Star Trek: Enterprise – S02E12, La passerella

Mike Sussman e Phyllis Strong ci regalano una storia diretta da Mike Vejar che mi è sembrata più originale del solito. Non che non si sia mai vista una puntata di Star Trek in cui degli alieni prendono il controllo di una nave della flotta, ci mancherebbe. Ma qui il focus è più sull’esplorazione spaziale e sui pericoli che si possono incontrare con una nave che, diciamolo, ha dei grossi limiti (per esempio, avere warp 5 come velocità massima).

Avvertiti da tre Takret capitanati da tale Rellus Tagrim (Scott Burkholder), Archer ordina all’intero equipaggio di rifugiarsi nella passerella all’interno di una delle gondole di curvatura per evitare di morire a causa delle radiazioni di una tempesta di neutroni che sta per investire l’Enterprise NX-01, tempesta che investirà la nave per almeno qualche giorno.

Tutto sembra procedere per il meglio, quando si scopre che i tre alieni non hanno detto tutta la verità, e Trip scopre che la nave è stata abbordata da altri Takret alla ricerca dei tre di cui sopra. Sono dei militari comandati dal solito Danny Goldring (un vero e proprio aficionado di Star Trek, già apparso in DS9 e VOY), qui nei panni di un capitano molto scaltro che passa il tempo a studiare il passato dell’Enterprise grazie ai diari di bordo degli ufficiali.

Quindi da una parte vediamo l’equipaggio tentare di sopravvivere in condizioni estreme, con annessi litigi e nervosismo (Reed e Trip fanno sempre scintille), e dall’altra una storia più convenzionale in cui Archer deve riprendere il controllo della nave. Come detto, però, gli antagonisti non sono monodimensionali e il confronto è, per quanto breve, decisamente interessante.

Ottima la regia di Vejar, buoni i dialoghi, perfette le performance di tutti gli attori coinvolti, e un plauso anche alla cura dei dettagli come quando, per esempio, tutti appaiono sudatissimi a causa delle alte temperature tranne T’Pol, che essendo vulcaniana è capace di sopportare un calore fastidioso per i terrestri. 

Gli effetti speciali, come sempre digitali al 100%, ci regalano una tempesta molto appariscente, anche se a volte l’impressione (errata) è che la nave di Archer se ne possa andare semplicemente muovendosi verso il basso o verso l’alto, quando invece chiaramente non è così. Ma è l’unico elemento che mi sento di criticare in un episodio dove c’è anche tempo per continuare a sviluppare le capacità interpersonali di T’Pol che addirittura si unisce alla movie night finale!

Urge quindi un aggiornamento sulle movie night: dopo Night of the Killer Androids (Guerra temporale), i classici For Whom the Bell Tolls (Per chi suona la campana, 1943) e Sunset Boulevard (Viale del tramonto, 1950 Caro dottore), e The Wages of Fear (Vite vendute, 1953 Vox sola), qui si nominano The Day the Earth Stood Still (Ultimatum alla Terra, 1951), e la serie degli anni Settanta con David Carradine intitolata Kung Fu. Ciao!


Episodio precedente: Un carico prezioso

Episodio successivo: Il mio nemico


9 risposte a "Star Trek: Enterprise – S02E12, La passerella"

  1. Le grandi menti pensano all’unisono: durante la visione di “Enterprise”, quando non lanciavo maledizioni agli autori, mi ripromettevo di tenere traccia dei film citati. Visto che non l’ho fatto, userò il tuo lodevole lavoro ^_^

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  2. Ed è a questo punto -all’incirca nel mezzo della seconda stagione- che la serie inizia a scalare le marce, pur non riuscendo mai a decollare del tutto… Comunque, troverai senza problemi altri episodi di questo livello e la passerella, nello specifico, ritornerà a breve 😉

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