Star Trek: Voyager – S02E06, Torsione spaziale

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A me Torsione spaziale fa venire in mente un esercizio di ginnastica fatto esageratamente bene, dite che sono strano? Questa seconda stagione è cominciata con alti e bassi, purtroppo più bassi che alti, e pure questo Twisted, Torsione spaziale, appunto, lo metterei tra i bassi. Non aiuta il fatto che mezzo episodio si svolga chez Sandrine , il programma olografico tanto caro a Tom Paris (e dove, adesso sappiamo, si starebbe alcolizzando se non fosse montato a bordo della USS Voyagervedasi Non sequitur).

Ebbene sì, non ci crederete ma anche questa è una puntata de… la Voyager entra nelle cose! A soli due episodi dall’ultima puntata, La Voyager entra nel banco di girini spaziali (Fertilità), e dopo capolavori come La Voyager atterra per nessun motivo (Una nuova Terra) e La Voyager cerca il caffè nella nebulosa (La nebulosa), eccoci entrare in un’altra anomalia spaziale (come in Riflessi nel ghiaccio), anche se il twist (perdonate il gioco di parole) è che la decisione la prende Tuvok, non Janeway. Ma si sa, il vulcaniano ha lavorato per anni col capitano e sa che se ci fosse lei in quel momento in plancia farebbe la stessa identica cosa senza pensarci due volte.

Però c’è una cosa di questo episodio che mi ha sorpreso positivamente: il finale. Sì perché per quaranta minuti assistiamo a mille tentativi inutili di liberarsi dalla morsa dell’anomalia che sta torcendo la Voyager come se fosse fatta di pongo, ma alla fine… l’equipaggio si arrende. Anche B’Elanna Torres, dopo aver invano tentato di convincere Chakotay a continuare a lottare, non può far altro che sedersi ed aspettare la fine. Un equipaggio della Flotta Stellare che non lotta fino all’ultimo secondo per salvare la pelle, chi l’avrebbe mai detto? Siamo abituati a salvataggi all’ultimo secondo grazie ad intuizioni geniali di Data e LaForge sull’Enterprise D, così come a tempestive e geniali soluzioni di Benjamin Sisko sulla Deep Space Nine ma qui… niente, i nostri eroi si arrendono all’inevitabile destino.

Fortunatamente anche quest’anomalia spaziale è un essere senziente (ma c’è qualcosa che non sia un essere senziente nel quadrante Delta?) che non vuole fare nessun danno, anzi, scambia col computer della Voyager miliardi di byte di dati che suppongo non verrano mai più menzionati per il resto della serie. Beh, almeno grazie a questa puntata ho ottenuto e pubblicato un’immagine dei miei due personaggi preferiti che si abbracciano, il Dottore e Kes! Ciao!

PS: 41 minuti di attacchi a questo orrido episodio sono quelli che ci regalano Robert Duncan McNeill e Garrett Wang nella puntata del podcast The Delta Flyers. Rincuora sapere di non essere dei vecchi rompiscatole che si lamentano di tutto. O almeno rincuora sapere di non essere i soli vecchi rompiscatole che si lamentano di tutto!


Episodio precedente: Non sequitur

Episodio successivo: Genitori per caso

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10 risposte a "Star Trek: Voyager – S02E06, Torsione spaziale"

  1. Sì, non siamo esattamente dalle parti dell’episodio da tramandare ai posteri nemmeno questa volta ma, se non altro, assistiamo un tentativo interessante di mostrare un equipaggio federale smarrito e fragile di fronte all’ignoto (evitando l’eroico cliché delle serie “sorelle”)… va da sé che l’escamotage per far continuare le avventure della Voyager avrebbe dovuto compensare l’atteggiamento di resa dei protagonisti, ragion per cui eccoti qui l’entità/anomalia senziente e non ostile a sistemare il tutto 😉
    P.S.Segno un punto a favore dell’ologramma Sandrine (alla sua seconda apparizione dopo “La nebulosa”) interpretato dalla britannica Judy Geeson, già distintasi in Spazio 1999 nel ruolo della sfortunata Regina Kesslan e in quello dell’altrettanto sfortunata ma assai più temibile Sandy nel fantahorror a basso budget Inseminoid (1981)…

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    1. Su Sandrine ammetto che non avevo mai fatto ricerche, né l’avevo riconosciuta! Ma Spazio 1999 ricordo di averlo visto poco quando facevo le medie e la RAI lo mandava di pomeriggio, e Inseminoid non l’ho mai visto! Grazie dell’info! :–)

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  2. Ma io dico, dopo 22 episodi di cui almeno 15 in cui il problema nasce mentre sono in sala ologrammi… ma la volete chiudere ’sta cacchio di sala ologrammi? E murare la porta??? 😀
    Se poi contiamo le volte in cui la nave “entra nelle cose”, esce fuori una ripetizione stilistica davvero disarmante: per fortuna c’è il Dottore che fa il barista, molestato da Sandrine, che salva tutto ^_^

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