The X-Files: Fight the Future: recensione del film

The X-Files: Fight the Future (più semplicemente X-Files – Il film per l’Italia), diretto da Rob Bowman, è il primo film nato dall’omonima serie e si inserisce tra la fine della quinta stagione e l’inizio della sesta. Uscito nel 1998, sviluppa in modo decisivo la mythology della serie, ovvero la trama orizzontale costruita attraverso più e più episodi a partire addirittura dal pilota, una trama basata sull’esistenza di extraterrestri sul nostro pianeta e su una presunta cospirazione governativa messa in piedi per far tacere la cosa. Inevitabilmente, riempirò di riferimenti questa recensione ogniqualvolta salteranno fuori elementi presi dalle prime cinque stagioni della serie…

Ma andiamo con ordine. Il film si apre nel Texas di migliaia di anni fa dove alcuni uomini primitivi vengono attaccati da un’entità non meglio specificata. Quella stessa entità, sotto forma di olio nero (apparso per la prima volta in L’ufo degli abissi), entra poi in un bambino caduto in una buca proprio in Texas nel 1998 (ed entra pure in quattro vigili del fuoco mandati a salvarlo). La cosa viene subito notata dal solito Consorzio di Cancer Man (William B. Davis) e, per vie traverse, anche da Mulder (David Duchovny) e Scully (Gillian Anderson) orfani degli X-Files, chiusi e bruciati nell’ultimo episodio della quinta stagione. Come?

Troviamo i nostri due agenti preferiti alla ricerca di una bomba presuntamente in un edificio federale in stile attentato di Oklahoma City del 19951. Grazie alle rivelazioni di uno scrittore chiamato Kurtzweil (Martin Landau), scoprono che lo scopo della bomba era coprire le vere ragioni della morte del bambino e dei pompieri di cui sopra. La causa? L’olio nero è un virus che usa corpi umani per evolvere in una creatura aggressiva e… aliena (il tutto ricorda tremendamente da vicino lo xenomorfo di Alien, 1979, inutile dirlo!).

Il Consorzio ha sviluppato un vaccino dalla limitata efficacia, e finalmente capiamo il perché di tutti i rapimenti alieni e le sperimentazioni sulla popolazione civile: c’è una data prevista per la colonizzazione del nostro pianeta, e il Consorzio sta da una parte collaborando con gli alieni per ottenere dei vantaggi personali, e dall’altra si sta coprendo le spalle tentando di trovare il modo di resistere a quegli stessi alieni. E viene finalmente rivelato anche il motivo dell’esistenza degli ibridi (si veda Operazione Paper Clip): l’obiettivo è arrivare a generare umani resistenti all’infezione del virus!

Come otteniamo tutte queste risposte? Finalmente vediamo il Consorzio all’opera, con un Cancer Man di nuovo tra i protagonisti (ultimamente la sua importanza era un po’ calata), con il personaggio di John Neville ancora una volta al centro delle rivelazioni più scottanti, e con un nuovo membro apparentemente fondamentale, Strughold (Armin Mueller-Stahl). È proprio lui che ordina di far fuori Scully, che viene rapita (un’ennesima volta) dopo essere stata punta da un’ape trovata mentre cercava con Mulder i materiali rimossi dal sito in Texas che ha originato tutta questa storia (splendido sia l’inseguimento dei camion bianchi, sia la scoperta del campo di mais, che la successiva fuga dagli elicotteri neri2).

Proprio il rapimento di Scully combinato con le rivelazioni di Neville porta al finale del film in cui Mulder va in Antartide (impossibile non pensare a The Thing, La cosa, 1982, vista la creatura aliena capace di sterminare l’umanità scoperta nei ghiacci) e scopre una struttura in stile colonia su LV-426 (stavolta siamo su Aliens, Aliens – Scontro finale, 1986) che è niente meno che un UFO gigantesco! Dentro ci sono tanti umani imbozzolati, ehm, in camere criogeniche, che si suppone siano utilizzati (con previo rapimento “alieno”) per sviluppare versioni più potenti del famoso vaccino di cui sopra3. La chiusura del film è sicuramente spettacolare, e non si può dire che Chris Carter non abbia mantenuto la promessa di fare rivelazioni fondamentali per capire la mythology della serie. Ora che me la sto riguardando tutta in ordine cronologico, posso finalmente dire di aver colto tutto quello che c’era da cogliere (o almeno così credo)!

Mi ha fatto sorridere il momento in cui mentre Mulder si gode il volo dell’UFO, Scully è naturalmente priva di sensi così da poter continuare a sostenere che quelle di Mulder siano fantasie non provabili scientificamente… Non è la prima volta che succede! In ogni caso, la fine del film apre le porte alla sesta stagione facendo riaprire gli X-Files (splendida Scully che dice “I don’t believe the FBI currently has an investigative unit qualified to pursue the evidence at hand” – Non credo che l’FBI abbia attualmente un’unità qualificata per condurre queste indagini), e mostra il Consorzio ancora all’opera per facilitare la colonizzazione aliena del nostro pianeta: c’è ancora tanto da fare, cari Mulder e Scully!

Che dire del film? Le scene della ricerca della bomba sono perfette per introdurre i due protagonisti ad un pubblico più vasto di quello della serie, con Scully presentata come scientifica e Mulder che si affida all’istinto (e una successiva scena in un bar aggiunge un po’ di elementi ben noti ai fan, senza appesantire la narrazione in alcun modo).

E poi c’è un dialogo bellissimo tra i due che culmina in un bacio… no, il bacio non arriva per colpa di quella dannata ape! Maledetta! E subito dopo sparano a Mulder! È vero che quest’ultima cosa è un po’ una scusa per far fare qualcosa a Skinner (Mitch Pileggi) e ai Lone Gunmen (Bruce Harwood, Tom Braidwood e Dean Hanglund), ma porta sia a una morte importante come quella del personaggio di John Neville4, sia al rush finale per salvare Scully.

Certo, ci sono un po’ di esplosioni di troppo la cui unica ragione di esistere sta nel budget a disposizione: davvero il modo migliore per disfarsi dei corpi del ragazzino e dei pompieri infettati era far saltare in aria un edificio federale? E che dire della tempistica dell’esplosione della Limousine di John Neville? Ma diciamo che la cosa era in linea con un film hollywoodiano di fantascienza / action degli anni Novanta, inutile lamentarsi troppo. Il mio dubbio più grande è se il film possa funzionare per qualcuno che non conosca la serie, visto che io stesso se lo avessi riguardato senza essermi sparato le prime cinque stagioni non so quanto c’avrei capito…

Ma, da fan, se questo è un assaggio di cosa aspettarsi dallo spostamento della produzione a Los Angeles, beh, sesta stagione arrivo!!! Ciao!

PS: splendida la colonna sonora del solito Mark Snow, e non potevo non notare Walking After You dei Foo Fighters nei titoli di coda: Dave Grohl era già apparso in un cameo nell’episodio Il persuasore, Foo Fighters era il termine usato nella Seconda Guerra Mondiale per oggetti volanti non identificati, e la sua casa di produzione musicale si chiama Roswell Records, in onore dell’omonimo incidente!

PPS: le varie curiosità che ho riportato nelle note del post qui sotto vengono dallo splendido libro di Jody Duncan intitolato The Making of The X-Files – Fight the Future, prestatomi dall’amico orodromeus che tra le altre cose è il creatore del ricchissimo sito sulla mythology di The X-Files chiamato Eat the Corn. Ecco qualche immagine:


1. Le scene nella stanza con la bomba furono le prime ad essere girate, nel lotto 15 degli studi della Twentieth Century Fox. Invece l’esplosione dell’edificio fu fatta facendo brillare due piani di stanze messe di fronte alla facciata e fu girata con 14 telecamere più tre ad esclusivo uso della squadra per gli effetti speciali (che includevano anche l’uso di un palazzo in miniatura alto più di sette metri)!

2. Tutte scene che hanno richiesto la soluzione di problemi logistici notevoli tra location diverse e shot composti con diverse inquadrature (per esempio, Mulder e Scully corrono in un corridoio di piante di mais lungo qualche metro, ma quando è necessario ci viene composto un campo sterminato tutto intorno con effetti speciali).

3. Apparentemente la scena più complessa dell’intero film e che richiese più tempo e sforzi per essere messa in piedi fu quella in cui Mulder libera Scully rompendo il vetro e il ghiaccio che la intrappolano: non si riusciva a trovare un materiale che riuscisse a rompersi nel modo richiesto dal regista!

4. Curiosità: la residenza del personaggio di John Neville nel film è la Batman House, cioè l’edificio usato come residenza di Bruce Wayne nella serie di Batman del 1966!



27 risposte a "The X-Files: Fight the Future: recensione del film"

  1. Pensa che ho appena letto la trama del nuovo romanzo originale di Alien, uscito oggi, e parla di black goo sparso su una colonia così da creare nuovi xenomorfi, poi vengo a leggerti e riecco il black oil, quello che gli autori di “Prometheus” (2012) sicuramente avevano in mente quando l’hanno preso dalla X-mythology e inserito nel film di Ridley Scott, non sapendo che sarebbe diventato uno degli elementi fissi del nuovo universo alieno nato nel 2019. Così almeno ora i due universi vanno di pari passo, con l’olio nero 😛
    Rivisto in tempi recenti, questo X-film l’ho apprezzato molto di più della prima volta, anche perché conoscevo meglio i personaggi e alcune delle vicende. (Tutti i vari “cavilli mitologici” li avevo però dimenticati!) Continuo a non considerarlo un film capace di stare sulle proprie gambe, è palesemente un “episodio speciale un po’ più lungo”, e a parte il prologo da mani in faccia – il Texas abitato da ominidi 35 mila anni fa??? Ma su che libri ha studiato Carter?? 😀 – è stata una visione meno fastidiosa per me di quanto temessi ^_^

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    1. Un inaspettato “Like” dal Zinefilo per questo film! Incredibile! :–)

      Sì, è un doppio episodio con un budget più alto del solito e una storia che comunque prova a reggersi sulle sue gambe, ma inevitabilmente usa tanti di quegli elementi della serie che la si apprezza molto di più dopo aver visto le cinque stagioni che la precedono.

      Carter comunque non ha mai avuto bisogno di dare fondamento scientifico a quello che portava sul piccolo o sul grande schermo! X–D

      (lo so che lo prometto ogni volta, ma prima o poi recupero quei due film di Scott (R.)!)

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      1. La prima volta che ho visto il film non ci ho capito una mazza, perché non seguendo la serie è impossibile capire chi cacchio sia tutta quella gente – non dico i protagonisti, ma il fiume di personaggi misteriosi che si affollano in giro – quindi è chiaramente un film pensato unicamente per i fan. Una volta facevano film televisivi legati a serie di successo, qui hanno cercato di puntare più in alto.

        Una cosa è giocare a dare per vere grandi teorie e spiegoni fantasiosi, peraltro affidandosi a vere teorie portate avanti in decenni precedenti, un’altra è affermare eventi del passato in modo falso: capisco che gli serviva di ambientare tutto sotto casa, ma non è colpa mia se nell’evoluzione della razza umana l’America non c’entra un fico secco 😛

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        1. Eh, hai ragione, ma così è andata nel nostro universo, e chi l’ha mai detto che fosse lo stesso di Mulder e Scully? 😛
          No, no, quegli ominidi venivano chiaramente da fuori: semplici turisti, intenti (come il turista medio, appunto) a ficcare il naso dove non avrebbero dovuto… 😀

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          1. Ricordo che da ragazzino sono rimasto a bocca aperta quando in “Eliminators” (1986) il cyborg protagonista usava la macchina del tempo costruita tipo in California, tornava indietro di duemila anni… e incontrava gli Antichi Romani!!!! O la macchina viaggiava anche nello spazio, o davvero gli americani erano convinti che i Romani siano arrivati fino in California 😀

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  2. Questa bella recensione del film “The X-Files: Fight the Future” mi fa viaggiare nel 1998. La chiusura del film è sicuramente spettacolare, e non si può dire che Chris Carter non abbia mantenuto la promessa di fare rivelazioni fondamentali per capire la mythology della serie.

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  3. Decisamente è un film che si apprezza di più avendo una buona conoscenza della serie: aldilà delle citazioni carpenteriane e cameroniane, un neofita potrebbe legittimamente rimanere un bel po’ disorientato da personaggi, collegamenti e rimandi non di rado indispensabili a capire il susseguirsi degli eventi, per poi riuscire a collegare il tutto alle rivelazioni “mythologiche”… Ad ogni modo, per noi che fortunatamente di “The X-Files” non siamo proprio a digiuno, “The X-Files: Fight the Future” è senz’altro un OTTIMO doppio episodio per il grande schermo 😉
    P.S. Al making of del film aveva dedicato un ampio servizio anche la rivista ufficiale, all’epoca (e non escluderei fosse stato tratto proprio dal libro in questione)…
    P.P.S. Da vecchio fan di “Spazio 1999”, un po’ mi dispiace che Martin Landau sia stato liquidato così velocemente 😉

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    1. Di Spazio 1999 ho i DVD nell’armadio già, ma per ora devo finire Enterprise…. :–D

      È un doppio episodio grossone (per il budget), e forse non il miglior doppio episodio della serie, ma in ogni caso non delude. Da fan ce lo godiamo di più, questo è sicuro! :–)

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