Benvenuti al sud: recensione del film

Nel 2010, Luca Miniero diresse un remake di un film francese di grande successo: Bienvenue chez les Ch’tis (Giù al nord, 2008). Questo remake è un film che in pochi in Italia non hanno visto: Benvenuti al sud, con Massimo Gaudioso alla sceneggiatura che adatta il soggetto originale di Dany Boon. Che succede in questo film?

Alberto Colombo (Claudio Bisio) è direttore delle Poste in Brianza e con la moglie Silvia (Angela Finocchiaro) sogna il trasferimento a Milano. Invece viene trasferito a Castellabate per evitare di essere licenziato dopo aver tentato di ottenere il trasferimento con metodi truffaldini. La cosa divertente sta nel rendere Alberto e Silvia due leghisti di ferro che credono che il sud d’Italia sia come una zona di guerra (in stile Kosovo, come viene detto nel film), mentre Castellabate si rivela essere il paradiso in terra.

All’ufficio di cui diventa direttore Alberto lavorano Mattia (Alessandro Siani), un 35enne che non riesce a staccarsi dalla madre (Nunzia Schiano) e che è innamorato di Maria (Valentina Lodovini), anche lei impiegata delle Poste. Completano il quadro Costabile Piccolo e Costabile Grande (Nando Paone e Giacomo Rizzo), a fare da macchiette comiche. Tutti gli abitanti di Castellabate hanno sempre il sorriso sulle labbra, sono generosissimi, vivono in un posto dove c’è sempre il sole, si gioca, si fa festa, non c’è criminalità, e dopo qualche tempo conquistano il duro cuore di Alberto (e alla fine anche di sua moglie).

E via, tarallucci e vino per tutti. Che va anche bene in una commedia per famiglie, eh, ci mancherebbe. Però ecco… la realtà non è proprio così, no? Altrimenti non si leggerebbero articoli così sul Cilento, dico io.

Questi miei pensieri vanno letti come una dura critica al film di Miniero? No, perché il film è divertente, ha un buon ritmo, e gli attori fanno tutti un buon lavoro data la sceneggiatura (abbastanza basica: tutto va come deve andare secondo la situazione iniziale, tra lavoro e amori). Semplicemente mi è parso un po’ troppo fiabesco, che forse è il punto del cinema di evasione per famiglie. Tra l’altro Miniero ha dato prova di non essere completamente avulso dalla realtà con un film come Sono tornato (2018), quindi non voglio fare troppo il guastafeste.

Ammetto di non aver ancora visto il film originale di Boon, ma immagino che essendone il remake dichiarato le differenze non siano tantissime (giusto quelle legate alle tipicità italiane e francesi). Avrebbe giovatò un po’ di cattiveria in più? Cattiveria… realismo, diciamo? Secondo me sì, ma forse in un’opera leggera come questa sarebbe risultato fuori luogo. Benvenuti al sud rimane un buon modo per passare una serata spensierata, e con i suoi 100 minuti e poco più fa il suo lavoro in modo egregio. Ciao!

PS: il personaggio che più mi ha fatto ridere è la madre di Mattia, e la penso come lei sull’odore del gorgonzola!


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21 risposte a "Benvenuti al sud: recensione del film"

  1. Vivevo in Francia all’epoca dell’uscita del film originale. Fu un successo clamoroso, rimasto oltre sei mesi in programmazione nei cinema. Questa versione italiana fa troppo come un copia e incolla, specialmente come regia. Come dinamica mi ha quasi ricordato Due fuggitivi e mezzo e In fuga per tre. Comunque, questa versione non l’ho apprezzata, preferendo l’originale.

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        1. La comicità è molto difficile da trasportare oltre i confini linguistici, se l’adattamento è fatto bene può funzionare, basta pensare ai primi film di Woody Allen, o a qualche film di Mel Brooks tipo Balle spaziali o Frankenstein Junior! :–)

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  2. Sì sembra quasi una favola questo film, vero? Io l’ho visto solo per Bisio e la Finocchiaro (Siani non lo reggo), perché dove questo mi ha strappato appena qualche sorriso, con “Giù al Nord” mi sono fatta delle grasse risate! I francesi sono stati più bravi, sia nel rappresentare tutto in un mondo che non sembra fiabesco e fuori dalla realtà, sia nel riportare le stranezze trova Philippe quando arriva in quella regione francese dove si parla una lingua incomprensibile. Ecco: forse se “Benvenuti al sud” l’avessero ambientato in Sardegna (invece di farlo dove l’hanno fatto, che il napoletano ormai è pressoché sdoganato in tutta Italia) dove il dialetto è DAVVERO incomprensibile, e usando altro tipo di “stereotipi”, forse mi sarebbe piaciuto di più. Qui sembra di vedere l’Italia che si immaginano gli americani, e poi il gorgonzola che possa piacere o meno, ormai lo conoscono anche nei peggiori bar di Caracas!
    Forse anche per questo sto evitando come la peste “Un mondo a parte” che tutti mi consigliano da tutte le parti, quelle situazioni le ho vissute, vederle “stereotipate”, per quanto io adori Antonio Albanese e Virginia Raffaele, potrebbe farmi inc#%*are oltre misura. Quasi a livello di “As bestas”! Vi avverto: non vi azzardate mai più a consigliarmi dei film così! 😝

    Comunque, per chiudere questo commento fiume (sorry!), io ti consiglio assolutamente l’originale francese, non so come stai a francese, ma sappi che l’adattamento italiano è di quello coi fiocchi!

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    1. Io adoro i piani ben… Ehm, i commenti fiume!

      Devo assolutamente vedere il film oroginale, questo è sicuro! Il francese lo parlo un po’ ma probabilmente non capirei i giochi di linguaggio del film, userei i sottotitoli per aiutarmi.

      Il remake italiano ha delle ingenuità di scrittura davvero grandi, pensa che io il gorgonzola nemmeno lo associo a una regione specifica italiana…

      Ma… Povero As bestas! :–(
      È una versione un po’ più dura di Bienvenues chez les Ch’tis! X–D

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      1. Sì, con i sottotitoli magari potrai apprezzare i giochi di parole, però i sottotitoli traducono alla lettera; invece il doppiaggio li adatta, e in questo caso lo fa talmente bene che lo ch-timi sembra un dialetto italiano, unito poi all’interpretazione degli attori e dei nostri doppiatori, rende “Giù al Nord” un vero gioiello da vedere in italiano. Non posso che tornare a consigliarti la versione in italiano… te lo manderei da qui, mannaggia! Il tempo di una mail…

        Non mi nominare mai più “As bestas”! Vi ho odiato, a te e a Lory, e in un certo senso, letta la trama, me lo sentivo che sarebbe andata così! Ho avuto il nervoso per tutto il film, sia per l’atteggiamento dei due fratelli (questo posto è nostro e chi sei tu per impedirci di fare quello che vogliamo?), sia per quello della coppia, anzi forse quello della coppia l’ho detestato ancora di più: il mondo è talmente grande, perché cacchio dovete intestardirvi a stare in un posto dove non vi vogliono, quando quello che fate qui lo potete fare da qualsiasi altra parte? Solo perché lui ‘mbriaco come ‘na pigna, una notte ha aperto gli occhi e visto le stelle?!? Come ho detto certe situazioni le ho vissute (e alcune le sto ancora vivendo…), e non ho potuto non immedesimarsi nella figlia… I film a me servono per svagarmi, non per vedermi rappresentata la realtà (magari con tutte le esasperazioni che il cinema sa offrire), la realtà fa schifo, basta guardare il telegiornale.

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        1. Il problema qui è che As bestas, purtroppo, è la realtà… Più o meno andò in quel modo. :–(

          Ti capisco, quindi, e non ti consiglierò più film così! A me un effetto simile l’ha fatto Io Chiara e lo Scuro…

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          1. So di averlo visto quello, ma purtroppo non me lo ricordo. Di Nuti i miei preferiti sono “Caruso Paskoski (di padre polacco)” le “Willy Signori e vengo da lontano”, visti e rivisti fino alla nausea, e sono sicura che se li riguardo ancora oggi ci trovo cose nuove, specie “Caruso”, con mio fratello ci diciamo ancora le battute 😁

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  3. Visti entrambi. L’originale francese in sala, questo a casa in TV. Nessuno dei due mi ha entusiasmato, però quello francese ha un’estetica meno da cartolina, rispetto a questa versione italiana che sembra un catalogo di viaggi e turismo. Ad ogni modo non capisco il successo spropositato di entrambe le pellicole.

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  4. Con tutto il dovuto rispetto per la brillante coppia Bisio/Finocchiaro, mi devo comunque unire al gruppo di chi sostiene la superiorità della versione francese (meno innocua e più incisiva)… Quando avrai modo di vederlo, te ne potrai rendere conto di persona 😉

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