Il marchio di Gideon (The Mark of Gideon) è un episodio che tratta di un tema attuale, la sovrappopolazione, ma purtroppo lo fa in maniera confusa e non ha la forza di trasmettere un messaggio serio sulla cosa. Soffre anche di problemi di ritmo, qui davvero soporifero, e di inconsistenze varie che rendono la trama difficile da seguire. E parliamone di questa trama.
L’Enterprise va in missione diplomatica sul pianeta Gideon, che ancora non fa parte della Federazione. Al solo capitano Kirk è permesso scendere sulla superficie per condurre le trattative, ma qualcosa va storto: Spock lo teletrasporta, ma il diplomatico Hodin (David Hurst) sostiene che non vi sia traccia di Kirk sul pianeta. E mentre Spock comincia un duello a parole proprio con Hodin (facendo anche dei commenti non lusinghieri su burocrati e diplomatici: curioso che nel futuro diventerà egli stesso un ambasciatore), Kirk si trova in una replica dell’Enterprise con la bella Odona (Sharon Acker) con cui naturalmente comincia una storia d’amore.
Ora… l’episodio gioca tutto sul mistero di cosa stia succedendo, mistero che è effettivamente intrigante. Però tutto crolla quando la spiegazione del mistero stesso è talmente raffazzonata che l’intera storia risulta priva di senso. In pratica Gideon soffre di un problema di sovrappopolazione perché nessuno muore più (è comico vedere come gli abitanti non riescano nemmeno a muoversi perché pressati gli uni con gli altri) e Hodin ha fatto costruire una replica dell’Enterprise per far infettare sua figlia Odona con un virus portato da Kirk (che virus, poi?) nella speranza che poi lei infetti la popolazione causando la morte di gran parte di essa.
Kirk naturalmente chiede spiegazioni su come la situazione sia degenerata parlando di metodi contraccettivi e controlli delle nascite, ma Hodin è irremovibile: su Gideon amano tanto la vita che quei metodi sono inaccettabili. Ma, dico io, invece una morte per un contagio planetario lo è? Non sarebbe allora meglio giustiziare la gente arrivata ad una certa età (come per esempio con l’eutanasia ai 60 anni di età usata da Asimov nel suo Paria dei cieli, romanzo del 1950)? E davvero un’infezione globale è vista meglio dell’uso di metodi contraccettivi? E poi se sono in grado di ricostruire l’Enterprise, perché semplicemente non si mettono a colonizzare altri pianeti per ridurre la densità di popolazione su Gideon?
Insomma, per farla breve, la trama non regge, le idee sono confuse, e il messaggio finale è… insensato. Peccato, perché si nota come il trittico Kirk, Spock e McCoy sia un macchinario talmente ben oliato che con buone storie a disposizione potrebbero fare grandi cose (di cui la serie classica è costellata), ma stavolta il meccanismo ha fatto proprio cilecca. Ciao!
Episodio precedente: Sia questa l’ultima battaglia
Episodio successivo: Un pianeta ostile
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Non ho mai letto nulla di Asimov: mi consigli di cominciare proprio da Paria dei cieli, o ti vengono in mente altri romanzi più adatti?
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È un romanzo a sé stante, quindi non è male come punto di partenza. Però è anche il suo primo (quasi) e successivamente ha scritto di meglio!
Diciamo che per avvicinarti all’autore non è male, così come potresti leggere dei racconti suoi che sono sempre ben scritti.
E poi una volta convinto che merita puoi finalmente leggere il meraviglioso ciclo della Fondazione! :–)
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Grazie mille per le preziose indicazioni! Colgo l’occasione per dirti che ieri ho sfornato un nuovo post… spero che ti piaccia! 🙂
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No, decisamente un altro episodio non memorabile e in particolare per il modo confuso in cui gioca le proprie carte, là dove il tema della sovrappopolazione (con relative proposte per porvi rimedio) sarebbe stato decisamente un’ottima carta, se affrontato diversamente. Tra le altre cose, come hai notato, viene pure sprecata in tal senso l’alternativa resa possibile da una tecnologia avanzata: se puoi costruire copie funzionanti di navi stellari, allora puoi anche raggiungere nuovi pianeti per stabilirvi la tua gente… ammetto che l’idea di una copia esatta dell’Enterprise, unita a brevi e inquietanti apparizioni di una folla di individui che osservano una loro privilegiata simile (dove i privilegi stanno nell’avere spazio e privacy a disposizione), ha un suo fascino, ma da sola non è sufficiente a reggere un intero episodio.
L’ambiente/copia perfetta poi mi ricorda anche un esempio simile -ma meglio sviluppato- appartenente alla prima stagione di Spazio 1999 (“The missing link/Gli amanti dello spazio”, con il grande Peter Cushing)…
P.S. A proposito di Star Trek e Spazio 1999, qualche anno fa qualcuno pensò di organizzare un piccolo incontro 😉
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Bello il crossover casereccio! :–D
Si, l’episodio ha dei momenti belli /inquietanti, però non si può definire riuscito, purtroppo…
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SPETTACOLARE!!! 😀
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Pensa, ho ritrovato una cosa simile in “Stargate Atlantis”, dove scoprono un mondo in cui per evitare la sovrappopolazione gli Antichi hanno imposto ai locali di uccidersi a 25 anni, spacciando la cosa come cerimonia religiosa. (Trovata che forse strizza l’occhio a “La fuga di Logan”)
Strano che ogni trama sulla sovrappopolazione preveda lo sterminio – tipo “2022: i sopravvissuti” (1977) – e a nessuno venga in mente il controllo delle nascite adottato dalla Cina: sappiamo che funziona, mentre è ovvio che qualsiasi sistema di uccisioni sarà combattuto.
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È più di impatto che un “semplice” controllo delle nascite, però hai certamente ragione!
Quando trovai l’idea per la prima volta in Asimov mi impattò parecchio. E credo di continuare a pensare che sia un trattamento più umano che rinchiudere i nostri anziani in ospizi e centri medici per gli ultimi anni della loro vita…
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Sto riguardando la serie dopo 35 anni e leggendo i tuoi commenti 🙂. In linea di massima sono d’accordo coi tuoi giudizi, però devo dire che questo episodio (che ho appena visto) mi è piaciuto molto. Non l’ho trovato per nulla soporifero, e alcune tue critiche sono in realtà spiegate. La copia dell’Enterprise, come sottolineato da Spock, non è funzionante. Il nome del virus viene detto dalla ragazza a Kirk, che infatti le dice che è molto raro e McCoy la guarisce. Riguardo al rifiuto del controllo delle nascite, l’ambasciatore dice che la figlia è una volontaria, e che altri giovani l’avrebbero seguita, facendo capire che avrebbero infettato di nascosto la popolazione, andando contro al pensiero comune. Però sono d’accordo che la spiegazione non è del tutto chiara.
Mi sono piaciuti molto invece i figuranti fuori dalle finestre, mi hanno ricordato un bellissimo episodio di Galaxy Express 999 dal tema analogo.
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Ciao Lorenzo, benvenuto sul blog! Mi fa piacere che tu stia accompagnando questa seconda visione della serie classica a quanto ho scritto sul blog! :–)
Questo episodio proprio non riuscì a convincermi, ed evidentemente ad un certo punto mi lasciai prendere dallo sconforto perdendo così alcuni sviluppi di trama… se c’erano delle spiegazioni e me le sono perse è colpa mia! Sarà che dopo lo splendido episodio precedente speravo in qualcosa all’altezza e questo mi deluse un po’… sia come sia, grazie mille per le precisazioni! :–)
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