The X-Files – S08E17, Connessioni

Empedocles (in italiano: Connessioni) è il primo episodio in cui vediamo all’opera la vecchia guardia insieme alle nuove leve. In altre parole, ci sono quattro agenti dell’FBI come protagonisti! Scully e Doggett, naturalmente, come per tutta l’ottava stagione fino ad ora, e poi il redivivo Mulder, e infine pure quella Monica Reyes introdotta male e frettolosamente in Questo non accade. E infatti ci sono così tante interazioni che l’X-File dell’episodio passa quasi inosservato, ed è un peccato perché è pure interessante. 

Ma andiamo con ordine. Scully va subito fuori gioco per un problema legato alla gravidanza, dopo che Mulder è andato a farle visita e non ha rinunciato a fare qualche battuta sul fatto che il padre del figlio di Scully potrebbe essere il ragazzo che porta la pizza a casa della collega. Oltre a dirci che il Mulder sarcastico di sempre è tornato, questo suggerisce che lui non sia il padre, cioè che i due agenti non siano mai finiti a letto insieme, contrariamente a quello che poteva sembrare da alcune scene in episodi della settima stagione. 

Ma parliamo di Mulder. Dopo tutto quello che ha vissuto, fa un po’ strano ritrovarlo come era prima di essere rapito nel finale della settima stagione (dopo mesi di torture e dopo essere stato morto e sepolto, letteralmente, per qualche mese). È pure in servizio, anche se non sappiamo bene in che dipartimento, e lo troviamo ad occupare la sedia di Doggett nello scantinato degli X-Files. Buffo però che stavolta faccia cilecca: eravamo abituati ad ascoltarlo mentre intuiva la spiegazione giusta di ogni caso paranormale immediatamente dopo esserne venuto a conoscenza, ma stavolta non ha nessuna teoria, anzi, chiama in ballo coincidenze per evitare di vedere le chiare connessioni capite da…

Monica Reyes. Il personaggio interpretato da Annabeth Gish qui ha come una seconda introduzione, e stavolta è chiaro che sia una specie di Mulder, aperta a teorie poco ortodosse e capace di captare segnali che altri proverebbero subito a dimenticare, o che comunque non saprebbero interpretare. Come le dice Mulder stesso, sarebbe la persona perfetta per occuparsi degli X-Files

E, parlando di persone incapaci di interpretare segnali paranormali, ecco John Doggett, che perse un figlio in un caso incredibilmente connesso con quello di questo episodio, nel senso che è lo stesso Male il responsabile dell’omicidio di suo figlio Luke e degli omicidi commessi dall’insospettabile trentenne Jeb (Jay Underwood).

Questo Male noi lo vediamo passare dall’omicida del figlio di Doggett al pluriomicida di questo episodio sotto forma di fiamme, ma non so se fosse intenzione dello sceneggiatore Greg Walker suggerire che fosse una entità (in)tangibile, oppure un qualcosa di più astratto, che a seconda delle circostanze della vita può impossessarsi di chiunque. A pensarci bene, un monologo di Mulder suggerisce che la seconda ipotesi sia quella più plausibile:

When I first came to work with the FBI I worked in violent crimes. I saw the worst of humanity; I saw monsters, and I wondered how they became that way; how these men became so evil. And there are psychological explanations: victims of their environment, victims of their parents, but the scientific explanations were never truly satisfied. And I began to think about evil like a disease, how it goes from man to man or age to age. Most of us walk around thinking that we’re incapable of any acts of evil, and we are. We can stifle that momentary urge to kill or to hurt, we have some kind of immunity to it. But I think it’s possible that there’s an occurrence in somebody’s life, a tragedy or a loss, that leaves them vulnerable; hurts their immunity to evil. And all of a sudden, at that point in their lives when they’re weakened, they’re open to evil — and they can become evil.
(Quando ho iniziato a lavorare con l’FBI, mi occupavo di crimini violenti. Vedevo il peggio dell’umanità, vedevo mostri e mi chiedevo come fossero diventati così, come questi uomini fossero diventati così malvagi. Ci sono spiegazioni psicologiche: vittime del loro ambiente, vittime dei loro genitori, ma le spiegazioni scientifiche non erano mai veramente soddisfacenti. Ho iniziato a pensare al male come a una malattia, che passa da uomo a uomo o da età a età. La maggior parte di noi va in giro pensando di essere incapace di compiere atti malvagi, e invece lo siamo. Possiamo soffocare l’impulso momentaneo di uccidere o di fare del male, abbiamo una sorta di immunità nei suoi confronti. Ma penso che sia possibile che nella vita di qualcuno si verifichi un evento, una tragedia o una perdita, che lo lasci vulnerabile, che ferisca la sua immunità al male. E all’improvviso, in quel momento della loro vita, quando sono indeboliti, sono aperti al male e possono diventare malvagi.)

Accanto a queste considerazioni del tutto realistiche, l’altro tema profondo dell’episodio è quello della paura di credere a cose che vanno oltre la nostra comprensione. Doggett non accetta che se avesse aperto la mente a spiegazioni alternative forse sarebbe riuscito a salvare suo figlio, perché vuole credere di avere fatto tutto il necessario. Scully capisce questa sua posizione, e gli confessa che quando fu assegnata agli X-Files si rifiutava di credere a quello che spesso vedeva perché ne aveva paura, o meglio aveva paura di credere. E ora in Doggett lei rivede quella stessa paura.

E in un episodio così, con personaggi ottimi, una bella trama, delle riflessioni non banali… c’è pure Denise Crosby (Tasha Yar della prima stagione di Star Trek: The Next Generation)! Cosa posso chiedere di più? Appare nel finale, è una dottoressa, così, come se nulla fosse, e io sono saltato sul divano ad applaudire! Non mi dispiacerebbe se tornasse a visitare Scully da qui al parto, che ormai dovrebbe essere questione di poche settimane. Ciao! 


Episodio precedente: Tre parole

Episodio successivo: Virus


13 risposte a "The X-Files – S08E17, Connessioni"

  1. Stavolta mi sono rivisto l’episodio per commentare informato, e voto caldamente Monica Reyes come nuova protagonista della serie! In fondo ho letto in giro per manuali di X-Files che la splendida Annabeth Gish è stata fatta salire a bordo espressamente per prepararla a prendere il posto della Anderson, che dava tutti i segnali di abbandonare la serie a fine stagione, invece poi purtroppo è andata diversamente.

    Reyes e Doggett per me coppia perfetta, soprattutto in questa puntata dove la Anderson ha gli occhi pallati di chi dice “Ma che, stiamo ancora girando?” e Duchovny non sembra aver capito dove si trovi: vederlo spiegare un x-fenomeno come semplice coincidenza è segno che il personaggio ha dato tutto quello che poteva ed è calato il sipario 😛

    Ad inizio puntata leggo “Denis Crosby” nei titoli e rimango spaesato: ma… è “quella” Denise? Poi onestamente manco l’ho vista nella serie, dopo averti letto sono tornato sul finale dell’episodio ed eccola lì, per tipo 30 secondi. Ho provato a cercare qualche intervista dove magari spiegasse che ha partecipato come comparsa per far felici i figli, ma niente. Chissà perché questa apparizione.

    Chiudo plaudendo al detective che scambia il libretto di un CD musicale per materiale satanico: Marilyn Manson avrà gioito di questo! Vista la data dell’episodio, sicuramente quello era “Holy Wood”, per me l’album migliore di Manson, che ho consumato a forza di sentire, bellissimo e spettacolare come il cantante non sarà mai più.

    Doggett e Reyes nuovi Mulder e Scully: <i>ce vojo crede…</i> ^_^

    Piace a 1 persona

    1. Ahahah! Ti do sicuramente ragione sul fatto che Doggett&Reyes fosse la via da prendere, perché era chiaro che Gillian Anderson non aveva più voglia, e Duchovny a singhiozzo e pure lui svogliato non aveva senso tenerlo lì.

      Però la Anderson non voleva lasciare uno stipendio finalmente all’altezza (fu pagata sempre meno di Duchovny in tutte le prime stagioni della serie), quindi decise di restare e in un certo senso obbligò gli sceneggiatori a fare sta mythology centrata su suo figlio che… mah, per adesso non si capisce bene dove vada, diciamo così.

      Sarebbe interessante scoprire perché Denise Crosby sia apparsa in The X-Files! Le ho scritto su Twitter, ma dubito che mi risponderà…

      (e comunque concordo: Holy Wood era un signor album!!!)

      Piace a 1 persona

      1. Che figata che hai scritto a Denise! Speriamo che le vada di rispondere.

        Fino alla sesta stagione esistono degli splendidi libri che raccolgono dichiarazioni e interviste ad autori e attori, quindi di solito se c’è un attore famoso qualcuno gli è andato a chiedere come mai sia apparso in X-Files: dalla settima in poi non c’è più nulla, segno temo evidente del calo di interesse lamentato da autori di saggi più recenti. (Ci sono intere enciclopedie pubblicate sulla serie ma sono materiale sterile, chiacchiere di fan, non riportano dichiarazioni di autori e attori che invece sono ciccia molto più succulenta 😛 )

        Piace a 1 persona

        1. Vero! Io scriverò presto di uno (Mobsters of the Week) che sta in mezzo, e ha varie interviste a chi ha fatto la serie, ma è difficile scoprire cose che vadano nel dettaglio come quello di una guest star in particolare.

          Spero che Denise abbia due minuti per dirci qualcosa su TXF… :–)

          "Mi piace"

  2. Gran bell’episodio che introduce un concetto di Male molto interessante, metafisico (apprezzabile la scelta di NON banalizzarlo secondo un’ottica esclusivamente sociologica/psicologica, come si evince dal monologo di Mulder) e paranormale sì, ma non necessariamente legato al classico modello della possessione demoniaca, slegandolo così da qualsiasi facile riferimento religioso, altro aspetto che io ho apprezzato assai (le stesse fiamme e la “lava” sottopelle, a questa stregua, fungono più che altro da espediente visivo per rendere meglio la cosa). Non dimentichiamoci poi, con ben quattro agenti in scena contemporaneamente, della coralità di questo episodio, importante anche nel suo stabilire le nuove gerarchie: la palla passa agli agenti Doggett e Reyes, con Mulder e Scully “ridotti” al ruolo di ospiti/comprimari di lusso importanti quant’è necessario che sia, certo, ma senz’altro assai meno protagonisti rispetto al passato…

    PS. E’ sempre un piacere aver rivisto Denise Crosby, pur se in un’apparizione così fugace 😉

    Piace a 2 people

    1. Bravissimo, anche io ho apprezzato che non abbiano preso la strada della possessione demoniaca con preti annessi.

      E la dinamica dei 4 agenti tutti insieme secondo me andava raffinata un po’, ma è certamente intrigante (anche se necessariamente temporanea). :–)

      Piace a 1 persona

Lascia un commento