Star Trek: Voyager – S02E26, Sopravvivenza (prima parte)

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The needs of the many outweigh the needs of the few. Or the one. Ovvero Le esigenze dei molti contano più delle esigenze dei pochi. O di uno solo. Così direbbero Spock e Kirk, salvo poi fregarsene bellamente per aiutarsi l’un l’altro. Ma se Janeway avesse seguito questo semplice lemma la USS Voyager non si troverebbe nella situazione pessima del finale di questo episodio (come dimostra l’immagine che accompagna questo post), primo cliffhanger di fine stagione per Star Trek: Voyager. E cosa porta a questa situazione?

Nella prima parte di Sopravvivenza (Basics, in inglese), i nostri eroi ricevono una chiamata di soccorso da Seska (Martha Hackett): sembra che la nascita del figlio, che sappiamo essere stato procreato con DNA di Chakotay (vedasi l’episodio Intrighi), abbia fatto infuriare Maje Culluh (Anthony De Longis) e adesso le cose si sono messe male per lei e anche per il piccolo. Chakotay si sente in dovere di fare qualcosa, e il suo capitano non vuole certamente lasciarlo solo. Ma… ovviamente si tratta di una trappola! Qualcuno aveva dei dubbi? Eppure dovremmo conoscere i Kazon, ormai! Li abbiamo visti in  Dall’altra parte dell’UniversoTradimento a bordo Iniziazioni e, appunto in Intrighi. Sono fatti così, son dei ragazzacci…

E la trappola è ben congeniata. Fanno salvare a Janeway un membro del clan Nistrim, Tierna (John Gegenhuber), che facendosi esplodere danneggia gravemente la nave che rimane alla mercé dei Kazon. L’equipaggio della Flotta Stellare è costretto all’evacuazione e, a causa dei danni causati dai continui attacchi KazonJaneway non può nemmeno fare la cosa che più le piace fare al mondo (basti pensare a Arma letale e L’altra Voyager): attivare l’autodistruzione della nave! In men che non si dica l’intero equipaggio si trova su un pianeta ostile con vulcani attivi e senza nessun mezzo di sopravvivenza se non l’ingegno. Chiudiamo la serie qui, allora?

No, non tutto è perduto. Prima di tutto Tom Paris è probabilmente riuscito a fuggire con uno shuttle ed è in grado di chiedere aiuto. Poi a bordo rimane il Dottore, che sicuramente non accetterà senza protestare di prestare i suoi servizi al nuovo equipaggio della nave. E poi… ritorna un grande ospite d’onore della serie, Brad Dourif, che riprende il suo ruolo di Lon Suder. Lo avevamo visto come un assassino psicopatico in Fusione mentale, uno degli episodi più belli della stagione, e qui lo vediamo all’inizio lavorando con Tuvok per controllare i suoi istinti omicidi, e poi mentre si nasconde nella nave dopo che i Kazon ne hanno preso il controllo.

Riusciranno due persone, di cui una olografica, a bordo della Voyager a fare qualcosa per salvare il resto dell’equipaggio abbandonato su un pianeta ostile? E troverà Tom Paris degli alleati forti abbastanza da poter fronteggiare i Kazon-Nistrim in possesso della nave della Federazione? Lo scopriremo all’inizio della terza stagione! Cioè, visto che è il 2019 e ho tutti i DVD della serie, non appena metterò il prossimo nel lettore DVD e mi guarderò il primo dei quattro episodi in esso contenuti!

Ma prima, due parole su questa seconda stagione. Direi che è stata discontinua, con alti e bassi, ma con una seconda parte certamente migliore della prima. In molti casi ci sono stati episodi con delle belle premesse ma eseguiti in maniera frettolosa, con dei finali un po’ buttati via. In ogni caso, e nonostante questa serie mi stia piacendo più di quanto non avessi pensato prima di cominciare a guardarla, la critica più forte che mi sento di fare è che questo quadrante Delta alla fine è molto, troppo simile al quadrante Alpha. Non abbiamo visto niente di così diverso da quello che abbiamo già visto in The Next Generation. Nonostante anche in questo caso ci troviamo di fronte ad una nave stellare in una missione di esplorazione, l’idea di catapultarla dall’altra parte dell’Universo avrebbe dovuto, secondo me, portare a qualche idea un po’ più rivoluzionaria. Per adesso questo non è successo. Abbiamo incontrato un paio di razze aliene da ricordare, Vidiian Kazon, e una è quasi una copia carbone dei Klingon. Spero che le prossime stagioni ci riservino qualche sorpresa in più! Ciao!

PS: Divertente scoprire grazie alla relativa puntata del podcast The Delta Flyers che girare la prima parte di Sopravvivenza fu una specie di avventura tra comparse Kazon che non riuscivano a comportarsi come dovevano e piogge torrenziali a Los Angeles che provocarono un infortunio al povero Garrett Wang con le sue vecchie scarpe usate da Brent Spiner in The Next Generation!


Episodio precedente: Quarantena

Episodio successivo: Sopravvivenza (seconda parte)


12 risposte a "Star Trek: Voyager – S02E26, Sopravvivenza (prima parte)"

  1. Beh, ovviamente non posso dirti già adesso quali potrebbero essere le altre razze aliene da ricordare… tipo quella capace di infliggere danni più che seri ai Borg, di cui ti avevo accennato tempo fa. Ma mi sarebbe impossibile farti il suo nome anche se lo volessi, e il perché lo scoprirai fra una stagione… tornando al presente, subito dopo questo cliffhanger ti troverai alle prese con un episodio che credo proprio non ti deluderà 😉

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