Star Trek: Voyager – S06E12, In un batter d’occhio

star-trek-voyager-blink-eye

Se c’è da violare la Prima Direttiva, tanto vale farlo in modo spettacolare. Questo avrà pensato il capitano Janeway all’avvicinarsi ad uno strano pianeta che ruota velocissimamente. Fatto il misfatto (cit.), direi! Perché, cosa succede in questo In un batter d’occhio (Blink of an Eye in inglese). Succede che la USS Voyager rimane intrappolata nell’orbita del suddetto pianeta, ne causa movimenti sismici costanti, e diventa la costante dell’evoluzione della civiltà che lo abita. Così la skyship, nave del cielo, diventa oggetto di riti religiosi, di ricerca scientifica, e financo di canzoni per bambini! Come si sarebbe evoluta questa società se non fosse arrivata la Voyager? Non lo sapremo mai. Ed ecco perché esiste la famosa Prima Direttiva che Janeway sostiene di non aver mai violato (Equinox, prima parte) e che invece non perde occasione di prendere a calci.

Tolto questo sass(olin)o dalla scarpa posso cominciare a scrivere dell’episodio che, lasciatemelo dire, mi è piaciuto non poco. Sono rimasto impressionato dal valore della produzione che in questo caso non ha badato a spese in quanto ad attori invitati per mettere in scena le varie fasi del progresso della civilizzazione del pianeta che, specifico, vive il tempo in una maniera diversa dal resto della galassia (è questa la tecnobaggianata che dà il via a tutta la storia). Questa trovata permette alla storia di mostrarci l’evoluzione di una società sin dai suoi albori e fino all’invenzione della propulsione anti-materia. E non solo! C’è pure tempo per una breve ma divertente sotto-trama col Dottore che vive per tre anni sul pianeta alla ricerca di informazioni utili per uscire dall’orbita (inutilmente, lasciatemi aggiungere).

Bello anche il finale che introduce il personaggio di Gotana-Retz (Daniel Dae Kim, la cui faccia suppongo che sarà familiare ai fan della serie Lost) che riesce da solo a risolvere una situazione che sembra senza via d’uscita. Insomma, In un batter d’occhio è il classico epiodio di Star Trek: Voyager che spinge sull’acceleratore del divertimento senza pensare troppo a messaggi e temi di fondo, e funziona. Certo, se ci fermiamo un attimo a pensare alla trama non è che torni poi più di tanto… pochi minuti per l’equipaggio della Voyager equivalgono ad anni sul pianeta, tanto che nel giro di pochi giorni Janeway e compagni riescono a vedere un’evoluzione di migliaia di anni che porta dei cavernicoli ad avere il motore a curvatura. Mi viene da dire: che tempismo! Se la Voyager fosse arrivata anche solo 24 ore dopo si sarebbe persa la maggior parte dello spettacolo! Per non parlare del fatto che… aspettiamo qualche altro giorno e gli abitanti del pianeta avranno una tecnologia capace di mandare la Voyager nel quadrante Alpha in mezzo secondo! Per non parlare delle incongruenze nel trattamento della differenza di tempo fuori e sul pianeta!

Insomma, qui serve il cervello spento per divertirsi e se lo si riesce a spegnere l’episodio può essere considerato un successo. Divertente, dinamico e con effetti speciali impressionanti. Per messaggi profondi direi di cercare da un’altra parte. Ciao!


Episodio precedente: Fair Haven

Episodio successivo: Virtuoso


13 risposte a "Star Trek: Voyager – S06E12, In un batter d’occhio"

  1. Beh, l’idea di un pianeta in cui il tempo scorre diversamente dal resto della galassia conosciuta arriva nientemeno che dalla sceneggiatura originale di Harlan Ellison (poi adattata a fumetti, come ti avevo segnalato) per l’episodio della TOS “Uccidere per amore”… è solo una mia supposizione, ovvio, ma chissà che Michael Taylor, Scott Miller e Joe Menosky non abbiano davvero voluto in qualche modo rendergli omaggio.
    Sempre a proposito di tempo: se la Voyager avesse aspettato qualche altro giorno, gli abitanti del pianeta avrebbero di certo sviluppato una tecnologia transwarp avanzatissima, che però probabilmente sarebbe stata accompagnata da un pari livello tecnologico pure in campo bellico, mettendo così a serio rischio la sicurezza dei nostri (aspettare per vedere come tornare a casa, o per vedere come venire distrutti da quei guerrafondai che già ci avevano provato?) 😉
    Oltretutto, in fatto di tempo e soprattutto di velocità, scoprirai molto presto che questo spettacolare episodio ha qualche debituccio nei confronti della TOS a partire dal titolo originale, Blink of an Eye… 😉

    Piace a 2 people

    1. Blink of an Eye arriva presto! Anzi, prestissimo, domani! :–)

      Molto buffa questa cosa e infatti l’ho notata nella recensione (anzi, la noterò domani)!

      Harlan Ellison è uno di quei nomi che salta sempre fuori… :–)

      "Mi piace"

  2. Non c’è niente che più m’attiva se non violare la Prima Direttiva 😀
    Star Trek è lo specchio della civiltà che l’ha creato: nessun capitano della saga ce la fa a farsi gli affari suoi, sono sempre tutti lì a smanacciare e influire sui destini di tutti. So’ ragazzi… 😛
    Ricordo un vecchio romanzo Urania in cui si giocava un’idea simile ma più “terrestre”. Partiva una super-mega astronave dalla Terra per raggiungere il solito pianeta appena scoperto con probabili forme di vita. Ci metterà (dico un numero a caso) 20 anni per arrivare. Passano cinque anni e la tecnologia terrestre è andata avanti, quindi parte una nave che ci metterà 10 anni… arrivando prima di quell’altra. Alla fine la prima nave è l’ultima ad arrivare, dopo una sfilza di modelli superiori che arrivano tutti sempre prima.

    Piace a 1 persona

    1. “Non c’è niente che più m’attiva se non violare la Prima Direttiva” sarebbe da incorniciare! 😀
      Quel vecchio Urania credo proprio di averlo letto, anche se al momento non mi sovviene il titolo…

      Piace a 2 people

Lascia un commento