Star Trek: TOS – S01E21, Il ritorno degli Arconti

star-trek-the-return-of-the-archons-3Episodio numero 21, Il ritorno degli arconti (The Return of the Archons, il titolo originale). Qui si esplora un tema che se vogliamo è già stato trattato in La Galileo (il ruolo della logica e quello delle emozioni) e c’è un problema già notato in Miri, cioè quello di ambientare l’azione in un set pre-esistente, in questo caso da primo Novecento con edifici semi-medievali con tanto di pietroni e torce senza un reale motivo. Evidentemente, quello passava la produzione in quel momento! Nonostante ciò, questo è un ennesimo episodio godibile che dimostra ancora una volta che Roddenberry avesse le idee chiare su come sviluppare la serie e darle una direzione chiara e consistente.

La USS Enterprise arriva al pianeta Beta III per cercare tracce della nave della Flotta Stellare Archon qui scomparsa cento anni prima. Sulu è in missione di ricognizione sul pianeta insieme a O’Neil (Sean Morgan) ma apparentemente sono stati scoperti e degli uomini con grandi tuniche marroni li inseguono con delle minacciosi armi tubolari. O’Neil riesce a scappare, sembra, ma Sulu viene colpito da una di quelle armi giusto prima del teletrasporto d’emergenza. A bordo dell’Enterprise, Sulu arriva in stato confusionale, farneticando sulla società del pianeta dicendo che è il paradiso.

A quel punto Kirk scende sulla superficie con un nutrito gruppo di sbarco che include anche il fido Spock e comincia ad investigare. Le persone di questo mondo sembrano vivere senza emozioni, con movimenti meccanici e ripetitivi, anche se pare ci sia un festival creato appositamente per sfogare tutti gli istinti costantemente repressi. Ben presto Kirk e gli altri si rendono conto che la gente di Beta III vive seguendo i dettami di tale Landru, che si sente parte di un unicum (che viene chiamato il Corpo, the Body), e che c’è un movimento di resistenza che prova a vivere in modo diverso. Grazie a un tale di nome Reger (Harry Townes) scoprono che l’Enterprise comandata da Scott (la lezione di Arena e del capitano che dovrebbe stare a bordo non è stata ancora imparata) è sotto attacco, così come lo fu l’Archon cento anni prima. Sta a Kirk, Spock e gli altri sulla superficie scoprire dove si trovi Landru e salvare sé stessi e la nave!

Se non si fosse capito, qui torniamo ad atmosfere abbastanza oscure e a tratti sconfiniamo dalla fantascienza allo horror, cosa che fino ad ora questa prima stagione di Star Trek ha dimostrato di saper fare molto bene. E questo è vero per la prima parte della storia. Nel finale invece ecco il twist un po’ reminescente de Il mago di Oz in cui si viene a scoprire che Landru altro non è che un antichissimo computer che comanda la società in maniera logica per massimizzare il benessere: nessun conflitto, nessuna emozione, nessuna passione… solo tanta freddezza che porta a pace e tranquillità. Eccolo quindi il paradiso menzionato da Sulu, un paradiso dove però la vita è un vero incubo! Kirk e Spock riusciranno a liberare gli abitanti del pianeta dal giogo di Landru facendolo andare in tilt con un’inconsistenza logica e se ne andranno dopo aver lasciato sulla superficie il sociologo Lindstrom (Christopher Held) un po’ come fece dopo aver lasciato il pianeta popolato da Miri e dagli altri bambini di qualche episodio fa. Interessante che Spock menzioni la Prima Direttiva, ma che Kirk lo zittisca dicendo che questa società morta va salvata dal delirio dettato da un computer vecchio di seimila anni. E tanti saluti alla non-interferenza!

Gli ultimi minuti dell’episodio saranno ancora una volta dedicati ad un siparietto comico con protagonisti Kirk e Spock, col primo che prende in giro il secondo per la sua mancanza di emozioni e il mezzo vulcaniano che nemmeno se ne accorge. Beh, almeno stavolta si possono fare due risate senza che sia morto nessuno dell’equipaggio nel processo! Insomma, un altro buon episodio (coi suoi difetti, naturalmente: il festival rimane una cosa un po’ tirata lì, qualche dialogo è troncato a metà senza nessuna ragione, e poi perché tutti questi alieni sono semplicemente umani?) che cementa i rapporti tra i due protagonisti della serie, Kirk e Spock, e che dà anche visibilità ai vari Scott, McCoy e Sulu nelle fasi più importanti della storia. E ora avanti tutta verso il prossimo episodio, che siamo in dirittura d’arrivo di questa prima stagione, quasi non mi sembra vero! Ciao!


Episodio precedente: Corte marziale

Episodio successivo: Spazio profondo


25 risposte a "Star Trek: TOS – S01E21, Il ritorno degli Arconti"

  1. Questo episodio è stato ben “rivisitato” a fumetti alcuni anni fa per il nuovo corso Trek ambientato nel cosiddetto Kelvinverse parallelo creato dagli ultimi film, con delle interessanti modifiche riguardo all’origine di Landru 😉

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    1. Effettivamente una rimodernizzazione di alcuni aspetti delle storie raccontate nella serie classica può certamente funzionare, ma comunque io mi ci sto divertendo un sacco a più di 50 anni dalla sua uscita!

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  2. Il Festival, che tu trovi una cosa un po’ tirata lì, è per me un’idea distropica geniale che, anche se non approfondita, fa riflettere molto sulla società umana. È infatti uno di quegli elementi innovativi che si è propagato influenzando molto l’immaginario futuro. Tra l’altro vale la pena di citare che l’idea del Festival è la base che ha generato la moderna saga di The Purge.

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    1. Sono d’accordissimo con te, l’idea ha un suo senso, ma purtroppo è resa male all’interno dell’episodio. Alla fine, una cosa simile è la trovata del Pon Farr vulcaniano, e più in generale l’idea di Roddenberry che reprimere le emozioni non porti a niente di buono, e che ogni tanto serva una valvola di sfogo.

      Grazie per la lettura e per il tuo commento!

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  3. concordo con yayas sopra, questo episodio l’ho trovato finalmente perfetto!
    Nessuna critica da muovergli… si candida ad episodio della stagione!

    PS: un computer antichissimo che comanda un pianeta è stato ovviamente parodizzato in Futurama, nel famoso episodio delle Amazzoni, quello della “morte per snu-snu”… ma era già il twist finale di un episodio della serie classica di “Ai confini della realtà”, il 5×7 – il vecchio nella caverna dell’8/11/1963…

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    1. Ma ci mancherebbe, è uno degli episodi più memorabili di TOS senza ombra di dubbio! Se lo critico un pochino è per mettere in evidenza quanto fosse pieno di idee che magari si sarebbero potute sviluppare un po’ meglio, tutto qui. :–)

      E hai fatto bene a ricordare Futurama, una serie animata che deve tantissimo a Star Trek! :–D

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