Star Trek: TOS – S02E06, La macchina del giudizio universale

star-trek-the-doomsday-machine-3La macchina del giudizio universale (The Doomsday Machine in inglese) è una puntata non soltanto intelligente, ma anche molto riuscita a livello di intrattenimento. E ci sono anche degli effetti speciali notevoli! Insomma, in due parole dimostra che quando Star Trek vuole dimostrare tutto il suo potenziale lo può fare davvero alla grande, anche se in questa seconda stagione gli sta risultando più difficile che nella prima.

A guardare bene, qui la trama è molto simile a quella dell’ultima puntata proprio della prima stagione, Pianeta Deneva (Operation: Annihilate!). La USS Enterprise arriva in un sistema in cui una forza sconosciuta sta distruggendo un pianeta dietro l’altro e l’unica cosa da fare è reagire con forza e fermare la minaccia. In Pianeta Deneva si trattava di una specie proveniente da chissà dove, e qui si tratta di un artefatto proveniente da chissà dove. Ma, vi starete chiedendo, se la storia è così derivativa, perché mi è piaciuta tanto?

Perché il sottotesto ha una forza sconvolgente, specialmente pensando che l’episodio andò in onda a fine anni Sessanta in piena Guerra Fredda! Qui non parliamo di una specie guidata da un istinto distruttore. Qui abbiamo tra le mani l’ordigno fine di mondo, come lo definirebbe il dottor Stranamore di Kubrick. Kirk e compagnia sono costretti a combattere un’arma creata come deterrente ma sfuggita di mano e adesso impegnata in un’opera di distruzione devastante quanto priva di senso. Volete un messaggio più antimilitarista di questo in anni segnati dalla corsa agli armamenti, con più bombe nucleari esistenti di quelle necessarie per distruggere la vita sulla Terra?

Inoltre molti degli elementi della storia contribuiscono a renderla avvincente: il misterioso ritrovamento del relitto della Constellation, il povero commodoro Matthew Decker (William Windom) ed il suo sacrificio in una storia non troppo dissimile da quella del capitano Achab ossessionato da Moby Dick (fantastica la scena in cui gioca nervosamente con le schedine delle console di comando ricordando una scena simile con protagonista il comandante interpretato da Humphrey Bogart in The Caine Mutiny, L’ammutinamento del Caine, 1954), il suo conflitto con Spock, Scott e Kirk costretti ad arrangiarsi sulla nave gravemente danneggiata… Insomma, l’azione è a dir poco spettacolare, il messaggio sottostante arriva forte e chiaro, tutti gli attori offrono delle performance credibili e perfettamente in linea con le azioni dei propri personaggi, e gli effetti speciali sono impressionanti per uno show televisivo di 50 anni fa. Che volete di più? Questo è l’ennesimo motivo per cui Star Trek è diventato il fenomeno culturale che è adesso, non certo Discovery o gli orridi reboot di J.J. Abrams! Ciao!


Episodio precedente: La mela

Episodio successivo: Il gatto nero


14 risposte a "Star Trek: TOS – S02E06, La macchina del giudizio universale"

  1. Ed ecco l’episodio che ti avrebbe fatto dimenticare il precedente, come promesso! Scritto nientemeno che da Norman Spinrad, autore qualche anno dopo dei celeberrimi “Jack Barron e l’eternità” e “Il signore della svastica” 😉
    P.S. Discovery e i reboot di J.J., quest’ultimi perlomeno rispettosamente presentati dalla coppia Kurtzman/Orci come una realtà parallela che lascia intatto -e ci mancherebbe altro, aggiungo io- l’universo primario? Hanno sì riportato Star Trek all’attenzione del grande pubblico, quello stesso che un Rick Berman non più all’altezza del compito era addirittura arrivato a ritenere responsabile della crisi del franchise (non che lui non avesse più buone idee, no, erano gli spettatori cattivi a fraintenderlo), ma andando solo in quella direzione molto difficilmente si potranno mai capire davvero i motivi del successo generazionale della saga… Comunque, tra gli apprezzabili sforzi di trovare una continuità fra Prime universe e Kelvinverse ti segnalo il fumetto “The Q Gambit” dove il nostro Q, dopo un veloce incontro con Picard, si congeda da lui per andare a mettere a dura prova l’equipaggio dell’Enterprise alternativa, nel futuro della quale DS9 non sarà del tutto sconosciuta 😉

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    1. Grande Spinrad, Jack Barron me lo sono pure letto!!! :–)

      In quanto all’universo parallelo di J. J…. Proprio non mi ha convinto: capisco che così si tiene in vita un franchise meraviglioso e forse qualcuno riscoprirà perle come TNG e DS9 (per non parlare di TOS), ma non credo che l’operazione sia stata fatta nel migliore dei modi.

      Nutro ancora qualche flebile speranza per Picard…

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  2. hai detto praticamente tutto.
    Commento solo per far notare che dopo l’episodio 3 in cui veniva ferita, abbiamo il tenente Uhura assente dalle comunicazioni per qualche episodio (infatti qui c’è una biondazza), al netto dell’episodio 4… mi chiedo se a questo punto andrebbe rivista la cronologia degli episodi per seguire questi eventi “interni”…

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    1. L’ordine in cui andarono in onda gli episodi non necessariamente rispetta l’ordine cronologico in cui furono realizzati, ed inoltre al tempo la continuità nei telefilm non aveva praticamente alcun valore… Non so quanto sia pensata l’assenza di Uhura e quanto sia dovuta al caso! :–)

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