che si provava timidamente a tastare il terreno: la storica collana “Urania” (Mondadori) nel 1980 presenta un’avventura originale di Han Solo dopo aver già presentato due romanzi originali di Star Trek nel ’78 e ’79: tutti esperimenti il cui unico risultato è l’essere oggetti di collezionismo, non di lettura. Di lì a poco la stessa casa proverà a lanciare i romanzi dell’ispettore Callaghan e di Remo Williams, di nuovo senza successo.

Erano anni in cui la Mondadori aveva una grande rivale, la Garden Editoriale che riempiva le edicole di romanzi di vario genere, e una grande Trekie come Annarita Guarnieri riuscì a convincere l’editore a farle tradurre dei romanzi, dando vita alla prima collana italiana di originali Trek, durata due o tre anni e anch’essa materiale per collezionisti.

Io purtroppo non ho mai visto in edicola quei romanzi, ma nel 1992 comprai in edicola il fumetto-novelization del quinto film Trek scoprendo che si poteva amare quell’universo anche a fumetti. Ma ormai Kirk e i suoi stavano cavalcando verso il tramonto e impiegherò molti anni per arrivare ad accettare i successivi equipaggi: con uno dei miei primi stipendi, nel 1994 comprai il doppio cofanetto VHS del 35° anniversario con i sei film (nella rarissima edizione da pellicola italiana della CIC Video) e un lungo speciale, perché per me c’era solo Kirk.

Intanto però la Fanucci aveva iniziato a cavalcare la grande moda dei primi Novanta, il “libro tascabile a basso prezzo”, un fenomeno che ha fatto guadagnare cifre enormi dato lo sterminato successo fra il pubblico: nell’aprile del 1995 arriva Il segreto di Spock di Jery Taylor, che in realtà è il romanzo-novelization del doppio episodio omonimo di TNG (trasmesso in italia nel precedente marzo 1995). La casa è lanciatissima e inizia a sfornare romanzi originali su TOS e TNG, poi dal 1996 arriva pure “The X-Files“, alternando romanzi originali a novelization di episodi, nel 1997 Conan l’invincibile, poi il seguito di Blade Runner, nel ’99 i libri di Spazio: 1999 firmati da Gianni Padoan (autore italiano un tempo molto noto) e via di fiumi e fiumi di libri: arriva persino la tetralogia dedicata alla splendida “Guerra del Dominio” di DS9!

Le altre case editrici non stanno certo ferme a guardare: Sperling & Kupfer porta in Italia l’universo di “Star Wars” e quello di “ALIEN” – l’unico universo che in Italia in quegli anni è smembrato fra ben quattro case editrici! (Sperling, Mondadori, Fanucci e Sonzogno) – la Mondadori porta in edicola “Millennium”, la serie-figlia di “X-Files”, e tutti in quegli ultimi anni Novanta si impegnano per inondare il mercato italiano di romanzi originali legati ad universi cine-televisivi: a parte i due romanzi Sperling dedicati all’universo alieno (che in realtà sono splendide novelization dei primi fumetti originali del marchio) non ho seguito nulla di tutti questi prodotti. Avevo altri interessi, altre passioni e soprattutto davo per scontato che se mai un giorno mi fosse presa la curiosità avrei sempre trovato tutto a portata di mano. Madornale errore. Con il nuovo millennio tutto è stato spazzato via come fosse passato di nuovo VYGER…

A parte qualche romanzo-novelization – genere letterario che da noi ha resistito con l’avvento del Duemila ma in quantità infinitesimale – gli universi letterari legati a marchi cine-televisivi sono tutti per lo più scomparsi, in Italia, mentre in patria sono addirittura aumentati, visto che dalla seconda metà dei Novanta sono nati i romanzi originali legati ai videogiochi. (Qualcosa è arrivato anche da noi, ma temo non abbia avuto l’interesse sperato.)

Con l’andar del tempo l’universo librario di “Star Wars” sembra riscuotere un minimo di interesse, grazie alla Panini, mentre qualche romanzo Trek è stato tradotto per l’associazione Ultimo Avamposto, ma parliamo del fantasma di un fenomeno ormai estinto: quanti fan italiani di un universo cine-televisivo si leggono libri e fumetti originali lì ambientati? Gli appassionati di Star Trek quante decine di libri sarebbero disposti a comprarsi pur di mantenere vivo in Italia quel mondo editoriale?

Il mio rimpianto per non aver goduto di questi universi quando riempivano librerie ed edicole è tanto, sono riuscito a gustarmi solo l’esplosione a fumetti dei primi Novanta, quando in edicola trovavi Alien, Predator, Terminator, Freddy Kruger, Darkman un po’ di Star Trek, tutti fumetti che avrebbero dovuto intrigare i fan invece ricevevano più spesso un disprezzo immotivato, solo perché il medium era diverso.

Solo in età avanzata ho scoperto il divertimento di leggere le avventure originali dell’Enterprise attraverso vari media, anche perché le storie dei miei amati personaggi sono rimaste per lo più incompiute su schermo, con nessuna speranza di veder tornare attori ormai invecchiati: nei libri e a fumetti tutti i personaggi sono eterni, immobili nel loro aspetto a come li ho conosciuti su schermo, quindi è l’unico modo per ritrovarli come li ho amati e vederli intenti in nuove storie, andando spavaldamente là dove nessun fan è mai stato prima.

L.


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13 risposte a "Lucius e la letteratura Star Trek: Un’introduzione"

  1. Grazie Lucius! Molto bello questo viaggio nel tempo centrato sui prodotti letterari legati a Star Trek (e a tutti gli altri brand che hai menzionato)! Io ammetto di essere colpevole di non aver esplorato cose che adoro in serie e film come Star Trek e Alien nella letteratura, ma più ti leggo e più ho voglia di seguire i miei beniamini anche su carta… Però è vero che non vedendo molti libri del genere in giro, è difficile comprarli “per sbaglio”, cioè dopo essere entrati per curiosare tra gli scaffali di una libreria. :–)

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  2. Grazie intanto per lo spazio sul tuo blog ^_^

    Entrare in una libreria e ritrovarsi circondati di Star Trek, Star Wars, Alien, Terminator, X-Files e Spazio 1999 era qualcosa di spettacolare, ti faceva venir voglia di tuffarti in un universo narrativo dopo l’altro, quando invece è scomparso tutto è diventato più difficile, anche perché il razzismo dei medium è devastante e ognuno rimane asserragliato nel proprio.

    Se non ci sono riuscito coi romanzi, coi fumetti è stata invece una gran bella cavalcata: il primo giorno che entrai nella fumetteria d’importazione americana del mio quartiere trovai in vetrina “Robocop vs Terminator”, capisci che il giovane Etrusco a momenti sveniva! ^_^ Grazie alla Dark Horse dei tempi d’oro ho potuto viaggiare in tanti universi a fumetti nati da film che ho potuto assaporare la transmedialità così da ricercarla sempre, quando possibile.

    Per esempio sto aspettando che completi il viaggio nella nona stagione di X-Files per iniziare la decima ufficiale a fumetti, che sono curiosissimo 😛

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    1. Su X – Files solo un appunto: da noi Fanucci ha portato 5 su 6 dei romanzi originali, dato che l’ultimo. Skin di Ben Mezrich, resta inedito, oltre a tre degli adattamenti degli episodi, di cui scritto da Garth Nix, della collana young adult edita oltreoceano, insieme a quello del primo film scritto dalla nota scrittrice di gialli Elizabeth Hand, per la Mondadori invece sono usciti 9 su 11 degli adattamenti degli episodi per i più giovani, mentre a luglio per la Hyperion Books, ma solo in inglese, uscirà The X- Files Perihelion di Claudia Gray, autrice di romanzi di Star Wars, ambientato dopo il finale dell’undicesima stagione…

      Inoltre da noi il filone dei romanzi delle serie tv non è del tutto morto, ad esempio Fanucci a edito alcuni del romanzi legati alla serie mystery Itv Delitti in paradiso, trasmessa su Rai2, mentre il vero campione restano i romanzi della Signora in giallo, editi dal 1996 dalla Sperling & Kupfer, senza mai fermarsi!

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      1. La mia non voleva essere una trattazione precisa, è solo uno sguardo dall’alto: per fortuna ci sono database in Rete da consultare per sapere con precisione quali e quanti romanzi di X-Files sono usciti in Italia 😉

        Nel nostro Paese le novelization di episodi di serie TV sono usciti a valanga, però non parliamo di successi editoriali, anche se ogni tanto qualche casa ci prova ancora. Però occhio perché i mitici romanzi della Signora in Giallo non sono legati alla serie, sono veri e propri romanzi originali con la Fletcher, così come tempo fa sono arrivati anche da noi i “nuovi casi” di C.S.I. firmati da un pezzo da novanta del giallo come Stuart Kaminsky. Sicuramente la Fletcher piace di più in Italia, con il suo impianto da giallo classico alla Miss Marple, altre serie non hanno avuto la stessa fortuna.

        Nel corso degli anni ho raccolto libri di Visitors, Magnum P.I., il Tenente Colombo, Ironside e via dicendo, a volte novelization a volte romanzi originali, ma sono realtà editoriali davvero minuscole, sebbene divertenti. E’ un peccato che non sembri esserci molta richiesta in Italia per questo tipo di narrativa, che invece dovrebbe avere vita facile con i fan. Ricordo ancora l’odio che sentivo nella gente quando dicevo che mi ero letto un romanzo ambientato nella serie “LOST”: tutti si stracciavano i capelli per quanto amavano quella serie, ma l’idea di leggere una storia originale lì ambientata faceva ribrezzo. Mah… 😛

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        1. Ah, mi ero dimenticata che per Fanucci, sempre di X – Files, uscì nel 1998 “Sequestro alieno” di Quentin Thomas, alias di una nota autrice di romanzi di fantascienza, che raccontava, focalizzato sul punto di vista di Mulder, la storia del rapimento alieno di Scully nella seconda stagione!

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  3. Cosa posso dire se non che quel periodo d’oro l’ho vissuto a mia volta, conservando tutto quello che potevo senza immaginare quanto poco sarebbe durata la congiunzione favorevole: ricordo che qui a Milano “Ultimo Avamposto” aveva aperto un punto vendita con tanto di alcova Borg in bella mostra, durato però poco più di un battito di ciglia a riprova, temo, di quanto l’ostilità transmediale (più volte giustamente stigmatizzata da Lucio, come pure qui) da parte dei fan avesse radici antiche e, come sappiamo da tempo, questo discorso non ha certo riguardato solo “Star Trek”…

    Ecco, se mai riuscissi anche tu a reperire il fumetto-novelization del quinto film, Sam, potresti farti un’idea del film che avrebbe dovuto essere se non gli fossero poi state tarpate le ali 😉

    PS. A proposito di “Ultimo Avamposto”, va anche detto che i prezzi raramente erano davvero alla portata delle tasche di un fan giovane e con pochi quattrini, purtroppo…

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    1. La questione soldi è drammatica, quando ero giovane avevo tutto il tempo del mondo e non avevo una lira e ora che ho le lire non ho tempo… :–/

      Sulle novelization, immagino che possano effettivamente migliorare prodotti cinematografici usciti monchi a causa di problemi produttivi. :–)

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      1. Se da ragazzo avessi avuto soldi, ogni giorno avrei portato a casa l’intera edicola! 😀

        Invece la magra paghetta doveva bastare per tutte le mie passioni, dal cinema ai libri, dai fumetti alla musica, e chiaramente toccava fare scelte dolorose. D’estate andavo a bazzicare fumetterie dell’usato per cercare di recuperare a metà prezzo ciò che non mi ero potuto permettere a prezzo intero, ma i mezzi erano sempre pochi. E poi è scomparso tutto…

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