Robert Langdon invischiato nelle cazzate

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Retrospettiva così, a ghiaccio, giusto perché ieri sera mi sono puppato Inferno al cinema, terzo episodio della saga con Tom HanksRobert Langdon che indaga sui misteri usciti dalla testa di Dan Brown, scrittore statunitense di thriller di successo. Già questo è un mistero abbastanza inquietante.

The Da Vinci Code (2006)

C’è Robert Langdon a Parigi che presenta il suo nuovo libro a un pubblico di giovani universitari decerebrati che rispondono secondo un copione troppo pilotato alle domande chiaramente a trabocchetto di Langdon, domande che dovrebbero avvallare la testi che i simboli esoterici e storici così come sono recepiti e interpretati dalla massa sono sbagliati.

Ci fa vedere un forcone: ‘Cosa vi ricorda?’

  • ‘il diavolo’
  • ‘la mi mamma che gira gli spaghetti’
  • I Cavalieri dello Zodiaco
  • ‘lo scaffale delle posate all’Ikea

‘E invece no’ risponde Langdon ‘era Poseidone‘ (il che rende valida la risposta dei Cavalieri dello Zodiaco)

‘E questo?’ E ci fa vedere una statua di un bambino in braccio ad una madre.

  • ‘La Madonna
  • Cristo
  • ‘Il bue e l’asinello
  • ‘La nascita di Gesù

‘No, avete risbagliato tutti, era la statua della maternità della popolazione vattelapesca esistita molto prima di Gesù

Ma ora mi chiedo io… è possibile che a nessuno di questi decerebrati sia venuta in mente la maternità vedendo un bambino in mano ad una madre? Cosa pensano quando vanno al parco e ci sono le mamme che portano a giro i figliòli? ‘Guarda oggi quanti Gesù a giro‘.

Cioè… Bambino in mano alla madre = Maternità.

Vedono un forcone, sono alla presentazione del libro ‘i simboli non sono cosa sembrano‘ e si presume che studino o siano interessati a quelle cose, ma comunque danno delle risposte imbecillissime. Nessuno ha pensato alla mitologia. Tutti dietro al diavolo.

Tre minuti dall’inizio ed è già una cazzata.

Un tizio muore assassinato da Paul Bettany (Visione in Avengers: Age of Ultron, sì) dentro il museo del Louvre ma prima di morire si trascina davanti alla Gioconda, scrive delle cose con l’inchiostro simpatico che si può leggere solo con la lampada ultravioletta, si scrive addosso con il sangue ha il tempo di morire mettendosi in una particolare posizione, guarda l’ultima puntata della sesta stagione di Game of Thrones che tante volte muori ma non vedi come finisce ti girano i coglioni, si fa una partitella con la Play e dopo, con calma, se c’è tempo, muore.

Dalla polizia francese (Dan Brown ce la deve avere a morte con i francesi perché in tutti i film sono stronzi) arriva il capitano Jean Reno (stronzo) e la nipote del morto Audrey Tautou, in forma smagliante ma non stronza, anche se francese. Eccezione che conferma la regola.

Il morto è il curatore del Louvre, Audrey Tautou è anche lei una poliziotta esperta in crittografia. Il morto ha scritto in terra il nome di Langdon, ecco perché viene interpellato, mentre pare che Reno voglia impedire ai due di indagare sul mistero del morto. Chiaramente la posizione del cadavere, le cazzate che ha scritto, e il fatto che la puntata di Game of Thrones sia stata messa in pausa al trentacinquesimo minuto sulle puppette di Emilia Clarke significano qualcosa (vi ricordate delle puppette di Emilia, sogno erotico sempre piacevole, in Terminator Genisys? No. Pigiate qui).

Praticamente questo tizio prima di morire vorrebbe comunicare a Langdon e alla sù nipote le seguenti cose:

Langdon: Guarda c’è della gente che cerca il santo Graal.

Nipote: Sei la cugina di Cristo (non sto scherzando).

Ma invece di scrivere questa cosa in modo normale, scriverla in modo che solo la nipote lo capisca, scrivere il nome dell’assassino o descriverne l’aspetto, fa partire una caccia al tesoro post mortem perché, e cito le parole di Audrey: ‘Quando ero piccola mi faceva gli indovinelli, era un fissato degli indovinelli, anche questo è un indovinello

Ok, anche il mì babbo da piccino mi portava a pesca, ma se mi deve dire una cosa non è che mi fa un collage di sardine su un cartoncino bristol.

Dopo questa spiegazione che ci deve bastare per tutto il film si parte alla ricerca dell’assassino, e del Graal, e di Maria Maddalena, e saltano fuori delle cazzate mescolate ad una trama che più forzata di così si muore.

Facciamo un sunto veloce.

L’assassino (Visione) voleva sapere dalla povera vittima l’ubicazione di uno degli indizi per trovare il Graal, fonte di immenso potere.

La vittima faceva parte del Priorato di Sion, della gente che invece protegge l’ubicazione del Graal.

Sempre Visione lavora per la chiesa, in particolare per una società segreta che ha come missione distruggere il Priorato per far sparire i loro segreti per sempre.

Dopo un po’ di stronzate entra in scena uno storico amico di Langdon che è ossessionato dalla ricerca del Graal, Ian McKellen (ripenso sempre a quando disse in un’intervista, parlando del suo amico Patrick Stewart: ‘io sconsigliai a Patrick di fare Star Trek‘. Con un tono come a dì: queste cazzate falle fare ad altri. Invece ritrovarsi a correre dietro al Graal con la nipote di Gesù ti pare una bella cosa a te?).

Qui si susseguono colpi di scena su colpi di scena che coinvolgono personaggi entrati nella trama a casaccio e che quindi è improbabile che siano invischiati con tutta la baracca, ma c’è sempre tempo per un bel plot twist senza senso! E Ian McKellen vuole per sé il Graal, e Jan Reno lavora per la chiesa, l’aiutante di McKellen non è un aiutante ma un killer spietato, Keyser Soze è Kevin Spacey ecc… la solita routine.

Vi elenco un po’ di cazzate (vanno lette con la musichetta di Kevin Macleod – Pixel Peeker Polka)

  • Langdon soffre di claustrofobia, ma Audrey Tautou lo tocca e lui guarisce! Per tutti e tre i film! (questa cosa non viene più sfruttata ne nominata in nessun altro film) Perché lei è la discendente di Gesù.
  • Langdon e la Tautou vanno in una banca super segreta per recuperare un oggetto utile all’indagine, il direttore di questo posto aiuta i nostri due eroi a fuggire dalla polizia, mettendosi in pericolo. Ma dopo li tradisce per prendere lui il trofeo visto che la cassetta di sicurezza era impossibile da aprire senza una chiave speciale in possesso di Audry. Ma bastava che aspettasse l’apertura della cassetta e poi prendesse l’oggetto invece di inscenare il Mission Impossible dei poveri.
  • Audrey Tautou da adolescente vede il su nonno che scopa una su un altare, mentre dei beoti vestiti da Eyes Wide Shut fanno un rituale esoterico.
  • Langdon quando guarda le scritte o i numeri ha la memoria fotografica, che si traduce in un orribile effetto visivo per cui lettere o simboli luccicano e iniziano a svolazzare per aria. Press X to interact.
  • Mentre un cattivo sta per sparare ai nostri due investigatori preferiti (anche no) delle colombe a dodici metri di distanza si alzano in volo creando uno spostamento d’aria e un frastuono tale che questo tizio barcolla e rimane stordito per qualche secondo, permettendo così ai personaggi principali di fuggire. Cazzo mangiano quei volatili?

Il film va avanti e ad un certo punto muoiono tutti, la mappa per trovare il Graal va distrutta e il climax finale contro lo storpio McKellen si conclude.

Quindi è finito il film? Guardo il contatore del tempo: ancora trentuno minuti? Di cosa? So’ morti tutti!

C’è una ultima cosa da scoprire! Ma questo cazzo di Graal? E il segreto della discendenza della Tautou?

Il Graal è la fica! Vi giuro è così. LA FICA. C’è anche tutto un discorso che il simbolo dell’uomo è un triangolo verso l’alto e quello della donna verso il basso, e se te prendi Cristo nell’ultima cena lo ribalti e lo vesti da Gabibbo diventa un triangolo che “servi della gleba a testa alta verso il triangolino che ci esalta“.

Però non è una fica qualsiasi, è quella di Maria Maddalena l’amante di Gesù. E’ lei il Graal, cioè non lei lei, quella fica li.

Mi immagino Indiana Jones che dopo essersi abbassato in penitenza, pronunciato il nome di Dio e eseguito il salto della fede è costretto a guardare delle foto pornografiche per scegliere quale fosse il Graal tra le tante. Poi ci credo che il cavaliere templare era emaciato e sfinito: rinchiudi uno in una stanza piena di porno per duemila anni. Vediamo come ne esce. Dan Brown ha delle perversioni da non sottovalutare.

Comunque non si sa dove è, lo scopriremo solo alla fine del film: Maria Maddalena è seppellita sotto il museo del Louvre a Parigi. Boh.

E poi c’è la Tautou che dopo mille peripezie scopre con sicurezza di essere l’ultima discendente di Gesù, mentre scoprono questa roba in una chiesa controllata dalla gente del Priorato di Sion vengono scoperti da questi che si riuniscono richiamati dall’evento. Tra questa gente c’è anche la nonna della Tautou che non era mai stata menzionata prima e che deduco essere la moglie del nonno morto all’inizio del film? La solita che si prestava ai rituali esoterici con le trombate? Non si sa.

Tutti commossi (nel senso di commozione cerebrale) la accolgono come una figlia ‘ti proteggeremo‘ (da chi? So’ morti tutti in questa trama!), lei riscopre il sorriso e una nuova famiglia.

Famiglia rassicurante come il Ku Klux Klan! Non vedo cosa ci sia di edificante in questo finale: fanno dei rituali esoterici mentre trombano, so dei matti che proteggono i discendenti di cristo guardandoli con occhi spiritati e fare da sottomessi, e poi… cazzo la gente che arriva li alla chiesetta nel finale del film è tremenda.

C’è:

  • Una tizia vestita tirolese con tanto di cappellino e zaino da esploratrice sulla schiena. Dove l’hanno pescata? Cosa faceva?
  • Uno vestito da boscaiolo canadese con le bretelle.
  • Dei vecchietti con il frac. Il frac. Alle sei di mattina, perché loro arrivano li dopo una notte di peripezie, dove erano? Vanno a letto con il tuxedo?

Fine. Langdon e la Tautou si stanno per baciare ma poi non lo fanno.

Angels & Demons (2009)

Qui siamo proprio al delirio.

Al CERN di Ginevra stanno per creare l’antimateria con un esperimento, gli scienziati italiani interpretati da americani, russi, tedeschi, francesi e nessun italiano si interrogano sull’esito della cosa dialogando tra di loro con l’accento italiano più veritiero del mondo:

Cque cuosa puotruebbue muai anduarue stuortuo?’

Ah, non so Dr. Giuorguio Spagghettini, ma questua muaccquina è duavvueruo duelicuata

Eccquo eccquo! E’ inuiziuatuo l’uespuerimentuo!’

Vedere film stranieri in lingua originale ambientati in Italia è sempre un piacere.

Ah dimenticavo, molti degli scienziati del CERN sono italiani e successivamente il film sarà ambientato a Roma, quindi va fatto capire all’americano che siamo in italia dando dei nomi italiani realistici ai personaggi.

Giorgio SpaghettiniAdele MandoliniAdelmo PizzaGilberto MafiosiCarla Partitadicalcio.

Bene. Adesso siamo davvero pronti!

Dicevamo, al CERN sì: Fanno questa particella di antimateria e la ficcano in un contenitore magnetico a batteria che la isola rendendola innocua.

Intanto un assassino ladro si intrufola nello stabile e fregandosene dei controlli ammazza centoquaranta persone e ruba la particella. Complimenti.

Ecco Robert Langdon che si fa i cazzi suoi a Cambridge e che viene disturbato da un tizio della polizia vaticana:

Presto venga a Roma c’è da indagare su un rapimento nell’ambito ecclesiastico

Mi metto le scarpe e scendo

Ma questo non dovrebbe insegnare?

Langdon arriva a Roma e appena mette piede in San Pietro smonta tutto quello che vede: guarda male una guardia svizzera sfottendola, bacchetta il povero Stellan Skarsgard sulla mutilazione di alcune statue come se fosse stata colpa sua, e le colonne non vanno bene e la pasta è scotta. Come farsi ben volere da subito.

Arrivano nella gendarmeria della guardia svizzera per un briefing sugli ultimi accaduti, la ripresa ci mostra nella sua bellezza le armi in uso alla guardia: rastrelliera con alabarde e mazze chiodate, spade lunghe e spadoni, giubbotti antiproiettile, mezze armature di piastre, stocchi, fucili automatici d’assalto. Vi giuro non sto scherzando, sono pronti ad ogni evenienza; metti caso scoppia una guerra santa.

Si viene a scoprire che sono stati rapiti i quattro preferiti (nel film chiamati sempre all’americana ‘pruefueritui‘ anche da personaggi italiani) per la carica a nuovo pontefice visto che l’attuale Papa Giovanni Paolo è morto, pare che dietro a questo mistero ci siano gli Illuminati che servendosi di un killer girovago scarrozzano i quattro cardinali in giro per Roma e li stempiano in luoghi dove sono presenti delle opere del Bernini, dopo il quarto omicidio che avverrà alle 23:00 questo farà esplodere l’antimateria precedentemente rubata e adesso nascosta in San Pietro, distruggendo per sempre la Chiesa Cattolica.

Parte la caccia ai cardinali rapiti e al killer e parte anche una pubblicità di due ore e mezza sul nuovo modello di automobile della Lancia, qui Ron Howard dà il meglio di se: inquadrature sui fanali, sulle ruote, sulle portiere, passa sempre tutta bella pulita, brillante. E qui viene fuori l’omaggio ai cinefili amanti della pubblicità. I pubblinefili. Pensate che bello, quasi tre ore di pubblicità di un automobile, di quelle che elargiscono perle di saggezza casuali che pare ti stiano vendendo il senso della vita, tipo: ‘nella natura tutto scorre secondo delle leggi predefinite, strutturate, quasi divine. Il caos, la calma, la tua vita è nelle sue mani. Comprati una Panda!’.

Spunta Pierfrancesco Favino. Finalmente qualcuno che ha voglia di recitare.

Muore Pierfrancesco Favino. Fanculo.

Intanto Robert Langdon e la sua nuova compagna di avventure Italianissima con un nome Italianissimo, Vittoria Vetra, girano per Roma sballonzolati dagli angeli scolpiti dal Bernini che indicano una pista per trovare il tempio segreto della setta degli Illuminati. Dito angelico puntato in una direzione e: ‘Guarda po di la‘ ‘Bada li‘ ‘Vai di la‘ ‘Bada quello‘ E’ tutto un corre’ e dalla pubblicità della Lancia si passa alla pubblicità progresso della Regione Lazio: ‘Dove la cultura è sempre ad un passo da te, basta che tu corra come un pazzo tra le piazze. Lazio.’

Inseguimenti, battibecchi, gente che si litiga sul credere o meno in dio. Quando finisce ‘sto film?

Trovano la bomba ma non possono disinnescarla e qui entra in gioco il Camerlengo Ewan McGregor che in una delirante parte a metà tra il Papa, Obi Wan Kenobi Malvagio e 007 prende la bomba e scappa da San Pietro, chiappa un elicottero vola verso la stratosfefa si butta con il paracadute mentre la bomba di antimateria esplode generando un buco nero, una nebulosa, e un fungo atomico, tutti e tre nel solito punto; atterra incolume difronte a milioni di fedeli in piazza.

Ovazione della folla, i cardinali al voto lo vogliono fare Papa. Fine. Cioè, so’ rimorti tutti: killer, rapiti, Favino, Skarsgard, un prete siciliano. La bomba è esplosa so tutti salvi.

Guardo il contatore del tempo: ancora venticinque minuti? Ma che cazzo hanno questi film con i climax e anticlimax? E’ finito dai! Come cavolo è strutturato! Sembra il terzo Lord of the Rings che finisce sette volte, e alla quarta ti è già passata tutta la voglia di vederlo!

Allora… uff… Che pazienza ci vuole. Alla fine non c’era nulla di quello che avevi pensato, perché per finire con il botto della cazzata del plot twist: aveva orchestrato tutto Ewan McGregor per farsi eleggere papa.

Ewan McGregor papa, si affaccia in San Pietro: ‘Che la forza sia con voi‘ (dai me le servono su un vassoio in argento!)

Non commento nemmeno.

NEXT!

Inferno (2016)


Come vi ho detto più volte nella mia ridente cittadina al cinema non ci va mai nessuno, certo questo cambia in modo repentino quando al cinema c’è una cazzata epocale: quando c’è Benigni gli unici due cinema della città rimangono intasati per settimane, Zalone poi non ne parliamo. Sale gremite.

La mì mamma è andata a vedere Zalone. La mì mamma. Erano tipo dieci anni che non entrava in un cinema.

Una mia amica un giorno mi disse, rispondendo con garbo alla mia richiesta di passare una serata al cinema: ‘Non mi è mai piaciuto stare li dentro a non fare un cazzo‘ e poi BEM! Via da Zalone. O da Benigni. O a vedere Inferno!

La sala era gremita di persone, ci hanno addirittura fatto uscire dalle uscite di emergenza da quanta gente entrava, vi garantisco che ogni altro periodo dell’anno c’è il Deserto dei Tartari.

Deve essere lo strascico del Codice Da Vinci che grazie alla pubblicità negativa della chiesa ha visto quadruplicare il suo successo.

Comunque entro e mi trovo circondato da due elementi singolari.

Un tizio che ogni dieci minuti si metteva a pecora sulle poltroncine del cinema. Non chiedetemi il perché.

E una famiglia di patrioti: ad un certo punto del film gli eventi della storia si spostano a Venezia ed un personaggio uccide un tizio dicendo: ‘Non è stato il mio lavoro migliore ma per gli italiani va più che bene‘ lasciando intendere la bassa considerazione che dimostra verso le nostre forze dell’ordine. Reazione del capo famiglia: ‘Cosa vorrebbe dì sta cosa? Che la nostra polizia fa schifo? Si guardi per lui! Questi Americani! Che schifo

Lo hanno ferito nell’orgoglio.


Comunque inizia sto terzo capitolo: c’è Ben Foster che scappa da dei francesi (stronzi) di colore (non sapevano come doppiarli. Sono francesi e quindi hanno la ‘R‘ moscia, però sono anche di colore, quindi devono parlare ‘zi buana zi badrone biango‘ allora fanno un mistone improbabile, l’Africancese: che è ‘zi buana zi badrone biango‘ ma con le ‘R‘ mosce. Quanto mi piace vedere i film doppiati in questo periodo, così se sono delle vaccate l’effetto viene amplificato. Che poi ci rimette Omar Sy che è anche un bravo attore) intenzionati a catturarlo, per sfuggire sale una torre in centro a Firenze ma trovandosi con le spalle al muro si getta di sotto preferendo la morte alla cattura.

Ecco che spunta Robert Langdon mezzo stordito in un letto d’ospedale fiorentino, stupendosi della sua attuale location (pensava di essere a Boston). Ad accudirlo c’è l’infermiera Felicity Jones, che vedremo tra qualche settimana in Rogue One, lo spin off di Star Wars, che preoccupata per la salute del nostro protagonista tenta di far luce sulla sua temporanea perdita di memoria. Arriva un carabiniere femmina (carabiniera?) ammazza tutti spara a Langdon e spacca i lettini dell’ospedale, loro scappano. Si scopre che Felicity Jones è un’infermiera ragazza prodigio esperta di simboli e segni (è la terza in tre film) e stimatrice di Robert, poi si ripresenta Omar Sy che assalta un albergo, c’è anche la moglie di Langdon, poco dopo un indiano in una nave con i computer monitora tutti e si dispera per un piano non riuscito.

OOOOOH! Che è sta roba?

No. Stop. Ferma tutto.

Cosa sta succedendo? Questo: sfruttando la scusa della perdita di memoria di Langdon il film ci propone una specie di Memento abbozzato in cui Robert tenta di ricostruire gli eventi che lo hanno portato fino a Firenze.

Questa cosa è strutturata nel peggio modo possibile e immaginabile: c’è Robert stordito che salta da un luogo ad un altro e guarda i comprimari, il coprotagonista e le comparse che mandano a vanti la trama. Lui sta lì, imbolsito con una faccia da pesce lesso a guardare la gente che si mena, esplode, precipita dai soffitti, scopre le mappe di Dante o viene arrestata. Il suo contributo in tutta questa faccenda è avere delle visioni infernali della  ex fidanzata che si aggira nel Tartaro (ho capito che il rapporto era difficoltoso ma adesso mi pare un po’ esagerato) e fare la faccia da “oddio mi fa male la pancia“.

La trama per altro è un pasticcio narrativo singolare, che però stavolta nemmeno è divertente, stavolta è solo il limbo della narrativa che oscilla tra l’incomprensibile e il forzato.

Tento di riassumerla al volo: Ben Foster è preoccupato dalla sovrappopolazione terrestre e crea un virus per decimarla, però si sente braccato da due entità. La prima è quella capitanata dall’ex di Langdon che lavora per un unità sanitaria europea, l’altra è rappresentata dal africancese Oma Sy che si spaccia per la solita unità sanitaria ma che invece vuole il virus per rivenderlo sul mercato delle armi illegali. Sentendosi minacciato Ben Foster nasconde il virus da qualche parte e mette degli indizi a disposizione della sua amante Felicity Jones, che rivelerà la sua reale identità solo vero la fine del film. Diciamo che a grandi linee questo è il pappone narrativo.

Ad un certo punto muoiono tutti.

Ooh è finito! So’ morti tutti!

E invece no! Che problema ha Ron Howard con i climax di questi film?

Assistiamo infatti al punto più basso di tutto il film, quando non te frega più nulla di nulla: i cattivi sono schiattati e i buoni anche, cosa devo vedere? E mentre ti domandi questa cosa eccolo, splendido come un adone con la sua bellezza greca: il Capellone. Un comparsa che si vede prima della fine per circa due secondi e che dopo la morte di tutti ha il duro compito di reggere il climax, cioè il secondo climax.

Robert ingaggia una lotta senza quartiere con questo tizio di cui non si sa nulla che sta tentando a tutti i costi di spaccare la fiala dove è contenuto il virus, ovviamente è un simpatizzante di Ben Foster direte voi. Ovviamente vi rispondo io, peccato si sia visto per due secondi prima di questo punto.

Avete presente la tensione alla fine di Empire Strikes Back quando i due protagonisti si sfidano all’ultimo sangue e c’è una delle rivelazioni più acclamate di tutto il cinema? Ecco siamo a questi livelli: Langdon che non ha fatto un cazzo per tutto il film duella con questo tizio che ha una caratterizzazione così potente che nemmeno sappiamo come si chiama! E alla fine della lotta il nostro eroe ne esce vincitore.

Che bella cagata.

Finisce il film e si salutano con la moglie.


Ora… Ron Howard. Perché diciamocela tutta, delle volte tira fuori qualche film decente, ad esempio Frost Nixon è un bel filmetto, Rush mi è piaciuto se si passa sopra a qualche momento soporifero tra Olivia WildeChris Hemsworth, Coocon fino a metà è anche guardabile… ma fino a questi livelli di trash non penso ci sia mai arrivato, ha dato prova di sé con titoli indimenticabili come The GrinchSplash che sono delle ciofeche inenarrabili, ma fino a questo punto? Conscio anche del seguito di pubblico che queste cazzate hanno, è ingiustificabile il poco sforzo messo nel prodotto.

Ron Howard secondo me gira i suoi peggio film e la scrittura da thriller mainstream da dare in pasto al lettore dell’ultima ora non aiuta certo il povero Ron a mettere assieme un prodotto decente.

Le trame sono inconsistenti, piene di plot twist forzati per stupire il cinefilo dell’ultima ora, fanno leva sulla sacralità dell’arte e della religione per smuovere la facile moralità della massa, sono farcite di cazzate che fanno riferimento a date storiche e personaggi inseriti in contesti del tutto errati, e soprattutto sono stupide. STUPIDE. Capisco l’intento di infarcire di mistero la religione e alcuni personaggi chiave del nostro passato, elementi già intrisi di mistero, ma non è certo questo il modo di veicolare le cose. Qui si scade nel più bieco prodotto per l’americano medio che affascinato dal vecchio continente e dai sui arcani si fa catturare come un pesce lesso da questi improbabili incastri di trama che alla fine non raccontano nulla della storia del nostro continente, ne dei personaggi che tirano in ballo. I personaggi della trama sono delle macchiette con la solita idea di quello strabravo nel fare una cosa e fine della caratterizzazione, inguardabili e dimenticabili. C’è Zimmer che prova a farci una composizione musicale decente ma comunque dimenticabile, c’è poco altro da dire.

Sinceramente pensavo che Inferno fosse brutto e stupido come i suoi predecessori, almeno per farci due risate, ma sinceramente l’ho trovato pasticciato e noioso arrivando addirittura a pentirmi di aver speso sette euro per vederlo al cinema, deluso e annoiato vi saluto.

Ci si risente sicuramente per il Dr. Strange!

Addio.

 

 


8 risposte a "Robert Langdon invischiato nelle cazzate"

  1. Quello prima è “Heart of the Sea”! — Lascia un po’ il tempo che trova…
    Howard, con Dod Mantle alla fotografia e Mark Tildesley alla scenografia, fa una buonissima messa in scena, ma, obbediente alla legge di Murphy, ovunque ci sia un ostacolo ci casca: la rappresentazione eroica di Hemsworth, sempre duro e puro, dai denti bianchissimi e sempre nel giusto e dalla prosopopea altisonante (enfatizzata dal doppiaggio di Massimiliano Manfredi) fa ridere; il rapporto con la metafisica e l’inspiegabile (che sarebbe dovuto essere il perno, almeno secondo gli evidenti piani, centrale) è risolto con i soliti dialoghi a buon mercato fatti di cliché («Non si sa che sarà, o come si fa, come si fa!»); gli accenni insistiti a “Moby Dick” sono tediosi; il discorso sociale (Hemsworth proletario buono contro un comandante aristocratico cattivo e incapace) non viene neanche intrapreso. Alla lunga Dod Mantle e la sua sontuosa stereoscopia, e il montaggio energico e cinetico, lasciano il tempo che trovano, e 2h diventano lunghe…

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    1. Non guardo la TV. Mi uccide l’anima. Comunque non l’ho mai visto Sweetwater, al massimo me lo procuro dal mio videotecaro di fiducia!

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