Star Trek: Voyager – S07E15, Il vuoto

Il quindicesimo episodio della settima stagione di Star Trek: Voyager avrebbe certamente meritato di essere un episodio doppio, tanto è denso di avvenimenti e colpi di scena. Ne Il vuoto (buona traduzione di The Void) la USS Voyager viene risucchiata all’interno di uno spazio, appunto, vuoto in cui le navi che hanno la sfortuna di capitare non hanno altra scelta per sopravvivere se non rubarsi a vicenda risorse, tecnologia e viveri.

Non hanno altra scelta? Il capitano Janeway è convinto che invece questa scelta ci sia e nonostante la difficoltà dell’impresa prova a mettere su un’alleanza di navi che seguano i principi della Federazione: non rubare, non uccidere, e sopravvivere con la cooperazione, non con l’aggressività. All’inizio la cosa non sembra funzionare, ma poi quattro o cinque capitani volenterosi si uniscono alla nave della Flotta Stellare e tutti ne beneficiano tanto che sembra possibile fuggire dal Vuoto

Perché una storia così avrebbe funzionato meglio in un doppio episodio? In fondo si tratta della stessa idea de Gravità della quinta stagione, ma nello Spazio invece che su un pianeta! Beh, perché ci sono così tante navi e così tanti alieni diversi che per svilupparli tutti 42 minuti non sono assolutamente sufficienti! Facciamo una lista?

  • Il Generale Valen (Robin Sachs), al comando di una nave Annari (specie vista in La Nightingale);
  • Fantome (Jonathan del Arco – è Hugh di The Next Generation!), membro di una specie nativa del Vuoto e con cui instaura un bellissimo rapporto il Dottore;
  • il capitano Garon (Scott Lawrence), un Nygean (gli stessi visti in Rimorso);
  • due paffutelli spioni della Hierarchy (quelli di Stagnaio, tenore, dottore, spia);
  • il comandante Bosaal (Michael Shamus Wiles), un Kraylor dalla morale traballante (anche i Kraylor li avevamo visti in La Nightingale).

Tutti questi personaggi hanno degli archi narrativi che sfortunatamente sono relegati a scene brevi e molto intense. Va detto che la bravura di Mike Vejar alla regia si fa notare perché l’episodio funziona alla perfezione nonostante la complessità e il numero di personaggi: non a caso Ronald D. Moore lo considerava il miglior regista della squadra di Deep Space Nine! Dico solo che l’episodio avrebbe avuto il potenziale per essere un doppio episodio senza praticamente fare fatica, ma semplicemente dando più spazio ai vari interessantissimi personaggi di cui seguiamo le vicende.

Ho anche molto apprezzato che, nonostante ci sia molta azione, non manca un messaggio intelligente che riprende i principi fondanti di Star Trek immaginati da Gene Roddenberry: cooperazione, amicizia e fraternità sono da preferire a violenza e guerre! Visto il mondo in cui viviamo direi che non è così banale vederlo sullo schermo in puntate come questa (e infatti è particolarmente forte la scena in cui Janeway caccia Bosaal dall’Alleanza per averne tradito i valori). Ciao!


Episodio precedente: La profezia

Episodio successivo: Forza lavoro


8 risposte a "Star Trek: Voyager – S07E15, Il vuoto"

  1. Un episodio davvero densissimo (e con una rimpatriata aliena di mole non indifferente), questo, arrivato però in una stagione (l’ultima) in cui si dovevano per forza tirare le somme e, di conseguenza, non c’era più molto spazio disponibile per approfondire con doppia formula tutte le storie che l’avrebbero meritato… Una volta tanto, riguardo a soggetti e trame già trattati nelle serie precedenti, possiamo dire che il riferimento più diretto per “The Void” non si trova per l’ennesima volta in TNG ma bensì nella TAS 😉
    https://en.wikipedia.org/wiki/The_Time_Trap

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    1. Non sapevo del riferimento alla serie animata! È un bell’episodio però davvero avrebbe meritato più ampio respiro. Per l’ennesima volta Voyager paga il voler fare tutto semplice come ai bei tempi di TNG con storie autoconclusive (che poi è il motivo per cui i fan meno permissivi accusano la serie di avere un pulsante di Reset alla fine di ogni episodio)!

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