American Ultra: recensione del film

american-ultra-9American Ultra è un film del 2015 diretto da Nima Nourizadeh e scritto da Max Landis (figlio del grandissimo John Landis, registra tra le altre cose di The Blues Brothers). I protagonisti del film sono Jesse Eisenberg e Kristen Stewart e fatemi aggiungere che fu un flop disastroso al botteghino. Me lo sono comprato in DVD qualche tempo fa e l’ho appena guardato. E perché, vi starete chiedendo? Perché so dell’esistenza di questo film sin da quando quei matti di RedLetterMedia si presero gioco delle lamentele di Max Landis su Twitter per il mancato successo del suo film, dalla qual cosa poi nacque quasi un’amicizia tra l’eccentrico scrittore e i nerd di Milwaukee. Quindi volevo vedermi il film per capire se ci fosse del buono oppure no! E ce n’è?

Ni. Ci sono alcune cose che mi sono piaciute, ma altrettante che mi sono piaciute molto meno. Non aiuta il fatto che non mi piacciano particolarmente i due attori protagonisti (nonostante Eisenberg sia egregio in Zombieland), e non mi fa impazzire l’uso eccessivo della CGI per effetti speciali che sarebbero cento volte meglio se pratici. Uno su tutti: il sangue provocato da una ferita da arma da fuoco, erano tanto belli i blood squib dei film anni 90 tipo Total Recall!!!

Ma andiamo con ordine. Mike e Phoebe (Eisenberg e Stewart) sono una coppia di ragazzi in una zona rurale della West Virginia. Passano il loro tempo fumando e a causa degli attacchi di panico di lui non riescono nemmeno a fare dei viaggi per svagarsi un po’. Improvvisamente, a causa di un cambio nelle gerarchie dell’FBI, scopriamo che il governo vuole Mike morto, e presto capiamo che anche se lui non ne ha memoria, è parte di un programma segreto volto a creare dei super agenti. Da lì in poi assisteremo ad una escalation di eventi in cui Mike riuscirà a sopravvivere ad ogni tentativo di farlo fuori, a un certo punto anche con l’aiuto di Phoebe che pure lei si rivelerà non essere ciò che sembra…

Credo che sia chiaro che ci sono delle idee interessanti in questo film. L’inizio è intrigante, e il primo colpo di scena di Mike come killer imbattibile non è affatto scontato. Il problema è che il resto del film si sviluppa in maniera un po’ confusionaria. Ci sono un po’ troppi improbabili agenti dell’FBI che sembrano più dei villain di un film di James Bond che reali agenti (a proposito, vi siete persi la nostra serie sulle Bond girl?), il colpo di scena riguardante Phoebe l’ho trovato forzato e poco credibile, anche all’interno di un film che tutto vuole fare tranne essere realistico, e la quantità di azione alla fine mi ha stancato un po’.

Diciamo che dopo la visione del film non credo che sia un buon segno pensare che la sua cosa migliore sia il gioco di parole all’interno del trailer (stoned cold killer invece che stone cold killer, cioè un assassino glaciale e fumato invece di un assassino glaciale). Credo che sarebbe servito un po’ più di lavoro a livello di trama e scrittura dei personaggi prima di pensare che una semplice idea divertente potesse trasformarsi automaticamente in un buon film. Così com’è, questo film mi ha dato la sensazione di buttarla in caciara molto presto, di non provare a sfruttare del tutto il suo potenziale. Peccato.

Quindi vi consiglio di guardare American Ultra? Sì, perché comunque è un film con delle idee curiose. Però secondo me è anche un’occasione mezza sprecata perché il risultato finale avrebbe potuto essere migliore con un po’ di sforzo in più. Ciao!


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5 risposte a "American Ultra: recensione del film"

  1. L’ho visto una notte mentre ero al lavoro (lavoravo a Sky, e se ero sulla postazione cinema era mio dovere passare otto ore a guardare film), e direi che condivido quello che hai scritto. Divertente ma che ti lascia molto poco. Mi ha ricordato in parte le premesse di Chuck, la serie, che a me piaceva tanto.
    Vorrei spezzare una lancia (non ci credo che lo sto dicendo) per Kristen Stewart: l’ho vista in Personal Shopper, l’anno scorso, e secondo me è stata davvero brava. Credo stia lentamente maturando, oppure dipende pesantemente da chi la dirige, e in questo caso va un po’ a fortuna. Comunque è un gran film, te lo consiglio se ti manca!

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    1. Personal shopper mi manca, me lo segno e appena lo trovo in dvd me lo prendo per dargli una chance! Grazie! :–)

      E grazie per la lettura! Sono d’accordo sul fatto che la direzioni conti molto per la performance di un attore, sicuramente anche la Stewart può fare bene se ben diretta!

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  2. È proprio il giudizio che ho dato anch’io a questo film, un film senza infamia e senza lode, un film tanto migliore di tanti altri, perciò ritengo ingiuste certe critiche, che invece meriterebbero altri 😉

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