Star Trek: Nemesis: recensione del film

Con grande piacere, continua il viaggio di vengonofuoridallefottutepareti nella saga dei film di Star Trek insieme a Cassidy de La bara volante, e il post di oggi è dedicato a…

Star Trek: Nemesis (Star Trek – La nemesi) è il quarto ed ultimo film della saga con l’equipaggio di The Next Generation capitanato da Jean-Luc Picard (Patrick Stewart). Uscì nel 2002, quattro anni dopo Star Trek: Insurrection (L’insurrezione), stavolta con Stuart Baird alla regia e John Logan alla sceneggiatura, e in un certo senso ne rappresenta la reazione uguale e contraria, come ci insegna il terzo principio della dinamica. È uguale nel senso che il risultato finale è ugualmente pessimo. È contraria nel senso che il tono si allontana il più possibile da quello a cuor leggero del film precedente tornando, e superando, quello oscuro di First Contact (Primo contatto).

Ma lasciatemi spiegare perché credo che il risultato finale sia pessimo. Prima di tutto, come detto, il tono è cupissimo e triste senza una ragione plausibile. Dopo aver massacrato Michael Piller impedendogli di usare i romulani in maniera sensata in Insurrection, eccoli tornare usati pure come degli stupidi facilmente manipolabili da un folle clone di Picard (Tom Hardy) alla guida di una razza di schiavi mai sentita prima, i Reman.

Seconda cosa: per l’ennesima volta (anzi per l’ultima, fortunatamente), gli unici ufficiali degni di nota nel film sono Picard e Data (Brent Spiner), con gli altri che si vedono a malapena. Addirittura ci sono due Picard (quello vero e il suo clone malfunzionante) e due Data (quello vero e la sua copia malfunzionante – che poi da dove viene questo androide? Non verrà mai svelato), così in molte scene possiamo goderci Stewart interagire con Hardy e Spiner interagire con Spiner. Niente di tutto questo permette riflessioni particolarmente illuminanti o interessanti, se ve lo state chiedendo. Picard che si chiede quale sia la natura comparandosi al suo clone maltrattato sul pianeta Remus mi è sembrato una stupidaggine.

Terzo: la trama non ha nessun senso. I romulani sono sempre stati presentati come scaltri e informatissimi su tutto grazie al loro efficientissimo servizio segreto, il Tal Shiar, e qui si fanno fregare l’impero da Shinzon e un manipolo di schiavi che non si sa come sono riusciti a costruire l’astronave più potente mai vista nel quadrante Alpha senza che nessuno se ne accorgesse.

Quarto, ma è meglio se smetto di contare, Picard si presenta ancora una volta come un action hero (Stewart al tempo aveva 62 anni) e non somiglia per niente al Picard dei sette anni di The Next Generation. Questo Picard non va in cerca di tesori archeologici, preferisce guidare dune buggy a forte velocità tra le dune di un deserto!

E poi RedLetterMedia (ecco il link) ha già spiegato perfettamente come la storia sia praticamente un remake di Star Trek II praticamente scena per scena (ma col finale di Insurrection). Naturalmente, la qualità è davvero lontana da quella di quel gioiellino del 1982! Ma abbiamo un villain che viene da un pianeta inospitale che vuole vendetta sul capitano dell’Enterprise e la cerca con una nave e un equipaggio a lui fedele, un duello finale in una nebula, eccetera eccetera.

Insomma, se di Insurrection si salvavano alcuni elementi, qui siamo di fronte al fallimento totale. Senza dubbio questo è il film della saga che ho riguardato di meno. La regia è anonima, il cast è totalmente fuori parte, forse già sapevano che sarebbe stato l’ultimo film della saga, il tono è tristissimo e la storia non ha niente da dire. Che brutto modo di dire addio a TNG, sarebbe stato meglio se la cosa fosse finita con la serie, a pensarci bene… ciao!


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21 risposte a "Star Trek: Nemesis: recensione del film"

  1. Hanno raddoppiato i protagonisti ma anche il senso di imbarazzo generale, non mi era nemmeno passato per l’anticamera del cervello che la trama fosse ricalcata si quella di “Star Trek II”, però con John Logan di mezzo non mi stupisce. Che fine ingloriosa per Picard e compagni. Cheers!

    P.S. Ti ho mandato il link alla Bara ancora a maggio, quindi mi sa che è da correggere, in ogni caso grazie per la citazione e per proseguire questa lunga maratona Trekkie 😉

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  2. Ecco perché mi incacchio quando sento qualcuno lamentarsi che i romanzi e fumetti di un certo universo narrativo non contano “perché si inventano robe strane”: nessun romanzo o fumetto avrà mai il permesso di inventarsi le buffonate che si inventano gli sceneggiatori al cinema! C’era bisogno di inventarsi razze nuove e cloni dal nulla? Per fortuna questo incubo di TNG al cinema è finito! 😛

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    1. Qui si nota come le cose siano state fatte senza passione, senza nessun rispetto per il materiale originale. Ovvio che ci fosse la sete di soldi anche dietro alle produzioni dei film di TOS, ma c`era anche una certa voglia di non tradire le premesse, di dare al pubblico i personaggi che quello stesso pubblico aveva amato nella serie. Con TNG questa cosa non è avvenuta per una non meglio precisata voglia di accalappiare un pubblico nuovo, e di dare qualcosa di diverso da ciò che era la serie. “La gente vuole che Star Trek sia un Action movie”: no! Chi l’ha mai detto? Nessuna serie lo è, perché mai dovrebbero esserlo i film? L’Enterprise di Kirk ha usato i phaser UNA volta in SEI film!

      E niente, coi film di TNG hanno toppato di brutto.

      E dopo hanno toppato ancora peggio, con JJ e i suoi dannati lens flare… :–(

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  3. Come ho detto da Cassidy si tratta di un fallimento su tutta la linea: regista sbagliato (che anzi viene ancora perculato in tutto il mondo per questo), attori stanchi e demotivati e così via…si tratta anche del film che ha rischiato di far deragliare la carriera di Tom Hardy e che per anni ha messo la parola fine nei confronti di qualsiasi nuovo tentativo di riportare Star Trek al cinema. Poche cose belle ma gestite male.

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    1. Ho letto che Tom Hardy prese questo fallimento molto sul serio, ma naturalmente la colpa non era sua. Questo era un disastro annunciato!

      Pochissimo di positivo e troppo di negativo per notarlo, in questo Nemesis. Star Trek si è poi ripreso, diciamo così, anche se ammetto di non essere un grande fan di questo New Trek. Però Lower Decks mi è piaciuto! :–)

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  4. Così ci siamo arrivati, alla pietra tombale definitiva su qualsiasi ulteriore progetto riguardante TNG al cinema 😦
    E la cosa è ancora più triste, per chi finalmente si aspettava di vedere un rientro nei ranghi con un’avventura corale dell’equipaggio su grande schermo. Il confronto con il clone poi, se gestito da qualcuno del mestiere (inteso come buon conoscitore e amante di Star Trek, e NE’ Stuart Baird NE’ John Logan lo sono mai stati), avrebbe forse potuto riportare Picard a una dimensione meno action e più in linea con la serie tv… ma già, con l’ossessione sterile di Berman per le idee “fresche” si era per forza dovuta mettere al timone dell’opera gente completamente all’oscuro di tutto (e la supervisione/collaborazione di Brent Spiner sembra esserlo stata solo di nome, visti i risultati), compreso ovviamente il fatto che il giovane cadetto Picard i capelli LI AVESSE ECCOME, ai tempi dell’Accademia: a una precisazione in tal senso da parte dell’inviato della rivista “Inside Star Trek” ebbero pure la sfacciataggine di rispondere “Lei è troppo osservatore”!
    Con questo non voglio dire che per me “Genesis” sia inferiore a “Insurrection”, affatto: spettacolo degli effetti speciali a parte il tono cupo, pure se forzato, mi ha fatto sentire meno preso in giro rispetto a un predecessore perennemente indeciso fra giocoso ottimismo e condanna morale, e l’idea di un impero romulano potenzialmente vulnerabile a un avversario/manipolatore esterno (sintomo di declino e decadenza, forse?) ha un suo fascino, così come la capacità di tenere un bassissimo profilo a proposito della schiavitù remana (del resto TNG stessa c’insegna che per ben cinquant’anni non c’erano più stati contatti con la Federazione: cosa mai poteva nascondere un isolamento talmente prolungato?)… o, ancora, Data che si trova ad affrontare di nuovo il tema della propria famiglia, con l’infantile fratello prototipo B4 a cui affidare la propria eredità. Tutti elementi potenzialmente capaci di portare a un ottimo film, se solo non ci fossero stati di mezzo Baird -definito senza mezzi termini “un idiota” da Marina Sirtis- e Logan: purtroppo invece c’erano, e la speranza di vedere un nuovo film in grado di ripercorrere le tracce della serie tv se n’è andata anche per (de)merito loro 😦

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    1. Secondo me il credito per la storia a Spiner è stato dato per tutte le interferenze che avrà causato al momento della scrittura del copione. Sinceramente, da come trattò Piller durante la stesura di Insurrection, non ho grande fiducia nelle doti da sceneggiatore di Spiner…

      In ogni caso davvero un indegno finale per TNG, l’ultimo doppio episodio della settima stagione rimane un addio di gran lunga migliore, più toccante, più emozionante, più divertente di qualsiasi film di TNG abbia visto la luce, purtroppo!

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  5. “Film d’azione” e già in questa definizione c’è scritta l’abiura a Star Trek. Mi è piaciuto il ritorno al tono cupo e oscuro, ma il resto è materiale trito e ritrito per “giustificare” delle mazzate spaziali. Non è certo lo spirito di Star Trek, anzi è esattamente ciò che “non devi fare” in un film con questo marchio. Anche a me era sfuggita la similarità al secondo film di ST, che vidi a cinema a suo tempo e mi entusiasmò. Sono invece uscito dal cinema dopo la proiezione di Nemesis con un “meh”. E pensa che ho acquistato anche il DVD per essere sicuro del mia prima deludente prima visione 😜

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    1. Naturalmente anche io ho il DVD, la grafica è pure accattivante, purtroppo quando poi lo inserisci nel lettore e ti dai alla visione sei assalito da una cupezza e una tristezza che tutto ricordano tranne la splendida serie di TNG. Peccato! :–)

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